Ciao, anzi "bella ciao", Vik!
Alla fine sono venuti in tantissimi a salutare per l'ultima volta Vittorio Arrigoni nella sua Bulciago, oltre duemila persona da tutta Italia e da vari paesi europei, era presente anche una delegazione proveniente dalla Striscia di Gaza.
Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, ha dichiarato: "Ci inquieta l'assenza totale del nostro governo nazionale a questa cerimonia. Ci inquieta ma non ci sorprende più".
E allora sono andato a rileggermi la cronaca dei funerali di un altro italiano, per ironia della sorte morto come Vik il 14 aprile di alcuni anni fa.
Ai funerali di Fabrizio Quattrocchi, che non era certo andato in Iraq - dove ha poi trovato la morte - per motivi umanitari e per una scelta di attivismo pacifista e non violento, erano presenti il Presidente della Camera e numerosi altri esponenti politici, il Presidente della Repubblica aveva inviato una corona di fiori, il Papa aveva inviato un suo messaggio.
Ieri nessun politico ha presenziato ai funerali, eccezion fatta per alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, nessuna corona di fiori, nessun messaggio del Papa, e tutto sommato credo che Vik avrebbe preferito così, un funerale con i suoi amici e insieme a coloro che ne condividevano passioni e ideali, lontano dalla retorica delle cerimonie ufficiali.
Ma a noi importa, perchè ci amareggia l'indifferenza dell'Italia istituzionale per la morte di un nostro concittadino, a prescindere dalle sue idee, e ci indigna, una volta di più, l'appiattimento italiano sulle posizioni di Usa e Israele e la totale mancanza di interesse per le sofferenze e le privazioni del popolo palestinese, a fianco del quale Vik lottava con metodi assolutamente non violenti.
E in realtà Vik è un vero eroe di questi nostri tempi in cui l'intervento "umanitario" viene incredibilmente e vergognosamente ricollegato solo a raid e bombardamenti.
L'amica Beatrice qualche giorno fa mi ha scritto questa email, a proposito del fatto che il Presidente della Repubblica Napolitano non ha ritenuto di essere presente a Fiumicino per accogliere la salma di Vittorio Arrigoni, come ha sempre fatto quando a morire sono stati soldati italiani all'estero in missioni "umanitarie".
"... Questa mattina io ho scritto una lettera aperta al Presidente della repubblica tramite il servizio web mail del Quirinale. L'ho pubblicata anche su Facebook e sta girando, spero che altri vorranno inoltrarla al Quirinale ...
Signor Presidente della Repubblica,
mi preme scriverle questa lettera, perchè trovo che qualcuno debba pur prendersi la briga di ricordarle il suo sgomento.
Ieri, 20 aprile 2011, è rientrata in Italia la salma di Vittorio Arrigoni, è rientrata con un volo di linea, completamente avvolta nel cellophane nero.
mi preme scriverle questa lettera, perchè trovo che qualcuno debba pur prendersi la briga di ricordarle il suo sgomento.
Ieri, 20 aprile 2011, è rientrata in Italia la salma di Vittorio Arrigoni, è rientrata con un volo di linea, completamente avvolta nel cellophane nero.
L'Italia, che lei rappresenta, non ha messo a disposizione un volo speciale per il rientro.
Ma questo va bene così. Vittorio è tornato così come era arrivato a Gaza, così come aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita: in maniera Indipendente.
Non mi domando perchè non fossero presenti al suo arrivo altre autorità, non ha importanza l'assenza di figure istituzionali che rappresentano sempre una parte, siano esse di governo o di opposizione. (E vorrei capire perché la Pace in Italia è sempre un discorso “di parte”.)
Mi domando perchè fosse assente Lei, Presidente.
Lei che rappresenta anche me, insieme a ogni singolo cittadino italiano, a prescindere dalle idee e dai colori.
Non ho visto le sue mani aperte andare a poggiarsi sulla bara di Vittorio, gesto che sempre ho trovato commovente per l'intimo affetto che dimostra.
Vede Presidente, lei ha dimenticato il suo sgomento. Probabilmente lo ricorderà, come altri, il giorno dei funerali di Vittorio.
Ma ieri, quando Vittorio è arrivato su territorio italiano, ieri, Presidente, lei non c'era.
E allora è giusto citare le parole della Sig.ra Rita Pani: <<"Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. E questo stato ci fa beati, cancellando i nostri eroi, quelli veri.>>
Si ricordi allora, Presidente, che oggi io, cittadina italiana che trovava nella sua figura una forma di rappresentanza in uno Stato che nelle sue parti politiche non rappresenta più nessuno, io non mi sento più rappresentata da alcuno. Non per mia scelta, Signor Presidente, ma per Sua scelta.
E’ stato lei, con la sua assenza di ieri, a indicarmi che non intende rappresentarmi.
Me ne dolgo, Presidente, ma saprò farmene una ragione.
Beatrice Pietrangeli".
Sento di condividere in pieno lo spirito e il tenore di questa lettera, chi volesse farla propria potrà firmarla e inoltrarla qui:
Ma ieri, quando Vittorio è arrivato su territorio italiano, ieri, Presidente, lei non c'era.
