La vergogna delle "detenzioni amministrative" in Israele.
Abed al-Ahmar, un palestinese residente nel campo profughi di Deheisheh, vicino Betlemme, è stato rilasciato di recente dopo aver trascorso complessivamente 11 dei 37 anni della sua vita in carcere in regime di "detenzione amministrativa", senza cioè essere stato incriminato ufficialmente e senza aver subito alcun processo!
L'ultimo periodo ininterrotto di detenzione di Ahmar è iniziato nel novembre del 2002 ed è durato ben 20 mesi.
In questi 20 mesi, Ahmar ha potuto ricevere la visita della moglie e tenere in braccio il proprio figlio (nato pochi mesi dopo il suo arresto) soltanto una volta.
In questi 20 mesi, Ahmar ha potuto incontrare la propria madre soltanto una volta, perchè per ricevere una tale visita in carcere i palestinesi spesso devono provare che la propria madre ed il proprio padre sono per davvero la propria madre ed il proprio padre!
In questi 20 mesi Ahmar ha subito soltanto due interrogatori. Nel primo "Yunes" - il responsabile dello Shin Bet per Deheisheh e Doha - lo accusò di effettuare reclutamenti per conto di Hamas (dopo che per anni Ahmar era stato accusato di far parte del Fronte Popolare...). Durante il secondo, "Nimrod" (altro funzionario dei servizi) gli suggerì di confessare "qualcosa", anche "qualcosa di lieve"; gli disse: "sai che possiamo creare informazioni su di te, abbiamo collaboratori che diranno qualsiasi cosa"!
In questi 20 mesi ( e per 11 anni complessivamente!) Ahmar è stato ingiustamente detenuto senza essere ufficialmente accusato di alcunché, senza essere processato, senza alcuna prova!Dopo 20 mesi, Ahmar finalmente è uscito dal carcere, ha potuto riabbracciare la propria moglie ed il figlio, ed è stato festeggiato da amici e parenti.
Ma la barbarie disumana della carcerazione amministrativa continua ad esistere in Israele.
Abd al-Latif Gheith è un 63enne palestinese presidente di Addameer, un'organizzazione per la tutela dei diritti civili ed il supporto ai prigionieri con sede in Ramallah.
Il 29 luglio Gheith è stato arrestato dopo una discussione avuta ad un check-point sull'attività di Addameer e sul suo staff, ed è stato tradotto in un carcere militare - per un periodo di 6 mesi - sotto la generica accusa di "mettere in pericolo la sicurezza"!
Secondo Sarah Leah Whitson, direttore esecutivo di Human Rights Watch per il Medio Oriente, "Abd al-Latif Gheith non può essere vessato e punito semplicemente perchè promuove attivamente i diritti umani basilari"; "egli dovrebbe essere liberato immediatamente a meno che il governo non riesca a dimostrare che ha violato qualche legge".
Attualmente, in Israele sono ben 750 i Palestinesi incarcerati senza alcuna accusa in regime di "detenzione amministrativa".
Per alcuni, Israele rappresenta una "testa di ponte" della civiltà nel medio oriente barbaro e oscurantista.
Beh, quanto a civiltà giuridica e, più in generale, quanto a tutela dei diritti umani più basilari, in Israele siamo proprio all'anno zero!
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