I trucchi e gli inganni di chi non vuole la pace.
Questo video, mandato in onda in Israele da Channel 10 News, mostra l’attuale primo ministro israeliano Netanyahu che, nel 2001, si trova a casa di un suo elettore e, non sapendo di essere ripreso, getta la maschera della menzogna e parla liberamente degli Accordi di Oslo, del processo di pace, degli Usa.
Così veniamo a sapere chi veramente ha fatto fallire gli Accordi di Oslo – Israele e non i Palestinesi – e conosciamo da un assoluto protagonista quella che è l’attitudine menzognera degli Israeliani, che siglano gli accordi e subito dopo li piegano a loro favore con l’inganno o semplicemente li disattendono.
Veniamo a sapere quale è il modo in cui gli Israeliani intendono tenere i rapporti con i Palestinesi, bisogna “colpirli duramente” in modo da piegarne la resistenza facendo pagar loro “un prezzo insostenibile”, tanto la comunità internazionale, e in special modo l’America, si berrà la favola dell’autodifesa. Quell’America che può essere facilmente” manovrata” e piegata ai voleri dello stato sionista.
E, alla fine, ci rendiamo conto che la tattica israeliana è, è sempre stata e sempre sarà – a meno che gli Usa e gli altri stati che contano non rinsaviscano – una ed una soltanto: restare in possesso dei territori palestinesi occupati e delle loro risorse limitandosi a pagare “un prezzo minimo”. E utilizzando, a tal fine, ogni possibile inganno e ogni manovra dilatoria.
E poi, magari, qualcuno ha anche il coraggio di criticare Abu Mazen perché non vuole avviare negoziati diretti con Israele e il suo leader infido e menzognero senza aver prima ricevuto l’assicurazione scritta che la base dell’accordo di pace sarà costituita dai confini del 1967 e che, durante i colloqui, la moratoria della costruzione negli insediamenti sarà prorogata.
Non aveva certo bisogno di guardare questo video per diffidare di Bibi e degli Israeliani!
Sull’argomento, Gideon Levy ha scritto per Ha’aretz l’articolo che segue, qui riportato nella traduzione offerta dal sito dell’API (Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus).
Israele ha avuto molti leader di destra dall’epoca in cui Menachem Begin promise “molte Elon Moreh”, ma non c’è mai stato nessuno come Netanyahu, che vuole farlo con l’inganno
di Gideon Levy – 15.7.2010
Questo video avrebbe dovuto essere proibito ai minori. Questo video avrebbe dovuto essere visto in tutte le case di Israele e poi mandato a Washington e a Ramallah. Proibito ai bambini, per non corromperli e distribuito in tutto il paese e nel mondo perché ognuno sapesse chi è alla testa del governo di Israele. Canale 10 ha presentato: Il vero (e infido) volto di Binyamin Netanyahu. Trasmesso venerdì sera in “Questa settimana con Miki Rosenthal”, è stato girato in segreto nel 2001, durante la visita del cittadino Netanyahu a una famiglia in lutto della colonia di Ofra e, sorprendentemente, non ha creato scompiglio.
La scena era a un tempo patetica e scandalosa. L’ultimo dei devoti seguaci di Netanyahu, convinto che questi porti la pace, se l’ha vista ha cambiato subito opinione. Il Presidente Barack Obama e Shimon Peres, che continuano a credere che Netanyahu porterà la pace, parlerebbero un altro linguaggio se avessero visto questo video girato in segreto. Se il Presidente dell’Autorità palestinese obiettasse a prender parte a negoziati diretti con l’uomo del video sarebbe comprensibile. Cosa c’è da discutere con un piccolo mercante il cui solo scopo è di “dare il 2 per cento per evitare il 100 per cento”, come il padre gli diceva, citando il nonno?
Israele ha avuto molti leader di destra dacché Menachem Begin promise “molte Elon Moreh”, ma nessuno come Netanyahu, che vuole farlo con l’inganno, prendersi gioco dell’America, turlupinare i palestinesi e portare noi chissà dove. Le stesse parole dell’uomo del video tradiscono l’imbroglione, e adesso è di nuovo primo ministro di Israele. Nessuno mi dica che da allora è cambiato. Un modo di pensare così truffaldino non cambia con gli anni.
