Una prassi criminale.
Qualche tempo fa ho definito l’esercito israeliano per quello che è nella realtà, un esercito di vili ed assassini, e il mio articolo – ripreso in un gruppo di discussione su Yahoo – ha attirato le reprimende della famigerata banda di fanatici di informazionecorretta.com, secondo i quali gli episodi di utilizzo di civili palestinesi come scudi umani sarebbero “non provati o condannati” e, dunque, l’intero articolo costituirebbe una gratuita “diffamazione”.
Ora, chi abbia mai avuto a che fare con i cantori della propaganda sionista conosce la loro abilità nel tentare di sovvertire la realtà, nel manipolare i fatti storici, nel dare interpretazioni di comodo, assolutamente fantasiose, addirittura alle stesse risoluzioni Onu.
Ma anche per costoro costituisce una missione impossibile, ed in verità alquanto bizzarra, negare la veridicità di fatti che sono provati da foto e filmati talvolta messi in rete dagli stessi siti di informazione israeliani.
E così, dopo il filmato dell’Associated Press di cui ho già parlato – relativo all’utilizzo come scudi umani di due Palestinesi di 15 e di 24 anni avvenuto il 25 febbraio a Nablus – il 12 aprile scorso il sito web del quotidiano Yedioth Ahronoth ha rilanciato il video di un pacifista – già presente su you tube – in cui si vedono due ragazzini palestinesi costretti a restare immobili davanti ad un Hummer dell’esercito israeliano per prevenire eventuali attacchi contro i soldati a bordo del veicolo.
Il filmato è relativo ad un’operazione di arresto dell’esercito israeliano svoltasi l’11 aprile nel quartiere Sheikh Munis di Nablus, mirata all’arresto di Abed el-Qadr, un attivista delle Brigate al-Aqsa.
L’operazione si è poi chiusa con un nulla di fatto (el-Qadr, infatti, ha pensato bene di non farsi trovare…), ma i soldatini di Tsahal – per non restare con le mani in mano – hanno provveduto a demolirne la casa, e per evitare fastidiose sassaiole o, peggio, pericolosi agguati, hanno ritenuto di piazzare come scudo, davanti alla jeep, due ragazzini palestinesi (presumibilmente di 14-15 anni) che avevano avuto la sfortuna di passare da lì in quel momento.
Va ricordato, per l’ennesima volta, come il diritto internazionale umanitario proibisca esplicitamente che i civili – e ancor di più i minori di 15 anni – vengano costretti a prender parte o a svolgere compiti connessi a operazioni militari ovvero, come è accaduto in questo caso, che vengano utilizzati per rendere certe aree o certi punti immuni da attacchi (articolo 28 della IV Convenzione di Ginevra).
Ma, al di là delle considerazioni di carattere giuridico, rende davvero stupefatti e inorriditi come dei soldati di un esercito che si autodefinisce “morale” pensino di utilizzare dei ragazzini come scudi per proteggersi da eventuali attacchi del “nemico”, come se si trattasse di un comportamento assolutamente lecito e normale, magari persino “etico”.
O che dei soldati “valorosi” vadano in cerca di militanti palestinesi, casa per casa, facendosi precedere da una ragazzina palestinese di 11 anni, tremante e terrorizzata.
Va da sé che questa è la logica conseguenza del fatto che gli alti comandi dell’Idf, nonostante le prescrizioni del diritto umanitario e le ripetute pronunce dell’Alta Corte israeliana, continuino a tollerare pratiche abiette e immorali come quella in discussione, tanto che i soldati all’interno del veicolo blindato si sono lasciati tranquillamente filmare e addirittura intervistare dal pacifista autore del filmato, evidentemente consci dell’assoluta impunità garantita loro.
In realtà, a seguito della diffusione del video, il comandante della missione è stato sospeso da “ogni attività operativa”, secondo quanto risulta da un comunicato ufficiale dell’esercito israeliano, ma non pare trattarsi di una gran punizione a fronte di quello che le norme definiscono come un chiaro crimine di guerra.
Ma ciò che stupisce ancora di più è il totale silenzio e l’acquiescenza della pubblica opinione israeliana, che pure viene messa a conoscenza regolarmente di questo come degli altri crimini di guerra quotidianamente commessi da Tsahal nei Territori palestinesi.
Così come addolora e indigna che buona parte degli ebrei della diaspora arrivi addirittura a comprendere, e talvolta anche a giustificare, questi vili e crudeli comportamenti.
