Nessun accordo con questo Israele!
Domani, 4 dicembre, la sessione plenaria del Parlamento europeo dovrebbe assumere una decisione sull’eventuale rafforzamento dei rapporti tra la Ue e Israele.
Si tratta, in sostanza, di adottare un nuovo protocollo di cooperazione che offrirebbe ad Israele il pieno accesso a tutta una serie di programmi di ricerca scientifica, tecnica e accademica, offrendo uno Statuto di quasi membro della Ue ad un Paese che viola da decenni svariate risoluzioni Onu, che continua indisturbato la costruzione in territorio palestinese del muro di “sicurezza” dichiarato illegale dall’ICJ dell’Aja, che viola i diritti umani dei Palestinesi e commette quotidiani crimini di guerra nei Territori occupati, che discrimina sistematicamente le minoranze arabe presenti nel suo territorio.
Come ha affermato qualche giorno addietro il Primo Ministro palestinese Salam Fayyad, a partire da Annapolis e nonostante le solenni decisioni assunte in quella sede, Israele continua a non adeguarsi in nulla alla legalità internazionale e agli impegni dettati dalla Road Map; in particolare, l’attività di espansione degli insediamenti colonici nella West Bank continua indisturbata, aumentano i checkpoint, gli arresti e le demolizioni di case, e l’assedio della Striscia di Gaza e la letterale riduzione alla fame di un milione e mezzo di Palestinesi rappresenta un inaudito abominio e un gravissimo crimine di guerra.
In questo quadro, decidere di rafforzare ulteriormente i legami tra la Ue e Israele significherebbe mandare alla leadership e all’elettorato israeliani il chiaro messaggio che l’Europa sarà comunque al fianco di Israele e ne promuoverà una lenta ma costante marcia di avvicinamento e di integrazione, e ciò indipendentemente dai comportamenti concreti di Israele e dal progredire o meno del processo di pace con i Palestinesi.
Ieri il Ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, davanti alla Commissione esteri del Parlamento europeo preparatoria di quella plenaria di domani, non ha avuto per niente toni concilianti, ed anzi, a fronte delle legittime preoccupazioni europee riguardo all’espansione degli insediamenti colonici in Cisgiordania e a Gerusalemme est, ha fermamente dichiarato che il processo di pace tra Israeliani e Palestinesi riguarda solo le due parti, e che non sono ben accette “interferenze” esterne: il che, in soldoni, significa affermare che si vuole mano libera per continuare negoziati di pace inutili e dilatori mantenendo, nel contempo, ben stretta la presa sui territori palestinesi e sulle loro risorse, e continuando l’odiosa e criminale occupazione militare che perdura da più di quarant’anni.
Tutto ciò non è ammissibile e, lungi dal decidere sul consolidamento delle relazioni, la Ue dovrebbe denunciare l’Accordo di associazione che la lega ad Israele, e che è subordinato – molti fingono di dimenticarlo – al “rispetto dei diritti umani e dei principi democratici cui si ispira la loro politica interna ed internazionale”.
Non è accettabile che la Ue promuova relazioni di alcun tipo con un vero e proprio Stato-canaglia, che pratica l’assassinio “mirato”, che viola la legalità internazionale, che viola costantemente i più basilari diritti umani dei Palestinesi, ivi incluso quello alla salute e all’integrità fisica, che pone in essere un infame assedio a un milione e mezzo di civili indifesi e abbandonati, cui non consente nemmeno l’accesso agli aiuti umanitari, che pratica sistematicamente la tortura, che utilizza l’arma del ricatto contro i malati, subordinando la possibilità di espatrio per curarsi alle informazioni rese ai servizi segreti.
E per questo che siamo chiamati a esercitare una ferma pressione, in ogni modo possibile, nei confronti dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, perché votino contro questo accordo vergognoso.
Segue un facsimile di lettera da inviare al gruppo politico di riferimento.
Gentile Membro del Parlamento europeo,
come elettore del Suo collegio e come angosciato cittadino del mondo, La esorto a votare contro l’Accordo di Associazione Ue-Israele il prossimo 4 dicembre. Questo accordo comprende il rafforzamento di un’ampia gamma di rapporti con Israele – incluse le relazioni economiche, commerciali, accademiche, sulla sicurezza e diplomatiche – in un momento in cui l’Unione europea dovrebbe ritenere responsabile e contestare ad Israele le persistenti violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale.
