2 agosto 2011

Il Mossad ammette di aver ucciso uno scienziato nucleare iraniano

C’è il Mossad israeliano dietro l’assassinio di uno scienziato nucleare iraniano avvenuto la settimana scorsa, riferisce il settimanale tedesco Der Spiegel, citando “una fonte dell’intelligence israeliana”.

La scorsa settimana, Dariush Rezaeinejad, un 35enne membro dell’Organizzazione iraniana per l’Energia Atomica, è stato ucciso da due uomini armati che gli hanno sparato a bordo di una motocicletta. Questo è il quarto attacco contro uno scienziato nucleare iraniano dallo scorso anno. Nei casi precedenti, i media israeliani e i portavoce avevano accusato il Mossad, la CIA e l’MI6 di essere dietro agli attacchi.

“Questa è stata la prima operazione pubblica del nuovo capo del Mossad Tamir Pardo”, avrebbe detto un funzionario dell’intelligence israeliana secondo quanto riferito da Der Spiegel.

Il rapporto ha anche sostenuto che c’è un aspro dibattito in Israele sull’efficacia di tali uccisioni ed ha inoltre affermato che gli ufficiali della Israel Air Force hanno intensificato le loro richieste di bombardare il reattore nucleare iraniano.

“Gli esperti del Mossad da lungo tempo hanno ritenuto che il modo migliore di ritardare i progressi del programma nucleare iraniano consista nell’assassinare obiettivi chiave coinvolti nel suo sviluppo e nel colpire i reattori nucleari iraniani – ma non è chiaro quando il Primo Ministro Benjamin Netanyahu darà ascolto a questi suggerimenti”, sostiene l’articolo.

L’uomo ucciso lo scorso sabato è stato inizialmente identificato dai media di stato come Darioush Rezaei, un professore di fisica ed esperto nel trasporto dei neutroni. I media hanno poi fatto marcia indietro, in quanto le fonti ufficiali lo hanno successivamente identificato come Dariush Rezaeinejad, un dottorando in elettronica.

Funzionari stranieri contattati dalla Associated Press hanno verificato il nome, ma affermano che Rezaeinejad partecipava allo sviluppo di interruttori ad alto voltaggio, un componente chiave fondamentale per far scattare le esplosioni necessarie ad innescare una testata nucleare.

Ricapitolando, dunque, lo Stato di Israele, che di suo possiede due o tre centinaia di testate atomiche, tenta di impedire in ogni modo che uno Stato vicino, l’Iran, si doti anch’esso – come si ritiene cerchi di fare – dell’arma nucleare.

E lo fa ricorrendo sistematicamente all’assassinio di scienziati e tecnici che lavorano al programma nucleare iraniano, che fino a prova contraria è destinato ad uso esclusivamente civile, ma non disdegnando l’opzione assurda e catastrofica di un attacco aereo agli impianti nucleari iraniani.

E’ appena il caso di ricordare che il progettare e commettere assassinii all’estero di personalità influenti, scienziati, attivisti e quant’altro, è uno dei tratti che, secondo l’amministrazione americana, valgono a identificare i cd. “stati-canaglia”. Come è senz’altro Israele.
(fonte: Ha’aretz)

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1 Commenti:

Alle 3 agosto 2011 alle ore 10:28 , Blogger vichi ha detto...

Sull'argomento, si veda l'articolo di Richard Silverstein che adombra un grave errore dei servizi israeliani, che avrebbero ucciso la persona sbagliata!

Assassini, inetti per di più!

http://www.richardsilverstein.com/tikun_olam/2011/07/28/iran-assassination-melman-hints-israel-killed-wrong-man/

 

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