11 luglio 2010

Di riffa e di raffa: come i coloni israeliani sono arrivati a controllare il 42% della Cisgiordania.

A sole 48 ore di distanza dall’incontro con il Presidente Usa Barack Obama – durante il quale aveva dichiarato di essere pronto “a fare molto per la pace” – il premier israeliano Netanyahu, di fronte all’assemblea amica dell’Aipac, ha subito chiarito quale sarà la prima cosa da fare, e cioè riprendere a costruire nelle colonie in Cisgiordania non appena sarà scaduta l’attuale moratoria (il 27 settembre, per l’esattezza). Moratoria che, peraltro, non ricomprendeva Gerusalemme est, dove si è continuato a costruire allegramente in quartieri come Ras Al Amud, Sheikh Jarrah, Silwan ed altri ancora.

Molti fingono di dimenticarlo, ma il primo – e forse nemmeno il maggiore – ostacolo verso la pace tra Israeliani e Palestinesi sono i quasi 500.000 coloni che attualmente (e illegalmente) vivono al di là della cd. green line, la linea di confine che secondo il diritto internazionale dovrebbe dividere Israele dai territori palestinesi Provvede opportunamente a ricordarlo un recente rapporto dell’ong israeliana B’tselem, secondo cui 301.200 settlers vivono in 121 colonie e circa un centinaio di avamposti, che controllano il 42% dell’intera superficie della Cisgiordania, mentre altri 184.700 coloni (il dato è del 2007) risiedono in 12 quartieri che le autorità israeliane hanno istituito su terreni annessi nel tempo alla municipalità di Gerusalemme (e che costituiscono parimenti degli insediamenti colonici).

L’iniziativa di colonizzazione della West Bank è stata caratterizzata, sin dall’inizio, da un approccio strumentale, cinico e persino criminale al diritto internazionale, alla legislazione locale, agli ordini militari e alla legge israeliana, che ha consentito la continua sottrazione di terre ai Palestinesi in Cisgiordania.

Il principale strumento che Israele ha utilizzato a questo scopo è stata la dichiarazione di “terra statale” un meccanismo che ha portato all’occupazione di oltre 900.000 dunam di terra (90.000 ettari, ovvero il 16% della Cisgiordania), con la maggior parte delle dichiarazioni che sono state effettuate nel periodo 1979-1992. L’interpretazione che l’Ufficio della Procura di Stato ha dato del concetto di “terra statale” contenuto nella Legge sulla terra del periodo ottomano contraddiceva esplicite disposizioni di legge e le sentenze della Suprema Corte del Mandato. Senza questa interpretazione distorta, Israele non avrebbe potuto destinare agli insediamenti colonici tali ampie zone di terreno.

Gli insediamenti, inoltre, hanno preso il controllo di terreni privati palestinesi. Attraverso un controllo incrociato dei dati dell’Amministrazione Civile, dell’area sotto la giurisdizione delle colonie, e delle fotografie aeree degli insediamenti scattate nel 2009, B’tselem ha scoperto che il 21% della superficie edificata degli insediamenti colonici è costituita da terreni che Israele riconosce come proprietà privata, proprietà dei Palestinesi.

Per incoraggiare gli Israeliani a trasferirsi negli insediamenti, Israele ha creato un meccanismo per fornire benefici ed incentivi alle colonie e ai coloni, a prescindere dalla loro condizione economica, che spesso era finanziariamente sicura. La maggior parte delle colonie nella West Bank ha lo status di Area di Priorità Nazionale A, che da diritto ad una serie di vantaggi: nell’edilizia abitativa, consentendo ai coloni di acquistare appartamenti di qualità a prezzi economici, con una concessione automatica di un mutuo agevolato; significativi vantaggi in materia di istruzione, quali l’istruzione gratuita dall’età di tre anni, giornate scolastiche prolungate, trasporto gratuito a scuola, e stipendi più elevati per gli insegnanti; per l’industria e l’agricoltura, attraverso sovvenzioni e sussidi, e l’indennizzo per le tasse imposte sui loro prodotti dall’Unione Europea; in materia fiscale, attraverso l’imposizione di tasse significativamente più basse rispetto alle comunità situate all’interno della green line, e offrendo maggiori stanziamenti di bilancio alle colonie, per aiutarle a coprire i deficit.