La Ue è ben consapevole dell’occupazione illegale israeliana di Gaza e della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est, e della massiccia colonizzazione di quest’ultima; gli Stati-membri della Ue, peraltro, hanno sempre regolarmente votato le risoluzioni Onu di condanna verso Israele per le violazioni dei diritti umani, le punizioni collettive e la costruzione e l’espansione degli insediamenti colonici e del muro di “sicurezza”. Nel 2002, inoltre, il Parlamento europeo ha votato la sospensione dell’Accordo di Associazione Ue-Israele a causa delle violazioni dei diritti umani poste in essere da Israele. Dal momento che tali violazioni persistono, non vi è ragione per la Ue di modificare la propria decisione.
Israele mantiene ancora, da più di un anno, il suo criminale assedio a Gaza – descritto dall’attuale Relatore Speciale dell’Onu per i Diritti Umani Richard Falk come un “preludio al genocidio” – che è già costato la vita a centinaia di malati, specialmente bambini ed anziani, a cui è stato negata la libertà di recarsi all’estero per ottenere cure mediche adeguate. L’assedio israeliano ha intenzionalmente e sistematicamente impoverito centinaia di migliaia di Palestinesi di Gaza, più del 50% fino adesso, costringendo alla chiusura gran parte del settore industriale e rovinando l’agricoltura. La maggior parte delle infrastrutture è stata distrutta e l’economia è completamente al collasso; la malnutrizione dei bambini è in rapido aumento, come testimoniato da vari rapporti Onu.
Israele, inoltre, ha costantemente violato i diritti umani più basilari attraverso l’accerchiamento e il trasferimento forzoso di intere comunità palestinesi dietro il muro di “sicurezza” illegale, l’imprigionamento di migliaia di Palestinesi senza processo e la sua politica degli assassinii extra-giudiziari. Israele si è anche ostinatamente rifiutato, per oltre 60 anni e nonostante i suoi obblighi derivanti dal diritto internazionale, di riconoscere e di rendere effettivo il diritto di milioni di rifugiati palestinesi a ritornare nelle proprie case, come stabilito dalla risoluzione Onu n.194. Da ultimo, Israele in questi anni ha posto in essere un sistema legislativo e amministrativo caratterizzato dalla discriminazione razziale verso i Palestinesi con cittadinanza israeliana in settori vitali quali l’accesso alla terra e all’impiego, soltanto perché essi sono dei “non Ebrei”.
Ciò premesso, sono sgomento per il fatto che la Ue rifiuti di adottare concrete azioni di condanna contro Israele in relazione a ciascuno di questi addebiti. La Ue, al contrario, si propone di chiudere gli occhi di fronte alle violazioni israeliane dei diritti dei Palestinesi approfondendo le sue relazioni con la potenza occupante. Questi accordi di cooperazione, che accresceranno i legami di Israele con la comunità internazionale, sono uno dei principali motivi del persistere dell’occupazione, dell’esodo forzato e delle sistematiche discriminazioni razziali contro il popolo palestinese. Impegnandosi in questi accordi, la Ue manda il messaggio che, in realtà, essa passa sopra al regime di apartheid israeliano e non contesterà ad Israele le sue gravi violazioni dei diritti dei Palestinesi.
La esorto, pertanto, come deputato del Parlamento europeo e in tutta coscienza, a votare contro l’Accordo di Associazione Ue-Israele. Nel far questo, Lei avrà accolto l’appello del Comitato Nazionale palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BNC), che rappresenta l’intero spettro della società civile palestinese, e che è stato appoggiato da oltre 100 organizzazioni internazionali, per esercitare pressioni su Israele ed isolarlo, anziché rafforzare i legami con esso (http://www.bdsmovement.net/?q=node/179). Questo appello è stato accolto anche da padre Miguel D’Escoto Brockmann, Presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, il quale ha esortato le Nazioni Unite a considerare di seguire l’iniziativa di questa generazione della società civile che chiama ad una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni per costringere Israele a porre termine alle sue violazioni.
Credo che sia giunta l’ora, con il Suo aiuto, che anche la Ue adotti questa posizione.
Si tratta, in sostanza, di adottare un nuovo protocollo di cooperazione che offrirebbe ad Israele il pieno accesso a tutta una serie di programmi di ricerca scientifica, tecnica e accademica, offrendo uno Statuto di quasi membro della Ue ad un Paese che viola da decenni svariate risoluzioni Onu, che continua indisturbato la costruzione in territorio palestinese del muro di “sicurezza” dichiarato illegale dall’ICJ dell’Aja, che viola i diritti umani dei Palestinesi e commette quotidiani crimini di guerra nei Territori occupati, che discrimina sistematicamente le minoranze arabe presenti nel suo territorio.
