Sedicenne palestinese ucciso dai coloni nei pressi di Ramallah.
L’ennesimo crimine commesso dagli Israeliani si è consumato ieri, tra le 4:30 e le 6:00 del pomeriggio, quando il sedicenne Aysar Yasser al-Zaben è stato colpito alla schiena dalla fucilata di un colono mentre coltivava il proprio terreno, situato in un villaggio a est di Ramallah.
Ennesimo crimine frutto della presenza illegale in Cisgiordania di 500.000 coloni che vivono vessando due milioni e mezzo di Palestinesi, e del regime di apartheid che vede tra l’altro le principali strade della West Bank riservate all’uso esclusivo di questi fanatici criminali.
Sull’argomento, di seguito riporto l’articolo pubblicato dal sito Terra Santa Libera, anche e soprattutto in segno di solidarietà contro l’inaudito attacco portato a questo e ad altri siti di controinformazione dalla Commissione d’indagine parlamentare sull’antisemitismo.
RAGAZZO PALESTINESE DI 16 ANNI UCCISO DA COLONI EBRAICI ALLA PERIFERIA DI RAMALLAH
Press Release 14 maggio 2010 - ore 03.20
Popular Struggle Coordination Committee - traduzione TerraSantaLibera.org
Testimoni riferiscono che coloni giudeo-sionisti di uno degli insediamenti illegali che circondano Ramallah (in teoria capitale dell'Autorità Palestinese) avevano bloccato, come spesso accade, l'accesso alla Route 60, principale arteria stradale che mette in comunicazione, teoricamente, Ramallah con gli altri villaggi palestinesi del West Bank (ma anche gli insediamenti coloniali ebraici, che insieme all'esercito d'occupazione di Tel Aviv controllano tutta la rete stradale).
Sempre testimoni riferiscono che, dopo aver bloccato le auto con targa palestinese che transitavano nell'area, tra i "settlers" e alcuni giovani arabi locali sono sorti tafferugli, con lancio di pietre all'indirizzo dell'illegale posto di blocco armato imposto dai coloni sionisti.
Per risposta questi ultimi hanno obbligato tutti gli occupanti delle auto, ferme al posto di blocco abusivo, di uscire e tornare verso il villaggio da cui provenivano, iniziando a sparare all'impazzata e creando un fuggi-fuggi generale.
La maggior parte di essi, come il giovane ucciso, Aysar al Zaben, 16 anni, contadino di Mazra'a al Sharqia, erano pendolari che dovevano raggiungere il loro posto di lavoro. I genitori e i familiari, non vedendolo rientrare, pensavano che egli fosse stato fermato dalla Polizia israeliana (che invece di bloccare i coloni armati di fucili automatici, pistole e mitra, fermano solo e sempre i palestinesi con varie scuse: chi non ha visto non può credere...).
In serata, dopo un giro di perlustrazione, dopo che i coloni avevano rimosso il loro abusivo posto di blocco, il corpo di Aysar al Zaben è stato ritrovato riverso a faccia in giù con un proiettile conficcato nella parte posteriore della testa.
Incursioni da parte di coloni sionisti nelle terre coltivate palestinesi, con l'intento di incendiarne i raccolti e le piante, posti di blocco estemporanei ed illegali, aggressioni ad auto e lavoratori pendolari, devastazioni di luoghi di culto e di case arabe, sempre con copertura armata e da parte delle forze d'occupazione sioniste di Tel Aviv, sono all'ordine del giorno nella Palestina occupata.
Un pensiero alla famiglia del giovane Aysar ed una preghiera per la sua giovane anima, ma anche una considerazione: la stampa accreditata non menziona quest'ennesimo crimine commesso ai danni della popolazione assediata di Palestina, mentre osiamo solo immaginare il putiferio che avrebbero scatenato i vari giornalisti asserviti se ad essere ucciso fosse stato un giovane "israeliano".
E ci chiediamo anche: come sarebbe possibile (a fronte dei recenti, e ancora in corso, attacchi alla nostra libertà di cronaca e informazione) avere tali informazioni in lingua italiana, se venissero meno, perchè oscurati, siti web come il nostro, come InfoPal.it, come Effedieffe.com, come Andreacarancini.blogspot, Zatar, e pochi altri?
6 Commenti:
Basta con le ridicole critiche in merito ai risultati della Commissione d'Indagine parlamentare sull'antisemitismo. Oggi l'odio per gli ebrei è ancora di più rispetto al passato, se possibile, perché aiutato e appoggiato dal mondo islamico, e coloro che hanno il cervello lavato dalle menzogne del mondo islamico, sono nelle mani di chi diffonde menzogne su Israele, considerano Israele il demonio da odiare e distruggere. Credono a tutte le bugie della propaganda araba.
Internet è la casa dell'odio antisemita , si ritrovano tutti là e fanno a gara, incontrollati, su chi racconta più diffamazioni su Israele.
Nel 1938 erano i nazifascisti a dare addosso agli ebrei.
Oggi sono nazisti fascisti, comunisti, religiosi cattolici, musulmani.
Quando il potente ha paura e non ha più armi per fermarti ti impedisce di parlare, di solito.
E questo significa che gli dai fastidio perchè stai dicendo la verità, altrimenti riuscirebbe a smentirti nel merito della questione: quando non hanno più argomenti da usare contro di te ti censurano, e questo significa che hai ragione.
