Sosteniamo i volontari della Gaza Freedom March!
Domenica 27 dicembre, il "Coordinamento di Solidarietà con il Popolo Palestinese" di Palermo ha organizzato un evento per commemorare le vittime innocenti del massacro compiuto dall'esercito israeliano a Gaza esattamente un anno fa. Il 27 dicembre 2008, infatti, Israele scatenava contro la Striscia tutta la potenza del suo infernale apparato bellico con l'operazione "Piombo Fuso", 22 giorni di bombardamenti aerei ininterrotti accompagnati, a partire dal 3 gennaio, da una invasione di terra: risultato, oltre 1.400 Palestinesi uccisi, l'83% dei quali civili inermi, immani distruzioni, rovina, terrore.
Nel corso della manifestazione avevamo ascoltato la voce di Luisa Morgantini in collegamento telefonico da El Arish, e avevamo percepito bene la preoccupazione per le sorti della Gaza Freedom March, a causa dell'atteggiamento di totale chiusura da parte delle autorità egiziane.
E i peggiori timori si sono avverati.
Nel pomeriggio, infatti, si è diffusa la notizia ("diffusa" per modo di dire, perchè i mezzi di informazione e, in specie, la Rai hanno vergognosamente censurato l'intero evento e quanto accade in queste ore) secondo cui la polizia egiziana avrebbe sequestrato i pullman delle delegazioni francese e italiana e starebbe impedendo loro anche di prendere i taxi per arrivare all'ambasciata italiana al Cairo.
Cosa fare? Intanto telefonate incazzate:
alla Farnesina 06 36225;
all'ambasciata egiziana in Italia 06 8440191;
all'ambasciata italiana al Cairo 0020 101994599;
al consolato d'Egitto a Milano 02 29518194 oppure 02 29516360;
alla RAI che non dà notizie 06 3728620.
Se volete, potete anche inviare questa email:
Dr Hosni Mubarak
Presidente della Repubblica Araba d’Egitto
Per il tramite dell’Ambasciatore Egiziano in Italia
S.E. MOHAMED ASHRAF GAML ELDIN RASHED
Via Salaria, 267 - 00199 Roma
Via Salaria, 267 - 00199 Roma
Signor Presidente,
Sono un cittadino italiano, amante della libertà e della democrazia.
Sono convinto che Lei, come il suo popolo, condivide con me l’amore per la libertà e per la democrazia, per la giustizia e i diritti delle persone.
Ed è proprio per questo che io Le scrivo: io ho condiviso, anche da lontano, le sofferenze e le atrocità che il popolo palestinese ha subito e sta subendo ancora per mano dell’esercito israeliano; sono convinto del diritto storico che il popolo palestinese ha nella terra palestinese; ho visto compiere lo scorso anno a Gaza uno dei crimini più atroci della storia passata e recente; sono convinto che l’embargo e l’assedio che la popolazione civile sta subendo sia un’ennesima ingiustizia nei confronti del popolo palestinese, anzi nei confronti dell’umanità intera.
Non posso tacere la mia più totale disapprovazione di tutto quanto impedisce che il popolo palestinese possa godere della stessa libertà di cui godo io e che gode il suo popolo, pertanto mi rivolgo a Lei per chiederLe:
• Di bloccare ogni costruzione atta ad impedire il libero accesso ed uscita da e per Gaza;
• Di permettere la libera circolazione di persone e cose da e per Gaza;
• Di permettere alle Delegazioni dei 43 paesi che attualmente danno vita, anche a mio nome, alla Gaza Freedom March per rompere l’assedio di Gaza e che sono ancora trattenute al Cairo di accedere ai territori di Gaza;
• Di impegnarsi con forza e chiarezza per sostenere la causa del popolo palestinese, che passa attraverso la costruzione dello Stato palestinese libero, autonomo ed indipendente.
Nella certezza che Lei si impegnerà a realizzare visibilmente quanto sopra, le rassicuro che tornerò volentieri a considerare il suo paese meta dei miei pensieri e dei miei viaggi.
amb.egi@pronet.it
Almeno questo ai coraggiosi della Gaza Freedom March, almeno questo glielo dobbiamo.
Etichette: coordinamento di solidarietà, gaza, gaza freedom march, piombo fuso
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