Mentre non stupisce ormai più di tanto l’atteggiamento della comunità internazionale, e in specie dei governi dell’occidente “civilizzato”, che già da tempo hanno abbandonato ogni minima parvenza di “honest brokers” nel conflitto israelo-palestinese, schierandosi completamente e acriticamente al fianco di Israele.
Certo, si potrà anche sostenere, e i sionisti lo fanno regolarmente, che appare ingiusto questo accanimento contro i poveri soldatini israeliani, quando gli eserciti di tutto il mondo commettono crimini e atrocità di ogni sorta, perché ognuno di noi non guarda in casa propria?
E questo, ahimé, è anche vero, considerato che ogni occupazione militare – anche se travestita da “missione di pace” – porta con sé inevitabilmente il suo carico di crimini, di abusi, di vittime innocenti, e noi italiani non siamo certamente immuni da ciò.
Ma i soldati della Nato, e i nostri soldati, quando vogliono proteggere i propri blindati dagli rpg del “nemico” o dai possibili agguati a base di mine disseminate lungo la strada sono usi utilizzare blindature aggiuntive, e non gli verrebbe certamente in mente di utilizzare a tale scopo dei civili, tanto meno dei bambini, e c’è una bella differenza!
Differenza di comportamento che rappresenta uno dei più chiari indici del degrado morale causato dalla pluridecennale occupazione di Gaza e della Cisgiordania, che può portare un Israeliano a considerare i giovani palestinesi alla stessa stregua di un sacchetto di sabbia o di una barriera di cemento, buono al massimo a garantire la propria preziosa incolumità.
Ora, chi abbia mai avuto a che fare con i cantori della propaganda sionista conosce la loro abilità nel tentare di sovvertire la realtà, nel manipolare i fatti storici, nel dare interpretazioni di comodo, assolutamente fantasiose, addirittura alle stesse risoluzioni Onu.
Ma anche per costoro costituisce una missione impossibile, ed in verità alquanto bizzarra, negare la veridicità di fatti che sono provati da foto e filmati talvolta messi in rete dagli stessi siti di informazione israeliani.
E così, dopo il filmato dell’Associated Press di cui ho già parlato – relativo all’utilizzo come scudi umani di due Palestinesi di 15 e di 24 anni avvenuto il 25 febbraio a Nablus – il 12 aprile scorso il sito web del quotidiano Yedioth Ahronoth ha rilanciato il video di un pacifista – già presente su you tube – in cui si vedono due ragazzini palestinesi costretti a restare immobili davanti ad un Hummer dell’esercito israeliano per prevenire eventuali attacchi contro i soldati a bordo del veicolo.
Il filmato è relativo ad un’operazione di arresto dell’esercito israeliano svoltasi l’11 aprile nel quartiere Sheikh Munis di Nablus, mirata all’arresto di Abed el-Qadr, un attivista delle Brigate al-Aqsa.
L’operazione si è poi chiusa con un nulla di fatto (el-Qadr, infatti, ha pensato bene di non farsi trovare…), ma i soldatini di Tsahal – per non restare con le mani in mano – hanno provveduto a demolirne la casa, e per evitare fastidiose sassaiole o, peggio, pericolosi agguati, hanno ritenuto di piazzare come scudo, davanti alla jeep, due ragazzini palestinesi (presumibilmente di 14-15 anni) che avevano avuto la sfortuna di passare da lì in quel momento.
Va ricordato, per l’ennesima volta, come il diritto internazionale umanitario proibisca esplicitamente che i civili – e ancor di più i minori di 15 anni – vengano costretti a prender parte o a svolgere compiti connessi a operazioni militari ovvero, come è accaduto in questo caso, che vengano utilizzati per rendere certe aree o certi punti immuni da attacchi (articolo 28 della IV Convenzione di Ginevra).
Ma, al di là delle considerazioni di carattere giuridico, rende davvero stupefatti e inorriditi come dei soldati di un esercito che si autodefinisce “morale” pensino di utilizzare dei ragazzini come scudi per proteggersi da eventuali attacchi del “nemico”, come se si trattasse di un comportamento assolutamente lecito e normale, magari persino “etico”.
O che dei soldati “valorosi” vadano in cerca di militanti palestinesi, casa per casa, facendosi precedere da una ragazzina palestinese di 11 anni, tremante e terrorizzata.
