8 novembre 2007

Mentre il mondo dimentica Gaza.

Tratta dal sito Arabnews, riporto la traduzione di un articolo pubblicato il 1° novembre dal settimanale egiziano al-Ahram Weekly, sulla drammatica situazione della Striscia di Gaza, caratterizzata dall'emergenza sanitaria, dalla scarsità e/o dal costo sempre crescente dei generi alimentari, anche di prima necessità, e dalla crisi negli approvvigionamenti di combustibile.
Si tratta dei risultati della disumana e vergognosa punizione collettiva messa in atto da Israele contro un milione e mezzo di Palestinesi residenti nella Striscia di Gaza, una vera e propria barbarie che il mondo continua incredibilmente a tollerare e di cui continua a essere negata, soprattutto qui in Italia, persino ogni minima informazione.
Vorrei ricordare che le "punizioni collettive" sono espressamente vietate dal diritto umanitario internazionale e, in specie, dall'art.33 della IV Convenzione di Ginevra, intendendosi per punizione collettiva quelle "punizioni di qualsiasi tipo inflitte a persone o a interi gruppi di persone, in sprezzo ai più elementari principi umanitari, per atti che queste persone non hanno commesso".
Ma parlare di diritto umanitario non ha alcun senso se ci si riferisce a esseri umani, come sono i Palestinesi di Gaza, per i quali viene financo messo in discussione il diritto all'esistenza.


"E’ stata una scena emozionante. Il sollievo era evidente sui volti di Mohamed al-Masri e di sua moglie Rania, mentre seguivano l’infermiera che trasferiva il loro primogenito, il dodicenne Ahmed, dalla sala operatoria dell’ospedale “Dar al-Shifa” di Gaza. L’equipe medica è finalmente riuscita a compiere l’intervento all’orecchio di Ahmed per fargli recuperare l’udito, dopo che Israele aveva temporaneamente proibito l’importazione di ossido di diazoto (più noto come gas esilarante, n.d.r.), che viene utilizzato come anestetico ed è necessario per poter operare. Israele ha dato il permesso di importare questo gas vitale negli ospedali della Striscia di Gaza solo il giorno prima che Ahmed fosse operato, la scorsa settimana.

La sospensione delle importazioni di ossido di diazoto agli ospedali della Striscia di Gaza aveva obbligato i loro dirigenti a chiudere i reparti di chirurgia ed a sospendere gli interventi, eccetto quelli assolutamente vitali. A seguito della ripresa delle importazioni di questo gas, il personale medico ha fatto gli straordinari per compiere quegli interventi che erano stati rinviati a causa di questa penuria. Tuttavia Bassem Naim, ministro della salute del destituito governo di Ismail Haniyeh, afferma che il pericolo che Israele blocchi le importazioni di ossido di diazoto rimane tuttora. “C’è l’eventualità che si verifichi di nuovo un disastro sanitario, con i pazienti che muoiono perché i nostri ospedali non sono in grado di compiere gli interventi”, ha affermato ad ‘al-Ahram Weekly’. “C’è bisogno di un intervento internazionale per impedire che questa catastrofe avvenga”.

Naim aggiunge che la crisi che sta attraversando il settore sanitario della Striscia di Gaza non si riduce all’eventualità che l’ossido di diazoto si esaurisca. Essa si estende, piuttosto, al deterioramento di una serie di farmaci utilizzati nel trattamento dei malati cronici. Secondo Naim, circa 30-50 tipi di farmaci sono quasi interamente esauriti. Forse quelli più importanti sono i farmaci usati dai cardiopatici (...).
Uno dei segni più vistosi del grave deterioramento delle condizioni sanitarie nella Striscia di Gaza è il fatto che l’ospedale “al-Wafa”, specializzato nella riabilitazione dei pazienti affetti da handicap motori, ha sospeso la maggior parte dei suoi programmi di riabilitazione. Secondo una dichiarazione rilasciata dall’ospedale, l’assedio, che include la chiusura dei valichi commerciali, ha “contribuito in maniera significativa ad ostacolare ed a impedire una serie di programmi sanitari rivolti ai feriti ed ai disabili. Esso ha anche impedito che i farmaci necessari ed il materiale medico giungessero negli ospedali, ed ha impedito ai pazienti di recarsi all’estero per ricevere cure” (...).