Come ha affermato qualche giorno addietro il Primo Ministro palestinese Salam Fayyad, a partire da Annapolis e nonostante le solenni decisioni assunte in quella sede, Israele continua a non adeguarsi in nulla alla legalità internazionale e agli impegni dettati dalla Road Map; in particolare, l’attività di espansione degli insediamenti colonici nella West Bank continua indisturbata, aumentano i checkpoint, gli arresti e le demolizioni di case, e l’assedio della Striscia di Gaza e la letterale riduzione alla fame di un milione e mezzo di Palestinesi rappresenta un inaudito abominio e un gravissimo crimine di guerra.
In questo quadro, decidere di rafforzare ulteriormente i legami tra la Ue e Israele significherebbe mandare alla leadership e all’elettorato israeliani il chiaro messaggio che l’Europa sarà comunque al fianco di Israele e ne promuoverà una lenta ma costante marcia di avvicinamento e di integrazione, e ciò indipendentemente dai comportamenti concreti di Israele e dal progredire o meno del processo di pace con i Palestinesi.
Ieri il Ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, davanti alla Commissione esteri del Parlamento europeo preparatoria di quella plenaria di domani, non ha avuto per niente toni concilianti, ed anzi, a fronte delle legittime preoccupazioni europee riguardo all’espansione degli insediamenti colonici in Cisgiordania e a Gerusalemme est, ha fermamente dichiarato che il processo di pace tra Israeliani e Palestinesi riguarda solo le due parti, e che non sono ben accette “interferenze” esterne: il che, in soldoni, significa affermare che si vuole mano libera per continuare negoziati di pace inutili e dilatori mantenendo, nel contempo, ben stretta la presa sui territori palestinesi e sulle loro risorse, e continuando l’odiosa e criminale occupazione militare che perdura da più di quarant’anni.
Tutto ciò non è ammissibile e, lungi dal decidere sul consolidamento delle relazioni, la Ue dovrebbe denunciare l’Accordo di associazione che la lega ad Israele, e che è subordinato – molti fingono di dimenticarlo – al “rispetto dei diritti umani e dei principi democratici cui si ispira la loro politica interna ed internazionale”.
Non è accettabile che la Ue promuova relazioni di alcun tipo con un vero e proprio Stato-canaglia, che pratica l’assassinio “mirato”, che viola la legalità internazionale, che viola costantemente i più basilari diritti umani dei Palestinesi, ivi incluso quello alla salute e all’integrità fisica, che pone in essere un infame assedio a un milione e mezzo di civili indifesi e abbandonati, cui non consente nemmeno l’accesso agli aiuti umanitari, che pratica sistematicamente la tortura, che utilizza l’arma del ricatto contro i malati, subordinando la possibilità di espatrio per curarsi alle informazioni rese ai servizi segreti.
E per questo che siamo chiamati a esercitare una ferma pressione, in ogni modo possibile, nei confronti dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, perché votino contro questo accordo vergognoso.
Segue un facsimile di lettera da inviare al gruppo politico di riferimento.
Gentile Membro del Parlamento europeo,
come elettore del Suo collegio e come angosciato cittadino del mondo, La esorto a votare contro l’Accordo di Associazione Ue-Israele il prossimo 4 dicembre. Questo accordo comprende il rafforzamento di un’ampia gamma di rapporti con Israele – incluse le relazioni economiche, commerciali, accademiche, sulla sicurezza e diplomatiche – in un momento in cui l’Unione europea dovrebbe ritenere responsabile e contestare ad Israele le persistenti violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale.
La Ue è ben consapevole dell’occupazione illegale israeliana di Gaza e della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est, e della massiccia colonizzazione di quest’ultima; gli Stati-membri della Ue, peraltro, hanno sempre regolarmente votato le risoluzioni Onu di condanna verso Israele per le violazioni dei diritti umani, le punizioni collettive e la costruzione e l’espansione degli insediamenti colonici e del muro di “sicurezza”. Nel 2002, inoltre, il Parlamento europeo ha votato la sospensione dell’Accordo di Associazione Ue-Israele a causa delle violazioni dei diritti umani poste in essere da Israele. Dal momento che tali violazioni persistono, non vi è ragione per la Ue di modificare la propria decisione.
Israele mantiene ancora, da più di un anno, il suo criminale assedio a Gaza – descritto dall’attuale Relatore Speciale dell’Onu per i Diritti Umani Richard Falk come un “preludio al genocidio” – che è già costato la vita a centinaia di malati, specialmente bambini ed anziani, a cui è stato negata la libertà di recarsi all’estero per ottenere cure mediche adeguate. L’assedio israeliano ha intenzionalmente e sistematicamente impoverito centinaia di migliaia di Palestinesi di Gaza, più del 50% fino adesso, costringendo alla chiusura gran parte del settore industriale e rovinando l’agricoltura. La maggior parte delle infrastrutture è stata distrutta e l’economia è completamente al collasso; la malnutrizione dei bambini è in rapido aumento, come testimoniato da vari rapporti Onu.