La costruzione delle colonie viola il diritto internazionale umanitario. Israele ha ignorato le più rilevanti regole del diritto, adottando una propria interpretazione che non viene accettata da pressoché tutti i più eminenti giuristi del mondo e dalla comunità internazionale. La colonizzazione ha causato una permanente e cumulativa violazione dei diritti umani dei Palestinesi, in particolare:

del diritto di proprietà, assumendo il controllo di ampie distese di terreno in Cisgiordania a favore delle colonie;

del diritto all’uguaglianza e al giusto processo, stabilendo sistemi giuridici differenti, in cui i diritti delle persone si fondano sulla loro nazione di origine, i coloni essendo soggetti alle leggi israeliane, basate sui diritti umani e su valori democratici, mentre i Palestinesi sono soggetti alle leggi militari, che sistematicamente li privano dei loro diritti;

del diritto ad un adeguato standard di vita, dal momento che gli insediamenti sono stati intenzionalmente costruiti in modo da impedire lo sviluppo urbano delle comunità palestinesi, e che il controllo israeliano delle fonti d’acqua impedisce lo sviluppo dell’agricoltura palestinese;

del diritto alla libertà di movimento, attraverso i posti di blocco e altri ostacoli alla mobilità dei Palestinesi nella West Bank, con lo scopo di proteggere gli insediamenti e le arterie di traffico dei coloni;

del diritto all’autodeterminazione, attraverso l’interruzione della contiguità territoriale palestinese e la creazione di decine di enclavi che impediscono la creazione di uno Stato palestinese indipendente ed autonomo.

Il manto di legalità che Israele ha cercato di dare al sistema della colonizzazione è volto a coprire il furto di terra che è in corso in Cisgiordania, eliminando in tal modo i valori fondamentali della legalità e della giustizia dal sistema israeliano di applicazione della legge nella West Bank. Il rapporto di B’tselem espone il sistema adottato da Israele come strumento per promuovere i propri obiettivi politici, consentendo la violazione sistematica dei diritti umani dei Palestinesi.

I rilevanti mutamenti geografici e territoriali che Israele ha determinato in Cisgiordania compromettono i negoziati che Israele ha condotto per 18 anni con i Palestinesi e violano i suoi obblighi internazionali. Il sistema delle colonie, essendo basato sulla discriminazione ai danni dei Palestinesi che vivono in Cisgiordania, indebolisce inoltre i pilastri dello Stato di Israele come paese democratico e sminuisce il suo status tra le nazioni del mondo.

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16 Commenti:

Alle 12 luglio 2010 alle ore 14:04 , Blogger Unknown ha detto...

Mi riaffaccio dopo un po’ di giorni, e leggo dei commenti di questi filoisraeliani (ma ancor di più antiarabi) così poveri di contenuti che è veramente difficile trovare la voglia di rispondere ad un tale rimbalzo di chiacchiericci fra comari. Bah!
Vorrei tanto sapere come si fa a ritenere legittima l’espropriazione di case e terreni ai palestinesi, come si giustifica la ripresa delle costruzioni delle colonie a loro totale scapito, con quale criterio si impongono estenuanti ore di attesa ai check point a semplici lavoratori e studenti?
http://www.palestinemonitor.org/spip/spip.php?article1465
E non venite a parlottare sempre delle “inevitabili” questioni di sicurezza per lo Stato di Israele, ché siete falsi e bugiardi anche con voi stessi mentre fate queste affermazioni. La sicurezza che vuole Israele è solo quella di poter continuare attraverso continui escamotage l’espansione e l’affermazione definitiva del suo dominio.
Non siete altro che sostenitori di una politica di diffamazione contro i palestinesi che si fa beffe della giustizia e della verità, vedi l’aggressione al Campidoglio ai sostenitori della Palestina… la verità è che siete voi filoisraeliani ad essere violenti, bugiardi, razzisti e disonesti… ma a forza di rigirarla ‘sta frittata cade!

 
Alle 13 luglio 2010 alle ore 12:22 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

cara Carla,non sono anti arabo, ne bugiardo ,ne razzista ne violento,sono stato molte volte in Israele e quindi conosco la realtà molto più di te e di altri che sputano sentenze senza essere stati sul posto.
Se vuoi ti porto, a mie spese, in quei posti per farti toccare con mano la realtà.
Tutti là vogliono la pace arabi onesti e israeliani, ma purtroppo gli interessi mondiali fanno in modo che ciò non avvenga, vedi inizio di scontri ogni qualvolta si parla di accordi.
inoltre c'eri a Roma? e a Torino?
io a Roma ,sono passato in macchina insieme a mio figlio di 14 anni ed insieme abbiamo visto i pacifisti inveire contro gente che tornava a casa con i bambini e le bandiere italiane e israeline .SE VUOI PARLARMI IN PRIVATO AUTORIZZO
L'AMMINISTRAZIONE DI QUESTO SITO A DARTI LA MIA MAIL. grazie

 
Alle 13 luglio 2010 alle ore 23:20 , Blogger Unknown ha detto...

