Sosteniamo la Freedom Flotilla.
Le dichiarazioni Israeliane nel corso delle ultime settimane affermano che le autorità Israeliane non consentiranno alla Freedom Flotilla di raggiungere Gaza con il carico necessario di materiale da ricostruzione, scolastico ed equipaggiamento medico. Secondo le notizie diffuse da fonti Israeliane, sono stati emessi ordini chiari per impedire alle navi di raggiungere Gaza e se necessario, sarà impiegata anche violenza militare.
Il Free Gaza Movement, che ha già inviato altre 8 missioni navali verso Gaza, conferma che Israele ha già provato in precedenza ad utilizzare questo minacce intimidatorie come tattica per cercare di fermare le missioni prima ancora che partano. "Non ci hanno intimidio finora e non ci intimidiranno neanche questa volta", afferma uno degli organizzatori".
Ship to Gaza -- Svezia, uno dei partner della coalizione Freedom Flotilla , assieme al parlamentare Mehmet Kaplan (Green Party) ha chiesto ieri un udienza con il Ministro degl Esteri Svedese, Carl Bildt, per discutere quali misure prenderà il governo Svedese e l'Unione Europea per proteggere il viaggio pacifico e con scopi umanitari della Freedom Flotilla. All'inizio della settimana, nel corso di un incontro con la European Campaign to End the Siege on Gaza – un altro partner dela coalizione - il Primo Ministro Turco Tayyib Erdogan ha espresso il proprio sostegno per "interrompere l'assedio oppressivo della Striscia di Gaza ... impegno che è in cima alla lista delle priorità della Turchia.“
I partners della coalizione, Ship to Gaza – Grecia e la Turkish relief organization IHH, ha sottolineato che le navi, i passeggeri e il carico saranno controllati ad ogni punto di partenza, in modo che sia chiaro che non costituiranno alcuna minaccia per la sicurezza di Israele.
Le minacce di Israele, di attaccare civili disarmati a bordo delle imbarcazioni che trasportano aiuti per la ricostruzione, sono oltraggiose e indicative della natura crudele e violenta della politica Israeliana nei confronti di Gaza. La Freedom Flotilla agisce in linea con i principi universali dei diritti umani e della giustizia nello sfidare un blocco che è stato dichiarato illegale dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni umanitarie. I Palestinesi di Gaza hanno diritto alle migliaia di prodotti basilari che Israele vieta di far entrare, tra cui cemento e libri scolastici, come hanno pure diritto ad uscire ed andare nel resto del mondo. La coalizione Freedom Flotilla chiede a tutti i firmatari della Quarta Convenzione di Ginevra di far pressione su Israele affinchè rispetti i propri obblighi nei confronti delle leggiu manitarie, ponga fine al letale blocco di Gaza e si astenga dall'attaccare questo convoglio pacifico.
Per maggiori informazioni:
ECESG – Mazen Kahel - +33 1 46 81 12 92
IHH – Ahmet Emin Dag – +90 530 341 1934
Ship to Gaza / Greece – Vangelis Pissias - +30 697 200 9339
Ship to Gaza / Sweden – Dror Feiler - +46702855777
La Freedom Flotilla Coalition comprende : il Free Gaza Movement (FG), la European Campaign to End the Siege of Gaza (ECESG), la Insani Yardim Vakfi (IHH), Ship to Gaza Grecia e Ship to Gaza Svezia, la International Committee to Lift the Siege on Gaza, e altre centinaia di gruppi e organizzazioni nel mondo che ne sostengono gli sforzi.
http://www.freegaza.org/
In questi giorni sta salpando dai porti di Irlanda, Turchia e Grecia, alla volta di quello di Gaza City una flotta di otto navi che trasportano materiali da costruzione, impianti di desalinizzazione dell’acqua, impianti fotovoltaici, generatori, materiale per la scuola e farmaci da consegnare alla società civile palestinese. Si tratta di un'azione di alcune organizzazioni e reti di solidarietà internazionale, necessaria per la sopravvivenza della popolazione di Gaza, che da più di tre anni vive sotto un assedio asfissiante, priva di generi di prima necessità e dei materiali indispensabili per ricostruire un territorio martoriato dall’operazione “piombo fuso” dell’esercito israeliano, che ha causato oltre 1400 morti, tra cui 400 bambini, e più di 5000 feriti dovuti anche all’uso di armi proibite dal Diritto Internazionale, quali l’uranio impoverito ed il fosforo bianco.
Per evitare che ciò avvenga, e permettere che le navi possano consegnare il materiale, chiediamo:
a) una chiara e pubblica presa di posizione delle forze politiche, dei parlamentari, degli uomini di cultura e dell’associazionismo che prevenga una ulteriore azione del governo israeliano condotta in spregio alle leggi che regolano il diritto internazionale e la convivenza civile dei popoli.
b) che l’Italia eserciti una forte pressione politica e diplomatica sul governo israeliano affinché non ostacoli l’arrivo della flotta al porto di Gaza City, ripetendo, in acque internazionali, le azioni di pirateria già effettuate in analoghe circostanze negli scorsi anni.
Il silenzio che nel nostro Paese circonda le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza e l’assenza di attenzione verso le iniziative umanitarie di associazioni e comitati di solidarietà è inaccettabile e colpevole: quindi confidiamo in una sua iniziativa.
Roma 15 maggio 2010 – giornata della NAKBA
La Rete Romana di solidarietà con il Popolo palestinese
FORUM PALESTINA
PER NON DIMENTICARE GAZA
DONNE IN NERO
UN PONTE PER…
ACTION FOR PEACE
ASSOPACE NAZIONALE
ASSOPACE ROMA
ASSOCIAZIONE AMAL, BAMBINI PER LA PACE – ONLUS
PALESTINE TINK TANK
COLLETTIVO ANTAGONISTA PRIMAVALLE, ROMA
SUMUD associazione di volontariato antimperialista ONLUS, Perugia
ASSOCIAZIONE YAKAAR ITALIA – SENEGAL
C.S.O.A. LA STRADA
INTERNATIONAL SOLIDARITY MOVEMENT GAZA
ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALO-PALESTINESE ONLUS, FIRENZE
AMICI DELLA MEZZALUNA ROSSA PALESTINESE
ADESIONI INDIVIDUALI:
Fabio Marcelli, Giuristi Democratici
Luisa Morgantini
Gianna Pasini, Assopace Brescia
Mila Pernice, Forum Palestina
Alessandra Capone, Comitato Stop Agrexco Roma
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