Israele, inoltre, ha costantemente violato i diritti umani più basilari attraverso l’accerchiamento e il trasferimento forzoso di intere comunità palestinesi dietro il muro di “sicurezza” illegale, l’imprigionamento di migliaia di Palestinesi senza processo e la sua politica degli assassinii extra-giudiziari. Israele si è anche ostinatamente rifiutato, per oltre 60 anni e nonostante i suoi obblighi derivanti dal diritto internazionale, di riconoscere e di rendere effettivo il diritto di milioni di rifugiati palestinesi a ritornare nelle proprie case, come stabilito dalla risoluzione Onu n.194. Da ultimo, Israele in questi anni ha posto in essere un sistema legislativo e amministrativo caratterizzato dalla discriminazione razziale verso i Palestinesi con cittadinanza israeliana in settori vitali quali l’accesso alla terra e all’impiego, soltanto perché essi sono dei “non Ebrei”.
Ciò premesso, sono sgomento per il fatto che la Ue rifiuti di adottare concrete azioni di condanna contro Israele in relazione a ciascuno di questi addebiti. La Ue, al contrario, si propone di chiudere gli occhi di fronte alle violazioni israeliane dei diritti dei Palestinesi approfondendo le sue relazioni con la potenza occupante. Questi accordi di cooperazione, che accresceranno i legami di Israele con la comunità internazionale, sono uno dei principali motivi del persistere dell’occupazione, dell’esodo forzato e delle sistematiche discriminazioni razziali contro il popolo palestinese. Impegnandosi in questi accordi, la Ue manda il messaggio che, in realtà, essa passa sopra al regime di apartheid israeliano e non contesterà ad Israele le sue gravi violazioni dei diritti dei Palestinesi.
La esorto, pertanto, come deputato del Parlamento europeo e in tutta coscienza, a votare contro l’Accordo di Associazione Ue-Israele. Nel far questo, Lei avrà accolto l’appello del Comitato Nazionale palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BNC), che rappresenta l’intero spettro della società civile palestinese, e che è stato appoggiato da oltre 100 organizzazioni internazionali, per esercitare pressioni su Israele ed isolarlo, anziché rafforzare i legami con esso (http://www.bdsmovement.net/?q=node/179). Questo appello è stato accolto anche da padre Miguel D’Escoto Brockmann, Presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, il quale ha esortato le Nazioni Unite a considerare di seguire l’iniziativa di questa generazione della società civile che chiama ad una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni per costringere Israele a porre termine alle sue violazioni.
Credo che sia giunta l’ora, con il Suo aiuto, che anche la Ue adotti questa posizione.
Etichette: bds, boicottaggio, Israele, palestina, ue
6 Commenti:
Dal blog di Vittorio Agnoletto (http://www.vittorioagnoletto.it/):
Il Parlamento europeo dice no alla partecipazione di Israele ai programmi comunitari: prima il rispetto dei diritti dei palestinesi.
Buone notizie da Bruxelles. Domattina (oggi per chi legge) l'Europarlamento avrebbe dovuto esprimersi a proposito di una proposta di Commissione e Consiglio per avviare un protocollo di cooperazione tra Israele e Ue che avrebbe dato a Tel Aviv la possibilità di accedere ai programmi comunitari. Ebbene, il gruppo della Sinistra europea, con l'appoggio dei verdi e dei socialisti, è riuscito oggi, in apertura della sessione plenaria, a far rinviare il voto a data da destinarsi, finchè Israele non rispetterà i diritti del popolo palestinese!
Si tratta, come comprenderete, di una grande vittoria: detto in altre parole, fino a quando Israele non realizzerà i cambiamenti richiesti dalla comunità internazionale in merito al rispetto dei diritti umani della popolazione palestinese, non potrà accedere ai programmi comunitari.
Il protocollo - il cui voto siamo riusciti, oggi, a rimandare - avrebbe previsto infatti un accesso illimitato ai programmi di ricerche scientifiche, accademiche e tecniche e avrebbe offerto a Israele uno status particolare.
Riuscire a vincolare queste condizioni di partnership privilegiata al rispetto dei diritti è un risultato importante: l'Europa non può aprire le porte dei propri programmi a uno Stato che da anni calpesta la dignità di un popolo.
Non si tratta di un ‘no' aprioristico ed ideologico a Israele: quando accoglierà le richieste degli organismi sovranazionali in materia di rapporti con i palestinesi, saremo pronti a stipulare protocolli di collaborazione con questo Stato.