L’assedio e la contrazione delle transazioni commerciali fra Gaza ed il mondo esterno hanno anche portato ad un forte aumento dei prezzi dei generi alimentari. Per fare qualche esempio, il prezzo di un sacco di farina è cresciuto dell’80%; perché delle 680.000 tonnellate di farina di cui la Striscia di Gaza necessita giornalmente, solo 90 tonnellate vengono fatte entrare. Similmente, il prezzo dello zucchero è cresciuto del 60%, in aggiunta a diversi aumenti nei prezzi di altri generi alimentari di prima necessità. I palestinesi di Gaza non possono neanche sognarsi altri prodotti, come le bibite analcoliche che non sono più importate. Anche il costo del tabacco è cresciuto drasticamente: il suo prezzo è aumentato del 150%.

Quanto ai materiali da costruzione, il loro prezzo è salito in maniera astronomica dopo che Israele ha bloccato la loro importazione. Un sacco di cemento, ad esempio, costa 10 volte di più. In termini pratici, la scarsità di materiali da costruzione dovuta all’assedio ha esacerbato il problema della disoccupazione a livelli senza precedenti. La disoccupazione è cresciuta fino all’80% della forza lavoro, e non è più possibile esercitare molte professioni che dipendono dalla presenza di materiali da costruzione. Anche l’industria si è fermata a causa della mancanza di materie prime.

Ma il peggio per i palestinesi di Gaza deve ancora venire. Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha approvato una serie di punizioni collettive, apparentemente per obbligare i movimenti della resistenza palestinese a sospendere il lancio dei loro razzi artigianali contro gli insediamenti israeliani che circondano la Striscia. Il vice ministro della difesa israeliano Matan Vilnai, il quale ha presieduto la commissione di sicurezza che ha raccomandato l’imposizione della punizione collettiva, ha dichiarato lo scorso venerdì sul primo canale della televisione israeliana che questa forma di comportamento statale bandito a livello internazionale è “un mezzo legittimo per fare pressione sui civili palestinesi affinché si mobilitino contro le fazioni che prendono di mira Israele”. Il governo israeliano ha approvato le raccomandazioni di Vilnai, il che significa che la situazione umanitaria a Gaza verrà, a breve, di nuovo intenzionalmente aggravata da Israele.

Tra le punizioni collettive che il governo israeliano ha approvato vi è una clausola legata alla riduzione della fornitura di elettricità a Gaza. Questo significa che parti di Gaza verranno gettate nell’oscurità con l’inizio dell’inverno. Il governo israeliano ha anche deciso di ridurre la quantità di combustibile che la centrale elettrica di Gaza può importare. In base a statistiche fornite dal Comitato Popolare per la Resistenza all’Assedio (PCRS), il taglio dell’elettricità avrà un impatto negativo sulle stazioni di pompaggio dell’acqua, il ché significa che l’acqua corrente all’interno delle case sarà anch’essa tagliata per molte ore al giorno. La quantità di combustibile utilizzata per il trasporto e la distribuzione del gas per uso domestico sarà anch’essa limitata. Ampie fasce della popolazione palestinese a Gaza sono in stato di allarme, ed i centri di distribuzione del gas sono estremamente affollati di gente che riempie le bombole del gas prevedendo che le forniture saranno tagliate.

Inoltre, fra le sanzioni collettive approvate dal governo israeliano vi è l’imposizione di ulteriori restrizioni ai movimenti dei cittadini palestinesi in ingresso ed in uscita dalla Striscia di Gaza.
Jamal al-Khadri, che dirige il PCRS, considera le sanzioni israeliane come “una violazione dei più elementari diritti umani e di tutte le convenzioni internazionali che permettono agli esseri umani di vivere in condizioni di libertà e dignità”. Egli ha dichiarato ad ‘al-Ahram Weekly’ che “queste misure aggraveranno le sofferenze del popolo palestinese, e soprattutto quelle dei malati e dei bambini. Esse avranno conseguenze negative su tutti i fronti”. Al-Khadri ha sottolineato che punire la Striscia di Gaza “non contribuirà alla stabilità della regione o ad una vita in pace e sicurezza, ma aumenterà le sofferenze, ed aggraverà la situazione” (...).