Io ti ringrazio per l’offerta (della mail, dico, per il viaggio mi è rimasto ancora un po’ di amor proprio), ma penso di non accettare, se non altro perché credo che sia sufficiente scrivere ciò che pensiamo in questa sede, dato che, anche se su fronti opposti, l’argomento sta a cuore ad entrambi.

Vedi, tu hai scritto che la pace è voluta dagli arabi onesti e dagli israeliani… io direi dagli israeliani onesti e dagli arabi.
Sinceramente sono un po’ stufa della gente che si vanta di saperne più degli altri perché sono stati sul posto: io penso che sia già un buon risultato riuscire a leggere tra le menzogne inculcateci da stampa e governi, e sì, c’ero al Campidoglio, come c’ero alla manifestazione del 4 giugno (finita anche quella con un’aggressione ai due che tornavano), nel mio piccolo faccio qualcosa anch’io, ma questa non è una gara a chi è più presente alle varie manifestazioni o a chi fa più viaggi sul posto, o a chi conosce pinco pallino in Israele… questo è un mezzo per esprimere una rabbia profonda per tutto ciò che da Israele viene distorto a suo favore, col beneplacito, appunto, di stampa e governi, e per tutto ciò che viene stravolto a scapito dei palestinesi e degli attivisti.

Cosa ti porta a pensare che sia giusto spegnere le luci del Colosseo per la liberazione di Shalit, e non per i 7500 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, di cui 330 bambini, cos’è che non ti fa provare la stessa rabbia? Cosa c’è di giusto nell’operazione Piombo Fuso? Eppure a quanto pare un figlio ce l’hai, come ce l’ho io, anche loro adolescenti, e mi preme insegnare loro la giustizia vera e la verità vera.
Finora non c’è confronto che tenga tra il numero delle vittime palestinesi e quelle israeliane, ma Israele continua a frignare sul problema della sicurezza. E bravo Israele, che sui falsi problemi ci ha costruito la sua esistenza.

Come mai ad Israele vengono “perdonati” la non adesione al Trattato di non proliferazione, il possesso di almeno 200 testate nucleari, l’aggressione alla Flottilla in acque internazionali (eppure hanno vissuto il caso Exodus), il mancato rispetto delle varie risoluzioni Onu. Perché uno come Finkelstein, o come Pappè, o come Chomsky, dovrebbero affannarsi tanto a denunciare i suoi crimini?
Senza voler approfondire più di tanto, già ci sarebbe da porsi qualche interrogativo serio.

 
Alle 14 luglio 2010 alle ore 09:15 , Blogger vichi ha detto...

Caro gianni, con me non ci vuoi parlare in privato?

Cmq, la mail di chi posta commenti è conosciuta solo dai gestori di blogger.com e non dal sottoscritto.

Chi vuole dovrà scriverla (a suo rischio e pericolo) nello spazio dedicato ai commenti.

 
Alle 14 luglio 2010 alle ore 10:33 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

Caro vichi, è ovvio che parlei anche con te,cmq anche dalla mia parte vedo la stampa che da notizie distorte,vorrei inoltre ricordare a Carla che, i detenuti nelle carceri Israeliane, sono stati giudicati di crimini contro civili da tribunali di un paese democratico, mentre Shalit è stato rapito da paramilitari in territorio Israeliano,senza processo e senza possibilità di visita da parte della croce rossa internazionale.
Mi spiegate poi perchè i pacifisti della flottilia si sono riufiutati di consegnare una lettera dei genitori a Shalit? Forse sono pacifisti per una parte sola?
Altro argomento:operazione piombo fuso,che dovrebbe fare un governo per difendere i suoi cittadini dal lancio continuo di razzi verso case e scuole? cica 4.000 dal 01/01/10.questo dato non l'ho letto nei giornali italiani ovviamente.
Se io posso evitare che colui che vuole distruggermi(statuto di Hamas)si possa armare per compiere i suoi intenti lo faccio con ogni mezzo.Come fai a definire falsa sicurezza, quando in 60 anni hai subito attacchi in 4 guerre dai paesi vicini, centinaia di attentati dove hanno perso la vita migliaia di civili.Uno dei detenuti di cui chiede la liberazione Hamas ha ucciso una bambina sbattendogli la testa contro degli scogli, ovviamente dopo aver trucidato la sua famiglia.

