22 agosto 2006

In difesa dell'U.C.O.I.I.

Qualche giorno fa l'Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia (U.C.O.I.I.) ha pubblicato a pagamento su alcuni quotidiani italiani una pagina intitolata "Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane", il cui nucleo fondamentale consisteva in una elencazione dei vari massacri compiuti da Israele a danno delle popolazioni arabe dal 1948 al recente conflitto in Libano.
Mai così unanime è stata la reazione sdegnata delle forze politiche italiane, e da tutte le parti sono fioccate dichiarazioni di biasimo e di condanna, unite alla trita e ritrita accusa di antisemitismo.
Eppure l'U.C.O.I.I. non si è minimamente sognata di paragonare ebrei e nazisti, ma ha parlato di equivalenza tra le stragi naziste e quelle commesse dall'esercito israeliano, che è cosa ben diversa laddove si tengano presenti l'impressionante varietà e "qualità" dei crimini di guerra imputabili ad Israele nel corso del recente conflitto in Libano e della pluridecennale occupazione dei Territori palestinesi.
E, difatti, su questo punto nessuno ha inteso replicare...
Ma, al di là della condivisione o meno del contenuto dell'inserzione dell'U.C.O.I.I., quella che va tutelata senza se e senza ma è la libertà di espressione e di pensiero, soprattutto in un caso in cui, come quello in esame, si vuole denunciare in realtà la distorta e/o deficitaria informazione sull'oppressione del popolo palestinese, sulle stragi dei civili (soprattutto bambini), sui crimini di guerra commessi da Israele.
Il Ministro Mastella si è addirittua spinto a chiedere una "riflessione sui contenuti delle inserzioni a pagamento", a quando una richiesta di censura sui contenuti dei blog?
Ecco perchè. in segno di solidarietà con l'U.C.O.I.I., ho deciso di pubblicare il contenuto dell'inserzione incriminata, ognuno potrà farsene un'idea.