Io non sono antisemita, ma sono decisamente antisionista, ed in Palestina ci sono stata, ed ho visto, ed ho parlato con la gente, ed ho respirato i gas lacrimogeni e qualche volta mi hanno anche puntato un'arma contro.
Se hanno paura dei siti filo-palestinesi significa che non hanno più argomenti da usare contro, non sanno più che rispondere, hanno paura che la gente sappia.
Boicotta israele.
Dopo tutto lo schifo compiuto ai danni dei palestinesi ora si pretende anche di addossare la colpa della crescita dell’antisemitismo ad Internet che finora pare essere, invece, l’unico mezzo con il quale pian piano si sta riuscendo a far emergere la verità riguardo ad Israele. Ma quando vi decidete a farvi un esamino di coscienza, un’autoanalisi su tutto il male che avete causato e a chiedervi seriamente PERCHE’ la gente comincia a vedere gli ebrei con occhi diversi. Le cose stanno esattamente all’opposto di come le esponi tu, Andrea. Finora gli ebrei hanno vissuto di rendita in seguito ad un Olocausto che non meritavano di subire, come non lo merita nessun essere umano al mondo, e i sionisti cosa hanno fatto? Hanno pensato bene di sfinire un popolo attraverso la Nakba, i continui soprusi ed espropriazioni, la decimazione, per insediarsi in una Terra che DOVEVA diventare la LORO Terra.
L’Islam non ha lavato il cervello proprio a nessuno, tanto è vero che, qui in Occidente, gli islamici purtroppo sono ancora visti tutti come fondamentalisti e terroristi, e tu sei tra quelli a cui fa comodo alimentare questa convinzione, proprio per nascondere la vera natura fanatica e sanguinaria dei sionisti, che hanno trasformato gli ebrei da vittime in carnefici, proprio attraverso quel lavaggio del cervello che tu attribuisci ad altri.
Piantatela con questa storia dell’antisemitismo, della diffamazione, con il vittimismo ipocrita, state diventando indifendibili, siete la causa della vostra stessa indifendibilità e ostentate un falso stupore se si comincia a pensare che Israele non è poi uno Stato così democratico. Io personalmente spero che questo sia solo l’inizio e che tutto il mondo prima o poi si renda conto di chi e cosa abbiamo protetto finora.
"nazisti fascisti, comunisti, religiosi cattolici, musulmani" non manca proprio nessuno!
Sembrerebbe davvero la sindrome dell'accerchiamento, tutti schierati contro i poveri ebrei, i perseguitati di sempre.
Ma naturalmente non è così.
Per restare all'Italia, le manifestazioni di antisemitismo sono davvero irrilevanti. Fatti ben più gravi a me sembrano, tanto per fare qualche esempio, i barboni picchiati o bruciati oppure la caccia agli immigrati di Rosarno.
E, tuttavia, ben venga una indagine parlamentare sull'antisemitismo, dato che noi (a differenza della maggior parte di coloro i quali militano nelle fila degli amici di Israele) siamo contro ogni forma di discriminazione basata sulla razza, sulla religione, sulle condizioni personali.
Ma qui il gioco è un altro. Come ricorda Andrea Carancini nel suo blog, citando Norman Finkelstein, "ogni volta che Israele si trova a fronteggiare una debacle nelle pubbliche relazioni, i suoi apologeti iniziano a lanciare l’allarme che “un nuovo antisemitismo sta per abbattersi su di noi”".
E il naturale corollario di questa strategia consiste nel tacitare quelle poche voci libere che sul web danno conto dell'occupazione colonialista della Palestina e dei crimini di guerra quotidianamente commessi da israele.
Che credibilità hanno tutti costoro, che apertamente giustificano ogni atto di israele, per quanto infame, barbarico e sanguinoso?
Dimenticando, peraltro, che proprio la violazione del diritto internazionale, la lesione dei diritti umani dei Palestinesi, la violenza che ogni giorno Israele pone in essere ai danni di un popolo inerme, costituiscono uno dei più potenti argomenti di propaganda e proselitismo di quelle organizzazioni di estremisti che, a parole, si vorrebbero combattere.
Nessuno di voi si premura di studiare la storia a quanto pare. Il sionismo è ben altra cosa da quella che pensate voi. E' il desiderio di un popolo di avere uno stato, di sentirsi nazione e nasce già nell'ottocento.
Ma per favore piantatela di scrivere inesattezze madornali. Gli ebrei pensavano a uno stato quando ancora non esisteva l'ONU. E la Shoà non è stato il motivo per cui è nato Israele. Può aver contribuito ad accelerare il processo ma non è certo alla base di Israele.
Ma guardate la cartina dell'Africa e del Medio Oriente: ma con tanti stati islamici, mussulmani e arabi che ci sono che fastidio può dare uno stato di ebrei non più grande della Sicilia?
E' solo l'odio che scatena la violenza degli arabi niente altro che l'odio. Non possono tollerare la presenza di uno stato ebraico proprio lì! Se non è follia questa....
VIVA ISRAELE
www.vivaisraele.blogspot.com
Yossi sarid: il terrorismo ebraico
http://www.haaretz.com/print-edition/opinion/a-tip-for-the-shin-bet-1.291377
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