7 maggio 2012

Respinto il ricorso di due palestinesi in sciopero della fame


La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso di due prigionieri palestinesi attualmente in sciopero della fame come segno di protesta per la loro detenzione non basata su alcuna accusa.

I due, il 27enne Bilal Diab e il 34enne Thaer Halahleh, in sciopero della fame da 70 giorni, sono tra le centinaia di prigionieri palestinesi che attualmente utilizzano questo mezzo estremo di protesta per chiedere migliori condizioni e la fine della detenzione senza processo in una delle più grandi manifestazioni di protesta di prigionieri degli ultimi anni.

Secondo quanto riferito da Jamil Khatib, il loro avvocato, all’agenzia di stampa AFP, “la Corte Suprema ha respinto entrambi i ricorsi”, aggiungendo che “i tribunali israeliani non trattano la questione della detenzione amministrativa in senso positivo. Ciò dimostra che i servizi segreti hanno l’ultima parola”.

(I due) “continueranno il loro sciopero della fame fino alla fine”, ha concluso.

Intanto dieci prigionieri palestinesi che partecipano allo sciopero della fame di massa sabato sono stati posti sotto controllo medico a seguito del peggioramento delle loro condizioni, secondo quanto comunicato da un portavoce del servizio carcerario israeliano.

I detenuti palestinesi che partecipano allo sciopero della fame sono almeno 1.550, anche se secondo gli attivisti questo numero è pari ad almeno 2.500 su un totale di 4.600 palestinesi in atto detenuti nelle carceri israeliane. La maggior parte dei partecipanti allo sciopero hanno iniziato a rifiutare il cibo 19 giorni fa, ma un nucleo più ristretto è in sciopero della fame ormai da un periodo di tempo che va dai 40 ai 70 giorni.

Diab, la settimana scorsa, è stato trasferito in un ospedale civile. Un team medico indipendente di Physicians for Human Rights-Israel ha affermato che era in imminente pericolo di morte. Secondo i medici di PHR, sia Diab che Halahleh sono comunque in pericolo in quanto il loro battito cardiaco è sceso al di sotto di 48 e la temperatura corporea a 35 gradi; entrambi inoltre soffrono di forti dolori allo stomaco e di ripetuti svenimenti per lunghi periodi, con Halahleh che ha difficoltà nel muoversi e nel parlare.

Halahleh era stato arrestato il 28 giugno del 2010, e da allora si trova incarcerato in regime di detenzione amministrativa, mentre Diab è detenuto dal 17 agosto dello scorso anno. A entrambi, similmente a quanto accaduto per Hana Shalabi, Israele ha offerto il rilascio e la deportazione a Gaza in cambio della cessazione dello sciopero della fame, in quella che costituirebbe una ulteriore violazione dei loro diritti fondamentali.

Mentre il mondo continua imperterrito a consentire che Israele utilizzi questa autentica barbarie giuridica che è la detenzione amministrativa, che consente la detenzione dei palestinesi – per periodi di 6 mesi prorogabili indefinitamente – sulla base di semplici segnalazioni dei servizi segreti e in violazione dei principi basilari di difesa che spettano a qualsiasi imputato

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