Va da sé che questa è la logica conseguenza del fatto che gli alti comandi dell’Idf, nonostante le prescrizioni del diritto umanitario e le ripetute pronunce dell’Alta Corte israeliana, continuino a tollerare pratiche abiette e immorali come quella in discussione, tanto che i soldati all’interno del veicolo blindato si sono lasciati tranquillamente filmare e addirittura intervistare dal pacifista autore del filmato, evidentemente consci dell’assoluta impunità garantita loro.
In realtà, a seguito della diffusione del video, il comandante della missione è stato sospeso da “ogni attività operativa”, secondo quanto risulta da un comunicato ufficiale dell’esercito israeliano, ma non pare trattarsi di una gran punizione a fronte di quello che le norme definiscono come un chiaro crimine di guerra.
Ma ciò che stupisce ancora di più è il totale silenzio e l’acquiescenza della pubblica opinione israeliana, che pure viene messa a conoscenza regolarmente di questo come degli altri crimini di guerra quotidianamente commessi da Tsahal nei Territori palestinesi.
Così come addolora e indigna che buona parte degli ebrei della diaspora arrivi addirittura a comprendere, e talvolta anche a giustificare, questi vili e crudeli comportamenti.
Mentre non stupisce ormai più di tanto l’atteggiamento della comunità internazionale, e in specie dei governi dell’occidente “civilizzato”, che già da tempo hanno abbandonato ogni minima parvenza di “honest brokers” nel conflitto israelo-palestinese, schierandosi completamente e acriticamente al fianco di Israele.
Certo, si potrà anche sostenere, e i sionisti lo fanno regolarmente, che appare ingiusto questo accanimento contro i poveri soldatini israeliani, quando gli eserciti di tutto il mondo commettono crimini e atrocità di ogni sorta, perché ognuno di noi non guarda in casa propria?
E questo, ahimé, è anche vero, considerato che ogni occupazione militare – anche se travestita da “missione di pace” – porta con sé inevitabilmente il suo carico di crimini, di abusi, di vittime innocenti, e noi italiani non siamo certamente immuni da ciò.
Ma i soldati della Nato, e i nostri soldati, quando vogliono proteggere i propri blindati dagli rpg del “nemico” o dai possibili agguati a base di mine disseminate lungo la strada sono usi utilizzare blindature aggiuntive, e non gli verrebbe certamente in mente di utilizzare a tale scopo dei civili, tanto meno dei bambini, e c’è una bella differenza!
Differenza di comportamento che rappresenta uno dei più chiari indici del degrado morale causato dalla pluridecennale occupazione di Gaza e della Cisgiordania, che può portare un Israeliano a considerare i giovani palestinesi alla stessa stregua di un sacchetto di sabbia o di una barriera di cemento, buono al massimo a garantire la propria preziosa incolumità.
Etichette: crimini di guerra, scudi umani
17 Commenti:
Se ti può interessare la denuncia di quanto accaduto a Nablus era stata riportata dall'associazione israeliane B'Tselem e da haaretz
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2007/03/btselem-idf-us-ragazzina-come-scudo.html
si potrebbe continuare all'infinito ..basta e avanza questo; la tortura dell'asino ad Hebron e la denunciaa di Gideon Levy......
http://frammentivocalimo.blogspot.com/search/label/Hebron
Ciao
i sionisti sconfesserebbero l'ovvio, e criminalizzerebbero e criminalizzano chiunque si metta a contraddirli o anche mostrare immagini come quelle che anche tu pubblichi....
mi fa felice pensare che ci sono individui coscienti anche in israele, anche se non godono di pubblicità e forse, se non stanno attenti, non godono neanche di ottima salute...
un saluto
orso
veramente sono tanti. Mai sentito parlare dei combattenti per la pace? ex militari israeliani e palestinesi lavorano insieme, manifestano insieme ecc. fai un giro nei loro link e ogni tanto fai una capatina su haaretz: Gideon levy, amira hass scivono editoriali splendidi . ciao
Grazie orso e arial per i vostri commenti.
Gli Israeliani "fuori dal coro" e coraggiosi ci sono, è vero, parlo di Gush Shalom, di Machsom Watch, di Phr, di B'tselem e via discorrendo.
Ma il problema non è se siano molti o pochi, o se non vi sia la circolazione delle notizie, il problema vero è che questi gruppi non incidono sulla pubblica opinione.
C'era un tempo in cui anche in Israele decine di migliaia di persone scendevano in piazza per la pace e contro i crimini di guerra di Tsahal, oggi Israele riesce invece persino a digerire la liquidazione con un colpo alla nuca di una bambina di 13 anni, Imam al Hams, e a mandare assolto il suo carnefice.