Lo scrittore ed analista politico israeliano Uzi Benziman ha pubblicato un articolo sul quotidiano ‘Haaretz’ affermando che, oltre al fatto che simili punizioni sono immorali, esse certamente otterranno risultati opposti, alimentando fra i palestinesi la spirale dell’odio contro Israele, e facilitando l’arruolamento di giovani palestinesi nelle attività della resistenza. Benziman sostiene che l’esperienza ha dimostrato che le punizioni collettive imposte da Israele ai palestinesi hanno fallito. “Al contrario, questo approccio ha rafforzato la determinazione delle organizzazioni palestinesi a colpire Israele, ed accresce il numero degli attentatori suicidi che vogliono vendicarsi”, ha scritto su ‘Haaretz’ la scorsa domenica".

Saleh al-Naami è un giornalista palestinese; è corrispondente da Gaza per il settimanale egiziano “al-Ahram Weekly”

Titolo originale:
As the world forgets Gaza

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10 Commenti:

Alle 9 novembre 2007 alle ore 14:08 , Blogger Antonio Candeliere ha detto...

Sempre ricchi di contenuti preziosi i tuoi articoli.

 
Alle 10 novembre 2007 alle ore 02:24 , Blogger vichi ha detto...

Grazie Antonio per l'incoraggiamento! Vorrei scrivere un post più articolato sull'orrore di Gaza, ma non riesco a metterlo giù perchè c'è troppa carne al fuoco e si rischierebbe di scrivere un libro!
Si potrebbe parlare degli studenti che non possono andare all'estero, per motivi di "sicurezza", dei malati che non possono uscire da Gaza per andare a farsi curare, per motivi di "sicurezza", della scarsità sempre crescente di cibo e medicinali.
Eppure tutto ciò è giustificato perchè a Gaza ci sono i "terroristi", almeno così ci racconta la propaganda sionista.
Eppure - secondo uno studio dell'Oxford Research Group dell'ottobre 2007 - dal ritiro degli Israeliani da Gaza ad oggi, per ogni civile israeliano ucciso sono morti 88 civili palestinesi (il rapporto scende a 1:54 se si considerano i combattenti di entrambe le parti)!
Allora, chi è il terrorista, chi è l'infame assassino?

 
Alle 10 novembre 2007 alle ore 08:11 , Blogger Moose ha detto...

Interessante e di grande contenuto. La domanda finale che poni qui nel commento è da "girare" anche su altre questioni. Purtroppo si guarda sempre tutto dal punto di vista del più forte! Così, vale ammazzare 100000 (anche se credo siano molti di più) persone in Iraq per lottare contro i terroristi (che sono arrivati in Iraq quando è iniziata la guerra, non prima!!!) e le pseudo armi di distruzione di massa di Saddam (che nessuno ha mai visto), vale bombardare in nome della lotta al terrorismo disperati in Afganistan,come in altri paesi. Vale tutto per questa Lotta al terrorismo? Ma come dici tu, chi sono davvero i terroristi?
Ciao e complimenti per il blog.
Moose

 
Alle 12 novembre 2007 alle ore 20:42 , Anonymous Anonimo ha detto...

..gli Stati! ah, si domandava a Vik..
oggi sono tornati a spararsi tra fratelli...la situazione è grave anche per l'effetto psicologico che ha l'assedio sui palestinesi...la disperazione arriva a livelli assurdi...
sempre se non interviene prima l'esercito sionista...
a presto
orso

PS
ho cambiato piattaforma
http://cityzen.splinder.com/

 
Alle 13 novembre 2007 alle ore 01:17 , Blogger vichi ha detto...

x Moose: certo, hai ragione, il discorso può applicarsi a tutti i casi in cui l'Occidente "civilizzato" vuole esportare civiltà e democrazia a popolazioni barbare e primitive...
Eppure il caso palestinese ha una sua specificità che non si riscontra altrove, l'assoluta mancanza di informazioni sui crimini commessi da Israele.
Orso ricordava i morti di ieri in occasione del corteo in ricordo di Arafat, organizzato da Fatah a Gaza.
Sette morti e decine di feriti, una cosa tristissima.
Subito riportata in prima serata dal tg1, poichè trattasi di notizia buona per far vedere ancor una volta come i Palestinesi sono solo dei cani feroci, capaci persino di sbranarsi in assurde lotte intestine.
Nessun tg ricorda mai, però, il perdurante embargo contro Gaza, oppure i malati gravi che muoiono perchè Israele impedisce loro di recarsi all'estero per le cure del caso.
E, naturalmente, nessun tg riporta mai la notizia dei civili, donne e bambini massacrati dai valorosi soldatini di Tsahal.
Tutti a libro paga o che cosa?
x orso: ora aggiorno il link. Mi ero preoccupato, non ti "trovavo" più!

