La provocazione razzista del Jerusalem Day
Ieri pomeriggio oltre 40.000 manifestanti sono sfilati per le vie di Gerusalemme, in una spettacolare dimostrazione di "patriottismo", per celebrare il 44° anniversario della Guerra dei 6 giorni.
La sfilata della Giornata di Gerusalemme, quest'anno, ha seguito un percorso diverso dai precedenti, passando attraverso il quartiere di Sheikh Jarrah con un evidente intento provocatorio: tre feriti e 24 arresti sono stati il risultato di questa prova di forza.
In questo video, girato da un attivista dello SJSM, si può vedere come le celebrazioni del Jerusalem Day si siano in realtà trasformate in una manifestazione di nazionalismo e di becero razzismo. Per chi non comprende l'ebraico, i canti ritmati comprendono slogan tipo "Maometto è morto" (di fronte ad una moschea), "morte a quelli di sinistra" (da noi suonerebbe "morte ai comunisti"...) e, naturalmente, "morte agli Arabi" (questo cantato in lingua originale...). Altri slogan gettonati sono stati "gli Arabi sono spazzatura" e Zeh Hamakom Sheli (questo luogo è mio).
Queste dimostrazioni naturalmente assumono un significato particolare nei giorni in cui Netanyahu ribadisce per l'ennesima volta che Gerusalemme non sarà mai divisa (e viene applaudito al Congresso Usa). E ieri si è celebrata ancora una volta la sottrazione di case e terreni ai loro legittimi proprietari arabi, e la volontà non solo di non restituirli, ma di proseguire nell'opera di spoliazione e di espropriazione delle proprietà dei Palestinesi.
Un "piccolo" ostacolo verso la pace, pare.
Etichette: gerusalemme, jerusalem day, sheikh jarrah
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