30 giugno 2011

Striscia di Gaza: una crisi umanitaria, un assedio criminale

Uno dei cardini della macchina propagandistica messa in piedi da Israele contro gli attivisti della Freedom Flotilla 2 consiste nell’apodittica affermazione secondo cui nella Striscia di Gaza non solo non vi è alcuna crisi umanitaria, ma addirittura in essa si trovano beni e mercanzie di ogni sorta, un vero e proprio paese di Bengodi.

Così, ad esempio, due giorni fa il Capo di Stato Maggiore israeliano Benny Gantz ha dichiarato che rappresentare Gaza come un luogo in cui si soffre la fame è una vera e propria finzione: “Chiunque legga i giornali vedrà … che la situazione che si rispecchia a Gaza è quella di parchi acquatici e di spiagge, e che la distanza tra questo ed un problema umanitario è così grande che non vi è alcuna relazione”.

Ora, io non so bene quali giornali legga il Capo di Stato Maggiore dell’Idf, ma gli atti ufficiali che sono disponibili al pubblico raccontano una realtà ben diversa e disperata.

A Gaza, oltre il 70% della popolazione basa la propria esistenza in vita sugli aiuti umanitari provenienti dalle ong internazionali; a Gaza, il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’incredibile tasso del 45,2% (cfr. UNRWA – Labor Market Briefing Gaza Strip, Second-Half 2010); a Gaza, Israele continua a impedire l’importazione di materiali da costruzione, eccetto che per i progetti di organizzazioni internazionali, che ammontano al 7% del fabbisogno complessivo; a Gaza, le esportazioni di prodotti e manufatti sono state totalmente vietate a partire dallo scorso mese di maggio.

Secondo Richard Falk, il Relatore Speciale dell’Onu per i Territori palestinesi occupati, il blocco israeliano alla Striscia di Gaza costituisce “una politica deliberata di punizione collettiva che è indifendibile legalmente e biasimevole moralmente. Essa mira a negare ai Palestinesi l’umanità ed una vita dignitosa,” ha affermato. “Il blocco di Gaza deve essere tolto interamente e immediatamente”.

Riferendosi ai recenti rapporti dei media sui diffusi problemi sanitari nella Striscia, Falk ha sostenuto che la situazione della sanità a Gaza è “a dir poco catastrofica”.

Dei 480 farmaci contenuti nella lista delle medicine essenziali, 178 (il 37%) sono segnalati con livelli di stock pari a zero, e più di 190 tipi di medicinali in magazzino o sono scaduti o sono prossimi alla scadenza. Citando i rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), Falk ha affermato che la grave carenza di farmaci vitali sta avendo un impatto critico sulla possibilità di continuare a fornire assistenza sanitaria.

“Israele, quale potenza occupante, ha l’obbligo secondo il diritto internazionale umanitario di ristabilire e di mantenere l’ordine pubblico e la vita civile, incluso il benessere pubblico per la popolazione civile, ha detto. “Questo comprende, tra l’altro, provvedere e mantenere le infrastrutture, la salute e le condizioni materiali di vita”.

“L’embargo totale di Gaza da parte di Israele, tuttavia, non solo nega la possibilità di una vita normale all’intera popolazione civile di Gaza, ma la punisce anche collettivamente per atti di cui non ha alcuna responsabilità”.

L’attuale situazione nella Striscia di Gaza dunque – non ce ne voglia il buon Gantz – non solo costituisce una conclamata crisi umanitaria, ma rappresenta una chiara e sistematica violazione del diritto internazionale umanitario, che dovrebbe comportare la responsabilità penale degli alti gradi militari e dei governanti israeliani che a vario titolo la pongono in essere. Ed è davvero incredibile e moralmente inaccettabile che la comunità internazionale, ivi compreso il nostro Paese, abbia consentito e consenta il protrarsi di questa situazione da oltre quattro anni.

Ma, ormai lo abbiamo imparato, nei vocabolari in uso in Israele la voce “diritti umani” semplicemente non esiste.

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2 Commenti:

Alle 9 luglio 2011 alle ore 13:15 , Anonymous Anonimo ha detto...

a gaza non sono mai, dico mai, stati meglio di adesso
http://www.rightsidenews.com/2011070313967/world/israel/life-for-palestinians-in-gaza-strip-improved.html

mauroD

 
Alle 12 luglio 2011 alle ore 12:41 , Blogger vichi ha detto...

E certo, i dati ufficiali, l'Onu, le agenzie umanitarie parlano di situazione insostenibile, ma noi dobbiamo credere alla propaganda israeliana...

 

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