Fermiamo la Pizzarotti!
La Pizzarotti & C. S.p.A. è un’impresa con sede in Parma che opera nei settori energetico, edilizia e restauro e realizza infrastrutture stradali, aeroporti civili e militari, e quant’altro.
Come forse a qualcuno è già noto, l’azienda in questione parteciperà alla costruzione di un treno ad alta velocità che percorrerà la tratta Gerusalemme – Tel Aviv in soli 28 minuti. Il problema è che questa grandiosa opera infrastrutturale passa per ben 6 chilometri e mezzo all’interno dei Territori palestinesi occupati, determinando per la popolazione residente – oltre ad ulteriori e illegittimi espropri di terra – anche un impatto ambientale devastante.
Un’opera del genere è palesemente in contrasto con il diritto umanitario internazionale, che vieta l’occupazione e lo sfruttamento dei territori occupati e, partecipandovi, la Pizzarotti si rende partecipe di un evidente crimine di guerra.
Già da un mese si è costituita la coalizione italiana Stop that Train, che ha posto in essere una campagna d’opinione che mira a mettere pressione all’azienda di Parma affinché ritiri la partecipazione al progetto e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento (eventuali adesioni possono essere inviate al seguente indirizzo: fermarequeltreno@gmail.com)
Quello che segue è, invece, il manifesto con cui diverse associazioni annunciano una manifestazione di protesta il prossimo 16 marzo a Parma presso la sede sociale della Pizzarotti, in via Anna Maria Adorni, 1.
Come forse a qualcuno è già noto, l’azienda in questione parteciperà alla costruzione di un treno ad alta velocità che percorrerà la tratta Gerusalemme – Tel Aviv in soli 28 minuti. Il problema è che questa grandiosa opera infrastrutturale passa per ben 6 chilometri e mezzo all’interno dei Territori palestinesi occupati, determinando per la popolazione residente – oltre ad ulteriori e illegittimi espropri di terra – anche un impatto ambientale devastante.
Un’opera del genere è palesemente in contrasto con il diritto umanitario internazionale, che vieta l’occupazione e lo sfruttamento dei territori occupati e, partecipandovi, la Pizzarotti si rende partecipe di un evidente crimine di guerra.
Già da un mese si è costituita la coalizione italiana Stop that Train, che ha posto in essere una campagna d’opinione che mira a mettere pressione all’azienda di Parma affinché ritiri la partecipazione al progetto e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento (eventuali adesioni possono essere inviate al seguente indirizzo: fermarequeltreno@gmail.com)
Quello che segue è, invece, il manifesto con cui diverse associazioni annunciano una manifestazione di protesta il prossimo 16 marzo a Parma presso la sede sociale della Pizzarotti, in via Anna Maria Adorni, 1.
FERMIAMO I CRIMINI DELL’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA
FERMIAMO L’AZIENDA ITALIANA PIZZAROTTI!
Presidio il 16 marzo alle ore 17:30
Parma via Anna Maria Adorni n.1 (zona Stadio Tardini)
L’azienda italiana Pizzarotti è coinvolta nella costruzione del treno superveloce (conosciuto come progetto A1) che collegherà Gerusalemme a Tel Aviv passando illegalmente attraverso una porzione importante dei territori palestinesi da decenni sotto occupazione israeliana. Il tracciato della ferrovia infatti attraverserà il confine ufficiale dello Stato di Israele (la così detta Linea verde), invadendo la Cisgiordania occupata, sfruttando i territori palestinesi, per la costruzione di un’infrastruttura il cui uso sarà riservato soltanto agli israeliani, secondo quel modello di apartheid che Israele pratica ogni giorno sulla pelle dei palestinesi.
La Pizzarotti si giustifica asserendo che l’intervento assegnato all’azienda non riguarderà i Territori Occupati e non avrà nessun impatto ambientale.
NON E’ VERO!