 
Alle 14 luglio 2010 alle ore 10:47 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

Scusate leggo ora una notizia che mi fa un pò riflettere,un ex ministro libanese,vicino a hezbollah ,dichiara in televisione di tifare Germania ai mondiali di calcio perchè i tedeschi hanno bruciato ebrei sito: direttanews.com
Quindi non bastano libri scolastici inneggianti la distruzione degli ebrei(palestina) ,telenovelle televisive antisemite(egitto), negazioni dell'olocausto e minaccie atomiche(iran). con chi si dovrebbe fare questa pace?

 
Alle 14 luglio 2010 alle ore 15:16 , Blogger vichi ha detto...

E tutto questo, e lasciamo perdere ogni commento, giustifica l'occupazione della Cisgiordania, in chiara violazione del diritto internazionale e di svariate risoluzioni Onu?

Oppure giustifica il massacro di 1.400 Palestinesi, l'83% dei quali civili inermi e, tra essi, centinaia di donne e bambini?

O magari, domani, giustificherà un attacco "preventivo" all'Iran? Per "autodifesa" ovviamente?

 
Alle 15 luglio 2010 alle ore 08:35 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

Non mettermi in bocca cose che non ho detto,volevo solo ,caro Vichi farti riflettere su un argomento a me caro: la pace.
Secondo me è difficile con questi presupposti sederti al tavolo delle trattative.E poi perchè lasciar perdere ogni commento ,dimmi cosa ne pensi del antisemitismo dei paesi arabi,anche di quelli con cui hai relazioni diplomatiche?
Non rispondermi in maniera scontata,vorrei, se lo pensi,una accusa tanto forte quanto le tue accuse al governo israeliano. Dimostrami una volta per tutte , magari scrivendo un pezzo sull'argomento,che i miei sospetti sul tuo antisemitismo sono infondati.

 
Alle 15 luglio 2010 alle ore 16:02 , Blogger Unknown ha detto...

Devo dire che come al solito la mia voglia di confronto con “l’altro” punto di vista non viene minimamente soddisfatta, a conferma che tutti quelli che appoggiano il vile operato di Israele, di argomentazioni valide non ne hanno affatto, e tirano a campà sempre con la stessa minestra: Israele è un paese democratico, di conseguenza il suo operato è buono e giusto. Punto.
Che mi vuoi dire Gianni, che è buono e giusto il rapporto di 7500 prigionieri a uno, e di 1500 vittime di Piombo fuso contro poche decine di vittime israeliane?
Mi parli di 4000 razzi Qassam lanciati finora da Hamas. Questa è una delle tante cose su cui frigna Israele: parlami di quante vittime israeliane hanno fatto questi 4000 razzi, oppure vatti a vedere il Qassam count e poi me lo dici, oppure taci.
Mi parli dei prigionieri palestinesi che sono arrestati dall’esercito israeliano, che opera per lo Stato di Israele, che è uno Stato democratico, e che, in quanto tale, processa regolarmente questi prigionieri nei suoi tribunali… e qui mi scappa da ridere, e capisco che sei veramente soggiogato anche tu dal sogno israeliano, e quasi quasi mi passa la voglia di scrivere.
http://www.infopal.it/leggi.php?id=15288
Con le ultime affermazioni sull’antisemitismo, sulla distruzione degli ebrei, sulla negazione dell’Olocausto e sulle armi atomiche dell’Iran mi hai completato il quadro. L’isterica Fiamma colpisce ancora. E ho perso del tutto la voglia di scrivere.

 
Alle 15 luglio 2010 alle ore 16:12 , Anonymous Ale ha detto...

ma che fai censuri anche i commenti ora? La propaganda palestinese ha colpito ancora

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 11:46 , Blogger vichi ha detto...

Caro ale, come ho avuto modo di ricordarti più volte, non ammetto commenti assolutamente fuori argomento e per di più conditi di insulti verso persone terze che non hanno modo di replicare.

Sono semplici regolette di buon comportamento che devi cercare di rispettare, altrimenti potrai dedicare il tuo tempo ad altre incombenze probabilmente più gratificanti.

