tag:blogger.com,1999:blog-7914292.post1435901222416859668..comments2024-01-24T09:20:38.737+00:00Comments on Palestina libera!: Non si può restare a guardare!vichihttp://www.blogger.com/profile/02128340795395508468noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-7914292.post-78104579164581850682009-01-13T00:01:00.000+00:002009-01-13T00:01:00.000+00:00Possiamo partire da un dato: dei 905 Palestinesi u...Possiamo partire da un dato: dei 905 Palestinesi uccisi fino a stamattina (stasera sono già 919), oltre il 51% erano bambini, donne e anziani, tutte categorie che difficilmente possono farsi rientrare tra i "combattenti" armati.<BR/><BR/>Va poi considerato che, per Israele, ogni appartenente ad Hamas è ipso facto un "terrorista", come tale passibile di eliminazione.<BR/><BR/>In tal modo, si vogliono far passare per miliziani armati fino ai denti anche quei cadetti massacrati nel giorno della cerimonia di assegnazione dei diplomi che li avrebbero fatti diventare ... degli ausiliari del traffico!<BR/><BR/>Definire questi poveracci come dei combattenti equivarrebbe a considerare militari quei precari che vanno in giro ad appioppare multe agli automobilisti nelle città italiane.<BR/><BR/>La propaganda sionista continua a sostenere - contro ogni evidenza - che l'esercito israeliano spara solo ad obiettivi di Hamas, non contro la popolazione civile. <BR/><BR/>Forse è per questo che utilizza armamenti proibiti, come il fosforo bianco o i proiettili a uranio impoverito.<BR/><BR/>Forse è per questo che spara ad ambulanze e personale medico, o alle scuole dell'UNRWA divenute rifugio di poveri disperati: eppure tutti i siti Onu sono ben noti a Israele, che ne possiede persino le coordinate gps.<BR/><BR/>Forse per questo Israele ha radunato oltre 100 persone in un edificio nel quartiere di Zeitoun per poi massacrarle il giorno dopo. Si tratta della strage della famiglia Samouni, di cui ho già parlato. <BR/><BR/>Forse per questo Israele impedisce alla Croce Rossa, che ha vivacemente protestato, di soccorrere i feriti e cercare i dispersi.<BR/><BR/>Forse è per questo che Israele non permette ai giornalisti di entrare nella Striscia di Gaza. Senza informazioni la propaganda riesce meglio. Peccato che la forza delle immagini, il sangue, i bambini maciullati, i familiari che piangono i propri cari, smentiscano ogni giorno che Dio manda su questa terra le trovate goebbelsiane della propaganda israeliana.<BR/><BR/>Ho la nausea, nausea per questo massacro, nausea per la ferocia e la spietatezza dei nazisti di Tsahal e di quelli che governano Israele, nausea per i governi occidentali che assistono inerti a questo bagno di sangue, nausea per chi, a tutti i costi, cerca di giustificare o minimizzare i più orrendi crimini contro l'umanità.<BR/><BR/>Ma un giorno chi si è macchiato di questi crimini, chi porta il marchio di Caino, e tutti quelli che attivamente li hanno sostenuti e li sostengono, saranno chiamati a rispondere delle loro colpe.<BR/><BR/>E' questo oggi l'oggetto delle mie preghiere.vichihttps://www.blogger.com/profile/02128340795395508468noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7914292.post-80840036811121577062009-01-12T21:09:00.000+00:002009-01-12T21:09:00.000+00:00Le Forze di Difesa israeliane insistono nel sosten...Le Forze di Difesa israeliane insistono nel sostenere che i caduti nella striscia di Gaza sono in grande maggioranza “uomini in armi” o “combattenti”. Le “fonti palestinesi” sostengono invece che metà dei morti sarebbero “civili”. Tale discrepanza fra le stime delle due parti potrebbe nascere da una diversa definizione di “combattente effettivo”.<BR/>Alle fine della scorsa settimana le Forze di Difesa israeliane stimavano 700 morti, tre quarti dei quali combattenti. Di questi, almeno 290 identificati come ben noti terroristi Hamas. Da quando è iniziata la controffensiva anti-Hamas nella striscia di Gaza, Israele ha ribadito infinite volte che non prende di mira i civili, ma solo membri e strutture di Hamas.<BR/>I rappresentanti palestinesi (compresi quelli che parlano a nome di agenzie internazionali) alla fine della settimana scorsa parlavano di 750 morti. Questa la cifra riportata, ad esempio, al Jerusalem Post da Mutasem Awad, coordinatore della Mezzaluna Rossa Palestinese. Alla domanda se la Mezzaluna Rossa fosse in grado di indicare la differenza fra “civili innocenti” e “uomini in armi”, Awad ammetteva che la questione è assai complicata. “Ma normalmente i miliziani vestono un’uniforme e sono armati – aggiungeva – e a noi non risultano molti morti di questo tipo”.<BR/>Fonti della difesa israeliana affermano tuttavia che numerosi uomini di Hamas combattono senza uniformi.<BR/>Awad aggiungeva anche che “molti miliziani sono stati uccisi sebbene in quel momento non fossero impegnati in combattimenti e noi, in base alle leggi internazionali, li consideriamo civili”.<BR/>Avi Bell, professore di diritto all’Università Bar-Ilan e direttore del Global Law Forum del Jerusalem Center for Public Affairs, spiega che la definizione di “combattente effettivo” è piuttosto vaga.<BR/>“E’ considerato un combattente chi, con o senza un’arma personale, stia combattendo come parte di una forza armata organizzata. Naturalmente vi sono situazioni in cui un combattente è chiaramente al di fuori dei combattimenti, come ad esempio quando è ferito o in licenza”.<BR/>Secondo Bell, la differenza fra le cifre può anche nascere da diverse definizioni di combattente relative al fatto che il conflitto venga definito “internazionale”, cioè fra due stati, oppure regionale, come il conflitto nella striscia di Gaza. “Diversi commentatori ritengono che la definizione di combattente in un conflitto regionale sia molto più ampia. Il gap nelle cifre potrebbe spiegarsi col fatto che i palestinesi danno una definizione assai più ristretta dei loro combattenti. Israele considera civile chiunque non appartenga alle forze armate, a meno che non sia attivamente coinvolto nei combattimenti. E considera combattente chiunque sia attivamente coinvolto nell’organizzazione del combattimenti, anche se non è personalmente armato. È la concezione più accreditata anche nella comunità internazionale”.Anonymousnoreply@blogger.com