Riprendo dal sito di Infopal:
"Israele non è al di sopra delle leggi"
Il Parlamento Europeo rinvia il voto sulla proposta di Commissione e Consiglio per l'avvio del protocollo di cooperazione tra Israele e UE e sui principi generali della partecipazione di Israele nei programmi comunitari, che avrebbe dovuto tenersi domani a Bruxelles.
Un voto che avrebbe rappresentato un passo importante nel processo del potenziamento dei rapporti tra UE e Israele, come richiesto anche dal ministro degli esteri israeliano, Tzipi Livni nel corso della sua audizione alla Commissione Esteri del PE, nel quadro del Protocollo per l'Accordo di Associazione tra Ue e Israele.
Ma il Parlamento si è espresso in modo diverso: 194 Deputati contro 173 hanno chiesto di posporre il voto ad una data ancora da definire su richiesta del gruppo GUE/NGL e dei Verdi con l'accordo di Socialisti, parte dei Liberali e qualche popolare.
"E' tempo che il governo israeliano non si consideri al di sopra della legalità ed inizi a rispettarla, a cominciare dal blocco degli insediamenti e dalla fine dell'assedio a Gaza. Fino a quando questi segnali non verranno dati dal governo israeliano il Parlamento Europeo non è disposto a votare" ha dichiarato Luisa Morgantini, Vice presidente del Parlamento Europeo.
"Si tratta di un messaggio politico importante che non vuole essere un segnale contro Israele, ma vuole fare assumere la responsabilità ai dirigenti Israeliani affinché i negoziati tra palestinesi ed israeliani siano efficaci e possano davvero vedere una soluzione pacifica nella sicurezza dei due popoli.
Un segnale che rappresenta anche un monito al Consiglio dei Ministri UE ed alla Commissione Europea affinché pressioni siano fatte su Israele per fermare i coloni e la colonizzazione dei territori occupati del '67.
Ma questo voto è anche un segnale di speranza per i Palestinesi, affinché sappiano che il Parlamento Europeo, non è sordo alle sofferenze della popolazione di Gaza e della West Bank e che intende non solo deplorare ma fare atti concreti affinché la legalità internazionale e il rispetto dei diritti umani vengano rispettati da tutti.
E' anche una risposta alla richiesta del Primo Ministro Salam Fayyad, che aveva lanciato un appello all'Unione Europea per non potenziare i rapporti con Israele visto che dopo Annapolis non vi sono stati miglioramenti, né la fine dei blocchi né il congelamento delle colonie; e anche una risposta alla società civile palestinese e alle Ong che hanno inviato lettere ai Parlamentari Europei.
Infine questo voto è un fatto positivo anche per noi europei, che dimostriamo a noi stessi e al mondo che il rispetto dei diritti umani e la ricerca della giustizia non sono solo astratte dichiarazioni di principio" ha concluso Luisa Morgantini.
Bruxelles, 3 dicembre 2008
Luisa Morgantini,
eh si anche l'europa ormai è complice delle torture israeliane, ormai i bravi bambini sono rimasti solo questi
http://diavolineri.net/ospitalieri/wp-content/images/hezbollah_hamas_nazi_salute1.jpg
www.maurod.ilcannocchiale.it
Ue-Israele/ Europarlamento rinvia voto su potenziamento relazioniBruxelles, 3 dic. (Apcom) - Il Parlamento europeo, riunito nella 'minipleanaria' di Bruxelles, ha rinviato il dibattito e l'adozione del parere conforme sulla conclusione di un accordo scientifico e tecnologico fra Ue e Israele. Il rinvio, chiesto dalla Gue (Sinistra unitaria europea) e dai Verdi con l'appoggio del Pse, è stato deciso con 194 voti favorevoli e 173 contrari, e presentato come una segnale di disapprovazione del blocco economico della Striscia di Gaza da parte del governo di Israele.
da virgilio notizie
Purtroppo con questa Israele ci sarà l'accordo, mi sembrava strano
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1044840.html
Ho letto, ed è davvero una vergogna.
Resta il fatto politico che la maggiornaza del Parlamento europeo richiede che la marcia di avvicinamento di Israele all'Europa sia direttamente collegata al processo di pace e al rispetto dei diritti umani dei Palestinesi.
Del resto, sarebbe interessante condurre un sondaggio su chi vorrebbe in Europa un Paese che detiene un impressionante record di crimini di guerra e di violazioni del diritto umanitario e dei diritti umani tale da renderlo assimilabile ad uno staterello dittatoriale africano.
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