 
Alle 22 novembre 2007 alle ore 22:29 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma dove sta scritto che Israele:
1 che non è riconosciuto dai paesi arabi circostanti,
2 che non viene riconosciuto meno che mai come stato EBRAICO
3 CHE VIENE BOMBARDATO QUOTIDIANAMENTE DAI cazzam
4 che ha subito delle orribili stragi di civili
debba dare qualcosa ai terroristi?
Perchè luce, gas, medicine, cibo, e quant'altro non lo da l'Egitto?
C'è un confine diretto con quel paese, che siano i fratelli arabi a dare oltre alle armi anche il companatico per quei vigliacchi assassini che abitano a Gaza

 
Alle 22 novembre 2007 alle ore 22:45 , Anonymous Anonimo ha detto...

certo che a rigirare la frittata siete abili: ma quando mai il mondo si dimentica di Gaza: sempre a parlare dei "cattivoni" Israeliani che per DIFENDERSI dai razzi che piovono su scuole e case (perchè i vigliacchi arabi non combattono a viso aperto...) ammazzano dei terroristi.
Il mondo si dimentica di Sderot e dei suoi abitanti che vivono sotto la pioggia di razzi,
il mondo si dimentica delle ruberie di arraffat ( che ha spolpato persino i suoi amati palestinesi) e dei mafiosi di Gaza,
il mondo si dimentica pure di chiedere di vedere il video struggente che tanto ha commosso il mondo dove un bimbo palestinese moriva tra le braccia del papà... salvo poi fare ciao ciao con la manina quando tutto era finito ed andarsene tranquillamente con il padre...
Il mondo dimentica l'odio arabo nei confronti di Israele,
il mondo dimentica che gli arabi non vogliono parlare di pace (al massimo concederebbero una hudna di 10 anni ad Israele),
il mondo dimentica che per gli arabi Israele manco esiste (infatti sulle loro cartine geografiche scrivono palestina... ma questo mi ricorda qualcosa del passato... del 1500 circa...si... quando la "superiore" civiltà araba disegnava cartine geografiche in cui curiosamente il nord europa... veniva messo a sud e il sud (cioè loro) veniva messo a nord, a ribadire il concetto che loro erano superiori agli infedeli.
Il mondo si dimentica che dopo lo sgombero dA Gaza dewgli Israeliani, gli arabi avevano serre da 10 dico 10 MILIONI DI DOLLARI da utilizzare e che invece hanno BRUCIATO!!!!
Il mondo si dimentica che quando hanno messo piede nelle colonie abbandonate, la prima cosa che hanno fatto quegli animali è stata dissacrare, distruggere e incendiare le sinagoghe (pensate un po se le IDF avessero anche solo pensato di aprire la porta di una moschea in che putiferio si troverebbe il mondo ora)

vichi fai schifo!!!!!!!!!
VERGOGNATI!!!!!!

 
Alle 23 novembre 2007 alle ore 19:32 , Blogger vichi ha detto...