Nel nome di Dio il Misericordioso, la Pace
Cari italiani e care italiane,
IERI STRAGI NAZISTE, OGGI STRAGI ISRAELIANE
Dedicate 5 minuti a questa lettura, e pensate che, mentre state leggendo, ci sono innocenti che muoiono.
L’estate del 2006 potrebbe essere ricordata tra le pagine di cronaca nera dell’umanità. Il condizionale è d’obbligo perché persiste una vergognosa e sistematica censura che stravolge le verità storiche e filtra la diffusione delle informazioni.
Ecco perché, noi dell’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (U.C.O.I.I. – Onlus), abbiamo deciso di comprare questa pagina: adempiamo al dovere di informare e testimoniare.
La sesta guerra sferrata da Israele contro il Libano si sta consumando ormai da un mese, con un bilancio agghiacciante di morti, feriti e sfollati. Oltre 1000 persone hanno trovato la morte in sole 4 settimane: più un quinto della popolazione si trova senza un tetto; decine di migliaia sono i feriti.
Fonti ospedaliere, confermate anche dalla Croce Rossa Libanese hanno parlato dei “feriti mai visti prima”, denunciando l’uso, da parte dell’esercito israeliano, anche di armi al fosforo proibite. Ormai si è perso il conto delle bombe che caccia di Tel Aviv hanno sganciato sul Libano.
A questa pioggia di morte ha fatto eco ogni giorno la cronaca che giunge dalla Palestina. Il dramma di intere popolazioni vittime della barbaria espansionista, unisce nella sua tragicità, Libano e Palestina. La spiaggia di Jabalya come il massacro di Qana: la cronaca delle violenze israeliane contro i civili inermi, si sta consumando sotto lo sguardo indifferente dell’umanità.
La morte dei bambini, donne e innocenti, sembra essere diventata un fatto ordinario, scontato, che non merita di essere citato, commentato, né tanto meno condannato dai media e dalle sedi della politica internazionale: là dove quest’ultima ha tentato di muoversi è arrivata implacabile la condanna del veto. I morti sono così diventati un effetto prevedibile e non collaterale di quello che si è dimostrato un progetto politico consolidato. Nel triste elenco delle vittime della violenza omicida dell’esercito israeliano ci sono anche giornalisti, caschi blu dell’ONU, pacifisti di ogni zona del mondo, anche americani.
Abbiamo sentito parlare di nuovo Medio Oriente, un’espressione che cela quella più antica del “Grande Israele”.
Gli scopi del nuovo attacco contro il Libano sono sembrati chiari fin dai primi giorni del conflitto: Tel Aviv ha subito chiarito le sue intenzioni di espandersi nel territorio libanese su un’area di oltre 30 chilometri. Questo nuovo territorio andrebbe ad annettersi a quelli precedentemente occupati, come accadde per le alture del Golan siriano e i territorio della Cisgiordania palestinesi.
Ricordiamo alcuni fatti storici della guerra israeliana contro il Libano e la Palestina.
PALESTINA Morti
- 1937: Massacro di Gerusalemme 2
- 1938: Massacro ad Haifa 21
- 1938: Massacro di Gerusalemme 10
- 1938: Massacro di Haifa 39
- 1938: Massacro di Giaffa 24
- 1946: Massacro di Gerusalemme 91
- 1947: Massacro di Tel Aviv 20
- 1947: Massacro di Gerusalemme 80
- 1947: Massacro di Haifa 6
- 1947: Massacro di Haifa 60
- 1947: Massacro di Hawassa 16
- 1948: Massacro a Giaffa 26
- 1948: Massacro a Gerusalemme 26
- 1948: Massacro di Haifa 30
- 1948: Massacro di Tantura 200
- 1948: Massacro di Deir Yassin 254
- 1951: Massacro di Sharafat 12
- 1953: Massacro di Gerusalemme 6
- 1953: Massacro di Qibya 60
- 1956: Massacro di Gaza 58
- 1956: Massacro di Kefar Qasim 49
- 1956: Massacro di Gaza 500
- 1956: Massacro di Qalqilia 70
- 1956: Massacri di Khan Yunis 592
- 1956: Massacro a Rafa 100
- 1966: Massacro di Sammou 18
- 1967: Massacro di Gerusalemme 300
- 1967: Massacro di Rafah 23
- 1983: Massacro di Hebron 3
- 1989: Massacro di Nahalin 3
- 1990: Massacro di Al Aqsa 21
- 1990: Massacro di Ouin Kara 7
- 1994: Massacro di Hebron 50
- 2002: Massacro di Jenin 500
- 2006: Massacro di Gaza 100
LIBANO Morti
- 1948: Massacro di Salha 105
- 1949: Massacro di Hula 90
- 1975: Massacro di Ayturun 9
- 1975: Massacro di Kawnin 16
- 1976: Massacro di Hanin 20
- 1976: Massacro di Bint Jibayl 23
- 1978: Massacro di Khiam 100
- 1978: Massacro di Ausay 26
- 1978: Massacro di Abbasyyah 80
- 1978: Massacro di Adlun 17
- 1981: Massacro di Sidone 20
- 1981: Massacro di Fakhany 150
- 1981: Massacro di Beirut 150
- 1982: Massacro di Sabra e Chatila 3.500
- 1984: Massacro di Jibshit 7
- 1984: I Massacro di Suhmur 13
- 1985: Massacro di Syr Al Garbyah 7
- 1985: Massacro di Marakah 15
- 1985: Massacro di Zararyah 22
- 1985: Massacro di Humin Al Tahta 20
- 1985: Massacro di Juba 5
- 1985: Massacro di Yuhmur 10
- 1986: Massacro di Tiro 4
- 1986: Massacro di Bahr El Barad 20
- 1987: Massacro Ain Al Hilwa 64
- 1990: Massacro di Siddiqin 3
- 1990: Massacro di Beqa 8
- 1991: I Massacro di Kafarman 4
- 1992:II Massacro di Kafarman 5
- 1994: Massacro di Dayr Al Zhrany 8
- 1996: II Massacro di Suhmur 8
- 1996: Massacro di Nabatiyyah 9
- 1996: I Massacro di Qana 106
- 1998: Massacro di Janta 7
- 2006: II Massacro di Qana 60

MARZABOTTO = GAZA = FOSSE ARDEATINE = LIBANO
Quello che avete letto non è un elenco di numeri e date che si possono dimenticare: è il racconto di una tragedia che si sta consumando non molto distante da noi.
Ora nessuno potrà dire: “IO NON LO SAPEVO”
www.islam-ucoii.it

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1 Commenti:

Alle 11 febbraio 2007 alle ore 23:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

i m italian and th eword in italian is
agghiacciante
that s unbeliveable
and nobody told it to all the world
if u wanna know it u must search the info around the net
puahhhhhhh
i don t know what else i must say every word is useless
---freedom and peace for every people

 

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