Comunicato su Gaza del Sottosegretario Generale dell'Onu Valerie Amos
Il blocco della Striscia di Gaza entra ora nel suo sesto anno, una inaudita e incredibile violazione del diritto umanitario rappresentata da una punizione collettiva ai danni di un milione e seicentomila persone costrette a vivere in condizioni disumane e a dipendere per la stessa sopravvivenza, per la stragrande maggioranza, dagli aiuti umanitari.
Non si era mai visto al mondo che durante una “guerra”,
rectius un massacro come Piombo Fuso, ai civili fosse persino impedito di
fuggire dalle zone dei combattimenti. Non si era mai visto al mondo che a un
territorio devastato e ad una popolazione decimata e stremata fosse persino
impedito di ricevere quanto necessario per la ricostruzione e per il ripristino
di un minimo di vita civile e dignitosa.
In questa ricorrenza, il Sottosegretario Generale dell’Onu
per gli Affari Umanitari e Coordinatore per gli Aiuti di Emergenza Valerie Amos
ha rilasciato il seguente comunicato ufficiale.
(New York, 13 giugno
2012). Il blocco di Gaza, che entra ora nel suo sesto anno, ha avuto un impatto
devastante sulla vita e sul sostentamento di un milione e seicentomila
Palestinesi che ivi risiedono. Più dell’80% delle famiglie dipendono dagli
aiuti umanitari, e Gaza resta soggetta a severe restrizioni sulle importazioni,
le esportazioni e la circolazione delle persone, da terra, dall’aria e dal
mare.
Ciò equivale ad una
punizione collettiva per tutti coloro che vivono a Gaza e rappresenta la
negazione di diritti umani fondamentali in violazione del diritto
internazionale.
Benché siano state
adottate alcune misure per alleviarne l’impatto, è di vitale importanza che il
blocco venga tolto immediatamente, in modo che possano essere mantenuti i
servizi essenziali e le infrastrutture. L’opportunità di sviluppare un’economia
sostenibile ridurrebbe anche la dipendenza dall’assistenza umanitaria.
I diritti di tutti i
civili, Palestinesi ed Israeliani, devono essere protetti e rispettati in ogni
tempo, nel quadro del diritto internazionale. Tutti hanno il diritto di vivere
liberi dalla paura della violenza indiscriminata e di vivere in pace, sicurezza
e dignità.
2 Commenti:
Il blocco della Striscia di Gaza è legale, altrimenti l'onu controllato ormai dalla lega araba l'avrebbe sospeso.
non sono i civili a cui viene proibito di fuggire dalle zone di combattimento, sono i geni palestinesi che fanno si che i combattimenti si svolgano dove ci sono "civili"
mauroD
Se uno è reso cieco e sordo dalla propaganda, può dire ciò che vuole e rifiutarsi di vedere la realtà. Ed è ciò che accade, purtroppo, a tanti filoisraeliani come il nostro amico.
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