Questa è la triste realtà, che dovrebbe far riflettere sul fatto che la pace in Palestina potrà essere raggiunta solo con un intervento "deciso" dall'esterno, che riesca a riportare alla ragione (e alla giustizia) un intero popolo il cui senso morale è devastato da quarant'anni di crimini e di una illegittima e brutale occupazione militare.
P.S.
Per arial: se sei interessata a uno scambio di link scrivimi tramite la e-mail nel profilo personale.
i sionisti mentirebbero anche davanti all'evidenza. anch'io sapevo di questi video, tramite guerrillaradio.
è turbante come la stampa si precipiti a mostrare come la tv filo-palestinese mandi in onda delle interviste a dei bambini figli di una kamikaze, e poi taccia omertosamente su tal'altri avvenimenti.
questa storia che la controinformazione spetti a noi bloggers proprio non mi va giu...
un abbraccio, emanuele.
curatore del blog, il tuo amore per il rispetto dei diritti umani e del diritto int. non è credibile per il semplice fatto che sei completamente insensibile alle violazioni e ai crimini della controparte (che sono molti ma molti ma molti di più), a partire da quello che commettono contro la loro stessa gente (persecuzioni contro le minoranze cristiane, contro gli omosessauli, esecuzioni sommarie per strada, violenza psicologica sui bambini, esaltazione del "martirio" nelle scuole, apologia del genocidio ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.). Emblematico il post dell'8 marzo, dedicato alle donne: non una sillaba sulla condizione delle donne nella società palestinese, vittime spesso di abusi e crimini commessi dagli integralisti religiosi di hamas e compagnia bella.
"La tragedia del popolo palestinese" - come recita il sottotitolo del blog - parte propio da qui, da quello che censuri e fingi di non vedere.
i buoni sentimenti a senso unico fanno letteralmente schifo.
Caro "sporcosionista", forse era meglio se facevi a meno della "s" iniziale!
Anche i Palestinesi commettono violazioni e crimini - il lancio dei razzi Qassam ne è un esempio - ma non ritieni che probabilmente sono di ben maggiore portata i crimini di guerra commessi da Israele nella sua pluridecennale (illegittima) occupazione dei Territori palestinesi?
E fare "apologia del genocidio" (?) è comunque meglio o peggio del praticarlo concretamente?
E il caos della sicurezza, le lotte intestine, i morti e i feriti di quello che si definisce "misuse of weapons" non nascono forse dal fatto che l'incredibile boicottaggio economico a danno del governo palestinese ha fatto crollare le strutture dell'Anp?
E dove mai si permette a un Presidente di avere la propria milizia "privata" foraggiata in armi e dollaroni sonanti dagli Usa, mentre il semplice tentativo del Ministero dell'Interno di avere una forza di sicurezza alle proprie dipendenze - come in ogni Paese civile - viene considerato un fatto addirittura sovversivo?
E il fatto che alcuni Palestinesi (purtroppo) cadano per mano dei propri fratelli autorizza forse Israele a continuare ad ammazzare, devastare, umiliare civili inermi ogni giorno che Dio manda su questa terra?
Davvero un bel modo di ragionare!
Ma ragionare è un termine sconosciuto a voi fanatici senz'anima e senza pietà.
puoi continuare ad arrampicarti sugli specchi quanto vuoi ma gli innumerevoli post a senso unico sono a disposizione di tutti. "anche i palestinesi commettono...", "anche i palestinesi ammazzano...", peccato tu lo dica tra i denti solo come risposta al mio intervento; non te ne potevi ricordare prima e farci su qualche post? magari l'8 marzo ricordare anche qualche donna sfigurata o ammazzata dai fondamentalisti.
Fanatico e senz'anima sarai tu, e il tuo "amore" a senso unico(che in realtà è odio antiisraeliano) lo dimostra.
E' giusto che paghi chi sbaglia, è corretto portare avanti l'inchiesta e punire chi ha ordinato di legare il ragazzo al mezzo. Va detto però che lo scudo umano è una schifosa prassi comune della guerriglia palestinese: la radio di Hamas fà un appello, segue un veloce passaparola, decine di donne si radunano davanti alla casa o alla moschea per far fuggire il terrorista asserragliato e se zahal spara ci scappa il morto, l'abbiamo visto fare più volte, come abbiamo visto donne e bambini sul luogo delle operazioni militari nonostanti i ripetuti annunci di pericolo e la richiesta di sgombero da parte di zahal con i volantini in arabo, perchè li hanno lasciati lì? Per menefreghismo? Per sfidare il destino? Perchè quando si lanciani i quassam ci sono attorno i bambini? Forse i padri vogliono insegnare il loro mestiere ai figli.