Lasciamo perdere il discorso all’Università Bar-Ilan, lasciamo stare i potenziali successi della sua ultima visita negli USA; il vero Netanyahu è questo qui. Nessuno pretenda più che gli Accordi di Oslo sono falliti per colpa dei Palestinesi. Netanyahu ha esposto la nuda verità ai suoi ospiti di Ofra: ha distrutto gli Accordi di Oslo con le sue mani, e ne è pure orgoglioso. Dopo anni che ci sentivamo dire che la colpa era dei Palestinesi, la verità è venuta dall’alto.
E come l’ha fatto? Ha ricordato di aver posto condizioni alla sua firma dell’accordo di Hebron del 1997 con il consenso degli americani, secondo cui non ci sarebbe stato alcun ritiro di truppe da “siti militari specifici” e ha insistito di aver scelto lui quei luoghi, come per esempio l’intera valle del Giordano. “Perché la cosa è tanto importante? Perché da quel momento bloccai gli Accordi di Oslo”, si vanta. Il vero Netanyahu millanta anche la sua conoscenza dell’America:”Io so che cos’è l’America. L’America è qualcosa che si può facilmente manovrare”. Per informazione della Casa Bianca.
Chiama l’ex presidente USA Bill Clinton “estremamente filopalestinese” e dice che i Palestinesi vogliono buttarci in mare. Di fronte a idee così retrograde, nessuno può sostenere in modo convincente che egli voglia un accordo.
Queste osservazioni sono profondamente deprimenti. Confermano tutte le nostre paure e sospetti: che il governo di Israele è guidato da un uomo che non crede ai palestinesi né crede alla possibilità di un accordo con loro, il quale pensa di avere Washington in tasca e di poter gettare fumo nei suoi occhi. Non c’è ragione di attribuire all’impossibile coalizione di destra di Netanyahu la responsabilità dello stallo. D’ora in poi, dobbiamo dire che Netanyahu non vuole.
E se Kadima entrasse nel governo e Yisrael Beiteinu se ne andasse? Nulla cambierebbe. E se Danny Danon diventasse di sinistra e Tzipi Hotovely entrasse in La pace adesso? Netanyahu non vuole l’accordo di pace.
Se l’avesse detto onestamente, come ha fatto quando credeva che la macchina da presa fosse spenta, avrebbe potuto essere perdonato per le sue posizioni estremiste. E’ suo diritto pensarla in quel modo ed essere eletto in base a quello. La gente avrebbe quel che ha voluto. Ma quando Netanyahu nasconde le sue vere posizioni tessendo inganni e raggiri, non solo riduce le possibilità di raggiungere un accordo, ma nuoce alla cultura politica di Israele. Molti possono volere un primo ministro di destra, nazionalista, ma un primo ministro che è un imbroglione? E’ esagerato aspettarsi che Netanyahu ci parli esattamente come ha parlato a Ofra? Perché una manciata di coloni meritano di sapere la verità, e noi no? Dicci la verità, Netanyahu. Parla con noi come se le macchine da presa fossero spente, proprio come cedevi allora, nel 2001 a Ofra.
(tradotto da Marilla)
Etichette: accordi di oslo, Israele, netanyahu, processo di pace, questione palestinese
5 Commenti:
"Chi la fa l'aspetti", i palestinesi che da sempre rifiutano ogni proposta di pace e compromesso non conoscono i proverbi?
E beh, che dire, se non ci si arrende nemmeno di fronte alle spontanee confessioni del premier israeliano!
Resta da dire che ieri il Jpost dava notizia del fatto che i Palestinesi hanno consegnato all'inviato Usa Mitchell - già due mesi orsono - una proposta di pace da discutere con la controparte israeliana, ma ancora non hanno ricevuto alcuna risposta.
Se non quella di Netanyahu che esclude ogni proroga della moratoria dell'espansione delle colonie...
Chi è che non vuole la pace?
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