x anonimo: premetto che non ho proprio nulla di cui vergognarmi e che è l'ultima volta che permetterò di postare commenti che contengano offese gratuite (e stupide) al sottoscritto o a chicchessia.
Israele, rispetto a Gaza, è da considerarsi "potenza occupante" secondo il diritto umanitario, perchè ne controlla (e ne sigilla) i confini terrestri e marittimi, controlla lo spazio aereo, impedisce quasi del tutto l'import/export da e per Gaza, incluse le medicine e i generi di prima necessità, controlla financo i registri dello stato civile.
E, in quanto potenza occupante, ha dei precisi obblighi nei confronti della Striscia di Gaza, per quanto attiene l'alimentazione, la salute e l'incolumità dei suoi abitanti.
Obblighi, detto per inciso, di cui si infischia altamente.
Tu parli di "autodifesa" di Israele, di attentati e del "bombardamento" dei razzi qassam.
Eppure queste armi pericolosissime hanno causato solo due morti quest'anno, nel mese di maggio per la precisione.
Lo stesso vale per gli attentati kamikaze, l'ultimo è avvenuto a fine gennaio a Eilat e ha causato tre morti. Stop.
Dal 1° gennaio al 31 ottobre di quest'anno, invece, Israele ha ucciso ben 290 Palestinesi, più della metà civili disarmati.
E parliamo di "autodifesa", ma che fa, scherziamo?
Un'ultima cosa: tu (e la tua fonte preferita, disinformazionecorretta) date per assodato che il filmato della morte di Muhammad al-Durrah sia un falso.
Eppure il primo round giudiziario ha dato torto al "povero" Karsenty, condannato per diffamazione.
Eppure vi sono numerose altre fonti, non solo il filmato, che attestano la morte del povero ragazzino palestinese e il ferimento del padre, prima fra tutti la Bbc.
Tutti bugiardi?
E che interesse avrebbe avuto France 2 e Charles Enderlin (un ebreo!) a inventare questa storia?
Il fatto è che dal 2000 a oggi Tsahal ha cambiato mille volte versione e ha cercato di trasformare l'assassinio di un innocente in propaganda a proprio favore!
Solo i lanzichenecchi dell'Idf potrebbero concepire un simile abominio morale, loro e i loro degni compari della propaganda sionista.
I ragazzini palestinesi assassinati da Israele durante la seconda Intifada, comunque, ormai ammontano a oltre 860.
E allora, per favore, lasciatelo in pace il povero Muhammad!
Ma vergognatevi voi!

 
Alle 27 novembre 2007 alle ore 07:11 , Anonymous Anonimo ha detto...

Israele non occupa un bel niente di niente, non so se hai letto i giornali negli ultimi anni, ma c'è stato il disimpegno da Gaza: le colonie sono state smantellate e gli israeliani sono andati via!
Dovresti anche essere riuscito a vedere glia arabi che arrivavano e distruggevano le sinagoghe dopo averle dissacrate, oppure mentre demolivano le serre che un ebreo americano aveva comprato per 10 milioni di dollari e le aveva donate ad arraffatt!!!
Per quanto riguarda Muhammad: secondo te che benefici poteva ricavarne dalla presunta morte del bambino quel criminale di arraffatt? Odio ancora più grande per Israele da parte del mondo intero?, disprezzo e condanne unanimi?, rinfocolare dell'intifada? Si in effetti a lui non interessavano queste cose.... MA FAMMI IL PIACERE!
France 2 invece che ne ricavava? Innanzi tutto è risaputo che i francesi sono notoriamente filo arabi e anti israeliani (le cose sono cambiate fortunatamente adesso grazie a Sarkozy) e al soldo degli arabi (leggiti Eurabia di Bat Yeor e poi forse capirai di cosa parlo) e ovviamente non avevano alcun interesse a smentire se stessi e meno che mai a far vedere il filmato intero: sai che figura di merda con tutto il mondo? Significava oltretutto sentirsi responsabile della mortte di centinaia di innocenti civili israeliani massacrati dai palestinesi proprio sull'onda emotiva di quelle immagini

VERGOGNATI TU!

VIVA ISRAELE!
VIVA LA VERITA'

FREE GILAD SHALIT
FREE RON ARAD

 
Alle 27 novembre 2007 alle ore 12:48 , Blogger vichi ha detto...

Per dire dell'accuratezza storica degli amici di Israele: il povero Arafat, al momento del disengagement plan, era già morto!
Ma i nostri sionisti d'accatto tendono a dimenticare tante cose, per esempio che gli ebrei, nell'andarsene da Gaza, distrussero ogni casa e ogni infrastruttura che potesse servire ai Palestinesi, non lasciando pietra su pietra, eccettuate le serre (profumatamente pagate...) e le sinagoghe: si trattava di una provocazione oppure speravano che gli arabi si convertissero?
Sulla morte del povero Muhammad al-Durrah ho già scritto: la propaganda sionista da ormai per assodato che la sua morte sia stata un "falso", costruito ad arte da France 2 per motivi, peraltro, che non vengono spiegati.
Eppure chi l'ha sostenuto è stato condannato per diffamazione!
Si tratta della stessa tattica usata per il massacro dei sette membri della famiglia Ghaliya avvenuto nel 2006 sulla spiaggia di Gaza, ad opera di un colpo d'artiglieria israeliano: negare tutto, persino l'evidenza.
Poi, naturalmente, i francesi sono "notoriamente filo arabi e anti israeliani".
Si, come tutti quelli che denunciano gli orrendi crimini degli ebrei d'Israele!

 

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