Un grazie da Medici per i Diritti Umani - Israele per la battaglia a favore di Khader Adnan
Come ormai è noto, il 21 febbraio scorso l’attivista palestinese Khader
Adnan ha posto fine al suo sciopero della fame durato ben 66 giorni, avendo
avuto rassicurazione che la sua detenzione amministrativa non sarà rinnovata
alla scadenza, prevista per il 17 aprile.
Si tratta di una importante vittoria che Adnan, con il suo” sciopero
per la dignità”, ha combattuto per sé stesso ma anche per tutti gli altri
prigionieri che, come lui, si trovano ad essere detenuti attraverso quel
meccanismo di barbarie giuridica che prende il nome di “detenzione
amministrativa”.
Una battaglia che ha avuto il merito di accendere i riflettori su quel
simulacro di “giustizia” che lo stato ebraico applica al popolo palestinese
sotto occupazione, combattuta soprattutto sul web vista la latitanza e l’incredibile
disattenzione dei media tradizionali sull’argomento.
La “detenzione amministrativa” è una procedura mediante la quale un
uomo può essere incarcerato senza conoscere le accuse che gli vengono rivolte e
senza che subisca un regolare processo per un periodo di sei mesi, che può
essere prolungato indefinitamente.
La detenzione amministrativa viola gravemente i diritti della difesa, in primo luogo quello spettante a ciascun detenuto di essere sottoposto ad un equo e regolare processo, in chiara violazione dell’art.14 della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Tale barbarie giuridica, pertanto, deve cessare immediatamente.
Alla fine di dicembre 2011,
secondo i dati forniti da B’tselem, erano ben 307 i palestinesi incarcerati in
regime di detenzione amministrativa, 17 dei quali per un periodo continuativo
compreso tra i due e i quattro anni e mezzo, uno addirittura da oltre cinque
anni!
La detenzione amministrativa viola gravemente i diritti della difesa, in primo luogo quello spettante a ciascun detenuto di essere sottoposto ad un equo e regolare processo, in chiara violazione dell’art.14 della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Tale barbarie giuridica, pertanto, deve cessare immediatamente.
Resta lo sconcerto per la poca o nulla attenzione dedicata allo
sciopero della fame di Khader Adnan e alla questione della detenzione
amministrativa da parte dei media e del mondo politico italiani.
Sembra incredibile, ma siamo in grado di attribuire cittadinanze
onorarie ed encomi ad un soldato di un esercito di occupazione, mentre
ignoriamo del tutto le sofferenze e le battaglie di chi lotta soltanto per
chiedere l’applicazione dei diritti basilari di ciascun essere umano.
A note of thanks from
PHR-Israel: the case of Khader Adnan
Cari amici,
come Medici per i Diritti Umani – Israele ha
confermato all’inizio di questa settimana, Khader Adnan ha concluso martedì, 21
febbraio, il suo sciopero della fame durato 66 giorni, dopo aver raggiunto un
accordo con l’Ufficio del Procuratore di Stato. Secondo l’accordo, Khader Adnan
verrà rilasciato dalla sua detenzione amministrativa il 17 aprile del 2012. Escludendo
l’introduzione di nuove prove contro di lui, la sua detenzione non verrà
rinnovata.
Vorremmo ringraziarvi
tutti per il prezioso sostegno, le azioni e l’impegno a favore di Khader Adnan.
Apprezziamo moltissimo i molti modi in cui ci avete aiutato nei nostri sforzi
per proteggere i diritti di Khader durante il periodo del suo sciopero della
fame e vi siete uniti nella sua lotta contro l’ingiusta pratica della
detenzione amministrativa.
Si prevede che Khader
Adnan debba passare attraverso un complicato processo di recupero. Il medico
affiliato a PHR - Israel continuerà
ad accompagnare Khader nel suo trattamento per le settimane ed i mesi a venire.
Il tipo di lotta che
Khader ha scelto di combattere contro le torture ed il trattamento degradante
ai quali è stato sottoposto durante l’arresto e l’interrogatorio e
successivamente, mentre contestava la sua detenzione arbitraria, non solo è
riuscito a denunciare l’ingiustizia fatta a lui personalmente, ma ha avuto
anche la conseguenza di generare una maggiore
consapevolezza sulla questione della detenzione
amministrativa ed una opposizione ad essa sia in Israele sia in
tutto il mondo.
Nel corso delle ultime
settimane, Medici per i Diritti Umani –
Israele ha dovuto confrontarsi con sfide importanti e dilemmi etici. Nel
prossimo periodo, speriamo di condividere con voi una sintesi ed una
valutazione delle varie problematiche che sono derivate dal nostro
coinvolgimento in questo caso.
Ancora una volta,
grazie per il vostro sostegno.
Gila Norich, Direttore
per lo Sviluppo
a nome di Anat, Amani e
Doron, Dipartimento Prigionieri e Detenuti di PHR - Israel
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page