Infatti: il tunnel la cui costruzione è affidata alla Pizzarotti attraverserà la Valle dei Cedri, in pieno territorio palestinese! Saranno necessarie, oltre alla ferrovia, una rete di strade di accesso ai cantieri per il passaggio delle enormi macchine da trivellazione, e discariche per smaltire le quantità di detriti e di terra di risulta dagli scavi: TUTTO IN TERRITORIO PALESTINESE!
Tre villaggi palestinesi, Yalu, Beit Surik e Beit Iksa, già danneggiati da una serie di confische territoriali per la costruzione del muro dell’apartheid, saranno isolati.
Un altro pezzo di territorio palestinese sarà di fatto annesso ad Israele!
“L’occupazione militare di un paese è regolata dalla quarta Convenzione di Ginevra e dal regolamento de La Hague secondo i quali la forza occupante può utilizzare i territori occupati esclusivamente per motivi militari oppure a vantaggio della popolazione occupata. La linea ferroviaria invece è solo a vantaggio degli israeliani, i palestinesi non avranno accesso al treno, quindi il progetto non ha alcuna giustificazione per transitare sui Territori Occupati”.
La Pizzarotti si giustifica sostenendo che “non è mai stata coinvolta in nessuna decisione riguardante la scelta dei criteri alla base della progettazione esecutiva”. Evidentemente la Storia non insegna nulla. Anche i membri del Consiglio di Amministrazione e i funzionari della IG Farben tedesca (oggi Bayer) produttrice dello Zyclon-B utilizzato nelle camere a gas naziste avranno sostenuto la stessa tesi, ma furono condannati dal Tribunale di Norimberga per genocidio e crimini di guerra.
Una serie di articoli e di studi hanno dimostrato che il treno veloce Tel Aviv-Gerusalemme costituisce una violazione del diritto internazionale.
IL COINVOLGIMENTO DELLA PIZZAROTTI S.P.A. (ASSOCIATA ALLA ISRAELIANA SHAPIR) IN QUESTO PROGETTO, NONOSTANTE LA SUA EVIDENTE ILLEGALITA’, COSTITUISCE COMPLICITA’ NEI CRIMINI DI GUERRA E CONTRO L’UMANITA’ COMMESSI DALLO STATO DI ISRAELE.
Associazione Zaatar – Genova, Associazione Amicizia Italia Cuba – Circolo di Parma, CIAC – Parma, Circolo comunista di Parma, Collettivo nonviolento uomo-ambiente Bassa Reggiana, Comitato Palestina – Bologna, Comitato Palestina – Modena, Coordinamento Pace e Solidarietà – Parma, Forum Palestina – Milano, GAP – Parma, ISM – Parma, Liberacittadinanza – Parma, Pdci – Parma, PRC – Parma, Rete dei Comunisti, Rete Dormire fuori – Parma, Un Ponte di Pace – Bassa Reggiana e MN, USB
3 Commenti:
ma oi state fuori a scrivere certe cose...
Tendo a escludere che domenico sia un portavoce della Pizzarotti...
Peccato, tuttavia, che si limiti a scrivere che sono "fuori" (di testa, presumo) a scrivere certe cose, omettendo di spiegare perchè.
Eppure la questione è semplicissima: il diritto umanitario vieta che la potenza occupante (tale è Israele rispetto alla West Bank) insedi parte della propria popolazione sul territorio occupato (è il caso dei coloni) o che sfrutti il territorio occupato e/o le sue risorse per propri fini e utilità (ed è il caso che discutiamo).
Si tratta di una palese violazione del diritto internazionale, e la Pizzarotti, partecipando al progetto, si rende complice dei crimini dell'occupazione israeliana.
E la mobilitazione della società civile è tanto più importante in quanto gli stati contraenti della IV Convenzione di Ginevra, che pure vi sarebbero tenuti, non fanno nulla per porre rimedio a tale illegalità.
Il video della manifestazione è su YouTube:
http://www.youtube.com/user/istitutocultIRAN#p/u/13/759ergkFLsw
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