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 12:31 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

purtroppo è a me che passa la voglia di replicare,cara Carla,dimmi un buon motivo per cui mi devo far tirare 4.000 razzi, che hanno mietuto poche vittime solo per i sistemi di allarme e relativi rifugi sotterranei.
i carcerati non ci sarebbero stati se i palestinesi non avessero mietuto vittime in attentati contro civili. L'operazione piombo fuso non ci sarebbe stata se i palestinesi avessero evitato di tirare razzi e tentare giornalmente di entrare in territorio israeliano . E poi perchè ti scaldi tanto?
non riesci ad avere un dialogo civile? perchè continui ad offendere?Io non mi faccio convincere da nessuno, ma solo dai racconti e dalle letture (vedi, leggo anche quelle contrarie come questa, e non come te che senti una campana sola)
Ricordati che la verità e la ragione non sono mai da una parte sola.

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 12:43 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

Vichi, non ho avuto risposta sulla mia proposta di articolo sull'antisemitismo arabo e su una tua presa di posizione.

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 15:25 , Blogger Unknown ha detto...

Io non mi scaldo affatto e non mi pare di offendere, dal momento che, come potrai vedere anche in tutti i commenti che ho fatto, non ho mai usato parole volgari… non ne sono capace, soprattutto per iscritto, ma ribadisco che quello che metto e metterò in discussione fino a che avrò voce e voglia di scriverlo è che il binomio Israele-democrazia è totalmente privo di significato… e sì, forse un po’ mi imbufalisco quando si giustifica l’operazione Piombo Fuso, perché io la ritengo la più bassa operazione di pulizia etnica celata da giusta reazione al tentativo di un popolo di far sentire che esiste.
Dico anche che, ogni qualvolta sentite odore di perplessità da parte della gente di fronte alle malefatte di Israele ritirate fuori l’antisemitismo, l’Olocausto e le armi atomiche degli altri. Non sono una negazionista, e proprio per questo sono sconvolta dalla capacità di Israele di commettere gli stessi crimini di cui è stato vittima il popolo ebraico.

 
Alle 17 luglio 2010 alle ore 02:10 , Blogger vichi ha detto...

Vorrei dire a gianni che questo blog si occupa di Palestina e intende denunciare la pluridecennale occupazione israeliana dei territori palestinesi, l'unica occupazione militare diretta al mondo incredibilmente ancora tollerata.

Dell'antisemitismo nel mondo islamico o in europa o di altre interessanti tematiche potreste benissimo occuparti tu o ale o altri ancora, e il web ne sarebbe senz'altro arricchito.

Però permettimi di dire che ognuno sceglie gli argomenti di cui trattare, e io non chiederei mai, per dire, a informazionecorretta di pubblicare un pezzo di denuncia sull'illegalità del muro di "sicurezza".

Il discrimine non è l'argomento trattato, lo è semmai la veridicità di quello che si scrive, e quelli "corretti" non lo sono mai.

Detto questo, vorrei soltanto ricordarti che, storicamente, nel mondo islamico non vi sono mai state persecuzioni di ebrei paragonabili neanche minimamente a quelle praticate dai cristiani.

La situazione cambia radicalmente, guarda caso, a partire dalla nascita dello stato di israele e dalla pulizia etnica del piano dalet che l'ha accompagnata.

Eppure, nonostante la nakba, e nonostante il popolo palestinese viva da decenni sotto il tallone dell'iniqua e illegale occupazione israeliana, probabilmente proprio i palestinesi - come ebbe a sostenere Yehoshua - sono i meno "antisemiti" nel mondo arabo.

Se Israele rinunciasse all'occupazione dei territori palestinesi la situazione cambierebbe? Sicuramente si!

la Lega araba, nel 2002, ha avanzato un piano di pace che prevede la piena normalizzazione dei rapporti diplomatici tra israele e gli altri 21 paesi appartenenti alla Lega (poiché l'Egitto già riconosce diplomaticamente Israele) in cambio del ritiro israeliano da tutti i Territori Occupati, incluse le Alture del Golan, con la costituzione di uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme est come capitale.

Sta ad israele, dunque, decidere se vivere in pace con i propri vicini, conformandosi alla legalità internazionale.

 
Alle 17 luglio 2010 alle ore 08:40 , Anonymous gianni saturdiello ha detto...

Per Vichi:accetto,anche se non condivido,le tue opinioni, ovviamente,ma ripeto anche a te la stessa cosa che mi dico tutti i giorni e che ho detto a Carla, la verità non sta mai da una parte sola come vuoi far credere in questo blog.
E per questo motivo che seguo te ed altri, per conoscere l'altra versione, mi piacerebbe solo che anche tu seguissi con lo stesso interesse le notizie che vengono dall'altra parte e non le giudicassi a priori false .
Comunque dire che Israele è l'unica occupazione militare è grottesco:Cina, Russia, Cylon, Sudan etc

 

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