E allora è giusto citare le parole della Sig.ra Rita Pani: <<"Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. E questo stato ci fa beati, cancellando i nostri eroi, quelli veri.>>
Si ricordi allora, Presidente, che oggi io, cittadina italiana che trovava nella sua figura una forma di rappresentanza in uno Stato che nelle sue parti politiche non rappresenta più nessuno, io non mi sento più rappresentata da alcuno. Non per mia scelta, Signor Presidente, ma per Sua scelta.
E’ stato lei, con la sua assenza di ieri, a indicarmi che non intende rappresentarmi.
Me ne dolgo, Presidente, ma saprò farmene una ragione.
Beatrice Pietrangeli".
Sento di condividere in pieno lo spirito e il tenore di questa lettera, chi volesse farla propria potrà firmarla e inoltrarla qui:
Etichette: napolitano, vittorio arrigoni
8 Commenti:
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ho letto alcuni commenti vergognosi sulla morte di Arrigoni scritti da fanatici blogger sostenitori ad oltranza della folle politica israeliana. Il più gentile era questo: è andato a cercarsela.
Cosa ne pensi?
Mongibello.
Per quanto riguarda il primo post, da me rimosso, la regola per me fondamentale è attenersi al tema di cui si discute, poi per il resto si può postare tutto (nei limiti di legge, s'intende...). E postare un commento che, per la stessa dichiarazione dell'autore, non c'entra nulla mi pare semplicemente assurdo e fuori luogo. Mica lo prescrive il medico di leggere e commentare i miei articoli!
Per quanto riguarda quello che scrive Mongibello, beh, che dire.
Io credo anzitutto che per una persona che muore, anche se non se ne condividono ideali ed azioni, sia dovuto quanto meno un rispettoso silenzio. Ma, purtroppo, i fanatici "amici" di israele non hanno né questo né un minimo di compassione e pietà umana.
Vittorio era a Gaza consapevole di rischiare la propria vita, non a caso accompagnava in mare i pescatori sovente mitragliati dalle motovedette israeliane, e i contadini nei loro campi fatti oggetto del fuoco dei cecchini di Tsahal.
Certamente non si sarebbe aspettato di essere ucciso per mano di palestinesi (rectius, di un cittadino giordano...), e su questo ci sarebbe molto da dire.
Certo è che vi è molto di sospetto in questi gruppi di "fanatici" salafiti che spesso nascono e muoiono per una singola azione, ma il cui scopo conclamato è sempre quello di mettere in difficoltà il governo di Hamas nella Striscia e di mantenere alta la tensione con israele. A chi giova tutto questo?
Difficilmente si riuscirà con un minimo di certezza a scoprire tutti i retroscena della morte di Vittorio, ma è indubbio che vi sia una responsabilità morale grande come una casa di israele.
Perchè se non ci fosse questo blocco disumano che va avanti da anni e questa guerra non dichiarata contro un milione e mezzo di Palestinesi di Gaza, Vik non sarebbe morto, sarebbe qui con noi a preparare nuove battaglie. Battaglie non violente, a favore degli oppressi e di chi soffre, come è sempre stato.
non leggo il mio di commento,è stato eliminato anche questo dalla censura?
Non ho eliminato nessun post, salvo il primo - di un anonimo - perchè totalmente estraneo all'argomento per stessa dichiarazione dell'autore.
Fermo restando, vorrei ribadire, che non lo ordina il medico di postare commenti su questo blog, ed è preciso DOVERE di chi è ospite attenersi a regole di correttezza e buona creanza, senza insulti gratuiti e soprattutto attenendosi all'argomento di cui si discute.
Perchè, altrimenti, crearsi un proprio blog in cui dire tutto ciò che si vuole è davvero molto facile...
spero non sia diretto a me il tuo appunto,perchè non credo di aver insultato o offeso nessuno e di essere molto misurato nei miei commenti
Ci ho provato, a far mia la lettera di Beatrice, ho provato a scrivere a quel link da te inserito.
Il testo era questo ma il sito ha sempre "rifiutato" l'invio della mia mail.
Grazie, in ogni caso, di tutto cuore.
Paola
Leggo solo oggi, per caso, la bella mail a lei inviata da Beatrice Pietrangeli, che non conosco ma le cui parole condivido integralmente.
Così ho deciso di farla mia, quella lettera, in cui le si chiede del perché, almeno lei, non abbia ritenuto doveroso rendere omaggio alla salma di Vittorio Arrigoni.
Naturalmente mi auguro fortemente lei abbia già risposto a Beatrice, credo lo meritasse davvero e con lei tutti noi, italiani sgomenti e delusi.
Cara Paola, che dire?
Evidentemente Vittorio Arrigoni è stato semplicemente "rimosso" dall'agenda e dai pensieri dei nostri rappresentanti istituzionali, ivi compresa la presidenza della repubblica.
Ma nessuno lo rimuoverà dal nostro ricordo e dal nostro cuore.
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