21 giugno 2010

"Il buono, il cattivo e il pessimo governo" di don Curzio Nitoglia.


Conferenza a Catania, giovedì 1 luglio 2010, ore 18,30

La conferenza sarà preceduta da un'introduzione a cura del dott. Giuseppe Bonanno.
Moderatore l'avv. Massimiliano Catanzaro.

Relatori:
don Curzio Nitoglia
Filippo Fortunato Pilato

1) - Presentazione del libro di Curzio Nitoglia "IL BUONO, IL CATTIVO E IL PESSIMO GOVERNO - Filosofia della politica"

Relazione a cura di don Curzio Nitoglia (direttore di http://www.doncurzionitoglia.com/)

Dalla quarta di copertina:
L’Europa, ha conosciuto diverse epoche caratterizzate da rapporti di amore o odio tra potere spirituale e temporale, mai di indifferenza. Oggi essa sembra aver smarrito la sua identità e “come un vaso di argilla tra due di ferro” (Usa-Israele e Islam), non riesce a ritrovare la propria anima. Essa sbanda, apaticamente, ora verso l’occidente americanista, ora verso l’oriente islamista. È indifferente e disorientata. Però è proprio nei periodi di crisi che bisogna attingere alla fonte per andare innanzi.

Storicamente la Chiesa romana, ha contribuito a formare l’Europa, dopo la caduta dell’antico Impero romano. Se il Vecchio Continente vuole ritrovare se stesso (e non seguire, come un gregge, l’occidente o l’oriente), deve conoscere la propria storia, le sue origini, la sua filosofia e il suo pensiero politico. Occorre risalire alle radici. Esse (dopo il crollo dell’antica Roma) sono quelle dei Padri ecclesiastici, canonisti e scolastici. Purtroppo non le conosciamo più, al massimo risaliamo alla rivoluzione francese, luteranesimo o rinascenza, ma questi sono rivoli inquinati, che hanno deviato dalle fonti politico-religiose della cristianità europea. Purtroppo il cristianesimo moderno (liberale e occidentalizzato), ci presenta un’immagine irreale della filosofia politica che sta all’origine della cristianità. Questo libro cerca di riproporre all’attenzione dell’europeo odierno, la filosofia politica, com’è realmente e non com’è stata deformata dall’immanentismo liberale.

Non si può guardare positivamente al futuro e affrontarlo, senza conoscere il proprio passato. Tornare alle fonti non è mai anacronistico, i grandi filosofi del medioevo, ci porgono la dottrina per uscire dalla crisi d’identità, in cui ci troviamo oggi. Siamo di fronte ad un bivio: o tornare alla filosofia perenne come “nani sulle spalle di giganti”, oppure cadere in uno dei due errori attuali: l’americanismo o l’islamismo.

Invece esiste una filosofia della politica europea tradizionale, originale e integralmente cristiana; basta studiarla senza lasciarsi incantare dalle sirene della modernità, che l’hanno intorbidita e poi avvelenata. La dottrina su i rapporti tra Stato e Chiesa, guerra giusta, tirannicidio, forme di governo, origine del potere, questione sociale; sono state sviscerate dalla patristica e scolastica. Il comunismo, liberalismo, nazionalismo esagerato, neopaganesimo, democrazia cristiana; sono stati affrontati dal magistero tradizionale.

La postmodernità nichilista ha ucciso la modernità illuminista, che l’aveva partorita.

Quindi non ci resta che tornare alla metafisica aristotelico-tomista per non sprofondare nel mare del nulla nichilista, ove tutto affonda. La filosofia politica è la conseguenza pratica della filosofia dell’essere. Quindi è necessario ritornare alla fonte della metafisica tradizionale, per poter affrontare e risolvere i temi di filosofia politica che ci interessano. “L’Europa è una grande speranza che si realizzerà soltanto se terrà conto della sua storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana. Poiché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. L’avvenire deve poggiare sull’eredità che fin dall’antichità hanno arricchito l’Europa. Solo così si possono apportare elementi di risposta alle grandi domande; Chi siamo? Donde veniamo? Dove andiamo?” (Jacques Le Goff).

2) - La Difesa della Libertà d'espressione sul Web, ultima frontiera e spazio nel quale poter far circolare liberamente notizie, idee, cronaca, alternativamente allo strapotere della Israel Lobby e dei suoi media asserviti a finanza e governi camerieri delle banche in mano agli "eletti".

Relazione a cura di Filippo Fortunato Pilato (direttore di http://www.terrasantalibera.org/)

A seguito dei recenti attacchi ad alcuni siti web scomodi, da parte della Commissione Parlamentare presieduta dall'israelita Fiamma Nirenstein, cui hanno fatto seguito i servitori di Sion di Libero, Il Giornale, Il Foglio, si è fatta più urgente la necessità di organizzarsi e reagire da parte di chi nel web ha trovato un'utile strumento di veicolazione di notizie di cronaca, di idee, di proposte creative che hanno poi positivi sbocchi nel mondo reale e nella risoluzione di problemi creati dal monopolio dell'informazione nelle mani della solita lobby.

Non a caso la Commissione Parlamentare, che si occupa di tappare la bocca al web "politicamente scorretto", è nelle mani di un'ebrea spalleggiata da tutta la comunità ebraica romana e italiana. Questi "auto-eletti", grazie al servilismo di perfetti zerbini come Fini, che ha firmato nottetempo l'approvazione del finanziamento alla fondazione ebraica del CDEC, profumatamente finanziata con ben 300 mila euro l'anno, stanno cercando le scuse legali per inquisire chi dice verità scomode e imbavagliare la verità.

Verranno qui spiegati i meccanismi della diffamazione legalizzata, e pagata dai contribuenti, e le strategie di contrattacco da parte di chi da anni lotta per un'informazione libera.

Tale battaglia di difesa del web, si trasformerà in un boomerang per la Israel-lobby, che si troverà a fronteggiare, inaspettatamente, un ampio fronte di reazione per far valere i propri diritti costituzionali. Donna Fiammetta non lo sa, ma è andata a cacciarsi in un bel guaio, toccando uomini e organizzazioni che non sono abituati a subire angherie dal giudeo al potere, e che nella battaglia per la giustizia e la verità invece trovano la loro ragion d'esistere, come uomini d'onore e come italiani che non intendono subire ricatti e prepotenze da Nazioni straniere e dai loro maggiordomi infiltrati nel Parlamento italiano.

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