21 febbraio 2007

La lotta armata che si traveste da antisionismo.

Che il vittimismo sia un tratto dominante della propaganda pro Israele è certamente un dato di fatto consolidato.
Così, il 19 febbraio, il sito web “informazione corretta” (un nome che è tutto un programma!) riporta un articolo di Davide Romano (pubblicato dagli amici di Israele) in cui si ricordano tutti gli odiosi episodi di questo antisemitismo sempre incombente e minaccioso accaduti in questi ultimi anni a Milano, e che si riducono sostanzialmente ad un paio di bandiere bruciate, qualche fischio, dei volantini e/o manifesti contro Israele, nonché ad una aggressione fisica (quella si, deplorevole) ai danni del portavoce della comunità ebraica Reibman, nel giugno del 2002.
Non è che sia gran cosa, evidentemente, ma la propaganda sionista è ben abituata ad arrampicarsi sugli specchi pur di dimostrare uno dei propri assunti fondanti, e cioè che l’antisemitismo è sempre ben presente nella società moderna, in agguato e pronto a colpire; prova ne è l’accanimento degno di miglior causa con cui alcuni loschi figuri si ostinano a voler criticare l’occupazione israeliana e i crimini di guerra commessi da Tsahal a danno del popolo palestinese, chiaro indice di un irrazionale e profondo odio contro gli ebrei.
La stessa informazione “corretta” si è premurata ad esempio, qualche tempo addietro, di indicare questo blog addirittura come “un sito dedicato alla propaganda d’odio contro Israele e gli ebrei”, solo per aver citato marginalmente il caso di Ariel Toaff nel contesto di un pezzo in cui, peraltro, si intendeva denunciare la campagna di intimidazione e di censura a danno di chi, in qualche modo, si avventuri nel voler trattare in maniera critica di Israele o della storia ebraica.
Il testo “incriminato” lo trovate qui, e ognuno potrà giudicare se davvero esso, come pure l’intero blog, costituiscano uno strumento dedito alla “propaganda d’odio” contro gli ebrei.
In maniera analoga Davide Romano, dopo aver premesso (bontà sua!) che ogni critica ad Israele è “benvenuta”, subito dopo però mette in guardia contro le visioni unilaterali e la “demonizzazione” di Israele, citando a mo’ di esempio le dichiarazioni “eccessive” del Segretario regionale della Cgil Susanna Camuso nel 2002: “Palestina: la comunità internazionale si mobiliti per fermare il massacro”.
Ora, si vorrebbe ricordare a Romano i dati forniti dall’ong israeliana B’tselem, secondo cui, nel solo 2006, Israele ha ucciso ben 660 Palestinesi, di cui circa la metà (esattamente 322) erano uomini, donne e bambini inermi e totalmente estranei a scontri e combattimenti, e gli si vorrebbe chiedere se 322 persone brutalmente assassinate da un esercito di occupazione costituiscano un numero sufficiente per poter parlare di “massacro” o se, piuttosto, dovremmo considerarli un semplice incidente di percorso.
Ma il peggio è che, sempre secondo Romano, quando a questa “demonizzazione” si unisce la rimozione di fatti non coerenti con la propria visione ideologica - citando in proposito l’asserita censura operata dai principali quotidiani comunisti (sic!) delle dichiarazioni di Napolitano sull’antisemitismo che si maschera da antisionismo – ecco che si creano “le pre-condizioni necessarie a creare il mostro da odiare e, nelle teste più calde, da abbattere. Questo tipo di propaganda si applica a Israele tanto quanto agli Usa o al professor Ichino"!
No, non stropicciatevi gli occhi, avete letto bene.
Nelle farneticazioni di Davide Romano e degli amici di Israele la legittima critica ad uno Stato che perpetua una pluridecennale e illegittima occupazione dei territori palestinesi e che, nel 2006, ha in media ucciso quasi un Palestinese inerme e innocente per ogni giorno dell’anno, viene paragonata al brodo di cultura ideologico delle nuove BR, a quell’area di vicinanza e di contiguità alla lotta armata che la sinistra, peraltro, non da ora sta cercando di estirpare.
Siamo ormai più che abituati alla propaganda sionista e alle sue malevole e allucinate esternazioni, ma non può assolutamente essere tollerato un simile accostamento.
Ciò è offensivo, in primo luogo, nei confronti della Camuso e di quanti altri, con piena legittimità, intendono criticare con fermezza le azioni criminali dello Stato di Israele e del suo esercito.
Ma tali affermazioni, soprattutto, sono ripugnanti e vergognose nel loro voler tirare in ballo, con il malcelato scopo di tacitare ogni voce critica, la violenza assassina delle BR, quella progettata ai danni del Professor Ichino e quella portata a termine contro i poveri Tarantelli, Ruffilli, D’Antona, Biagi.
Davvero eravamo convinti di aver visto e letto di tutto, ma non ci aspettavamo certo di assistere alla vergognosa strumentalizzazione del dramma della morte di questi servitori dello Stato per sostenere la causa di Israele!

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2 Commenti:

Alle 21 febbraio 2007 alle ore 13:30 , Blogger alduccio ha detto...

Qualcuno dovrebbe ricordare ad Israele di cosa han combinato con le cluster bombs in Libano (molte delle quali sganciate sul territorio proprio negli ultimi giorni)

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=63766

Aldo

 
Alle 5 marzo 2007 alle ore 07:57 , Anonymous Anonimo ha detto...

ricorda...fomentare ed istigare l'antisemitismo ...per dichiararsi perseguitati--dichiararsi perseguitati per continuare a godere delle leggi a tutela delle comunita perseguitate-istigare l'antisemitismo per legittimare il sionismo-ciao
http://palla_di_vetro_e.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1390449

 

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