E'vero che l'esercito di Israele in generale ci và un pò pesante, però cosa dovrebbe fare per far smettere gli attentati contro i civili? Vi ricordate di quel giornalista italiano accoltellato a Gerusalemme? L'attentatore credeva che fosse un ebreo e si è scusato con gli italiani, come fosse lecito ammazzare gli ebrei e non gli italiani, questo è cio che pensano certi pazzi fanatici indottrinati dai leader che usano la religione per aumentare il loro prestigio e potere politico.
In Israele un fenomeno preoccupante è quello del rapimento di donne a scopi sessuali, di recente se ne è occupato con un dettagliato articolo Ha'aretz.
C'entra qualcosa con il tema del forum?
In Italia la violenza sulle donne mantiene sempre livelli preoccupanti, donne picchiate, stuprate, costrette a prostituirsi, anche ragazzine.
C'entra qualcosa con il tema del forum?
Il tema del forum è l'occupazione illegittima e condannata da svariate risoluzioni Onu dei Territori palestinesi, la condanna dei crimini di guerra commessi da Tsahal a danno di civili inermi, il tentativo di rompere il muro del silenzio attraversano cui i media italiani impediscono alla pubblica opionione di farsi un'idea esatta di ciò che accade in Palestina.
Sul Guardian di ieri è citato un report di B'tselem sull'uso della tortura nelle carceri israeliane: chi ne ha parlato da noi?
Nessuna società è perfetta, né quella italiana, né quella israeliana e nemmeno quella palestinese.
Ma non è questo il tema del forum.
Ce n'è tanti come te che mi invitano a occuparmi di altro, della mafia, del fondamentalismo, della Cecenia, del Darfur e quant'altro, magari potresti occupartene tu, se permetti io continuerò a fare quel poco che posso per difendere il dirittto dei Palestinesi alla vita, alla dignità, alla libertà.
E se ciò significa essere anti-israeliano non è certo colpa mia.
Per l'esatta definizione di "scudo umano" rimando a quanto scritto nell'articolo.
Per rispondere ad anonimo, vorrei premettere che la "schifosa prassi" dei Palestinesi e di Hamas di utilizzare scudi umani esiste solo nella realtà virtuale della propaganda israeliana, mentre l'uso di civili palestinesi nel corso di azioni militari di Tsahal è certificata - fin dai tempi dell'operazione Defensive Shield - da ong indipendenti quali Human Rights Watch, Amnesty, B'tselem, e adesso persino da fotografie e filmati.
Anonimo cita un precedente che risale al novembre del 2006, quando centinaia di Palestinesi si riunirono per impedire la progettata distruzione della casa di Muhammad Barud da parte dell'esercito israeliano, ma si tratta di una cosa ben diversa.
La casa di un militante NON E' UN OBIETTIVO MILITARE, e distruggerla equivale a una punizione collettiva, come tale vietata dal diritto umanitario.
Si giunge cioè al paradosso di condannare non già un crimine (la distruzione di un edificio civile, il lasciare senza tetto degli incolpevoli civili) ma l'atto gandhiano di resistenza non violenta che è riuscito nell'impresa di costringere l'Idf a cambiare i propri piani!
Difendere la proprietà, la propria casa, la propria terra, facendo scudo con il proprio corpo e con quello di familiari ed amici è un atto di eroismo non violento, non un crimine.
Stavano difendendo una casa di civile abitazione dalla sua distruzione (illegale), mica stavano difendendo un fortino!
Dovrebbe essere un concetto persino intuitivo e scontato, ma quando ci si schiera per ideologia o (ancor peggio) per motivi religiosi - anziché per amore di giustizia e libertà - non si può dare per scontato proprio un bel niente!
x vichi : non so cosa vuol dire scambio di link, cmq se posto materiale che ti interessa puoi utilizzare qello che vuoi
X gli scudi umani di hamas: sono scudi volontari, hanno fermato nel vergognoso massacro di gaza i bombardamenti..
la brutalità della repressione militare si esercita anche verso i dissidenti israeliani: solo che nessuno ne parla e questo mi fa rabbia
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2007/05/brutalit-soldati-israeliani-contro.html
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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