11 settembre 2011

Coloni israeliani incendiano un'abitazione nel villaggio palestinese di Susiya

Durante la notte tra l'8 e il 9 settembre nel villaggio palestinese di Susiya i coloni del vicino insediamento di Suseya hanno dato fuoco a un'abitazione mentre due palestinesi dormivano al suo interno.

Intorno all'una di notte i coloni hanno divelto un copertone inserito in un muretto nelle vicinanze e dopo avergli dato fuoco lo hanno lanciato contro il muro esterno della casa; la tenda di plastica che funge da tetto ha preso immediatamente fuoco. All'interno della casa si trovava una bombola del gas che è stata tempestivamente trasportata fuori dal proprietario svegliato dal fumo; una volta uscito l'uomo ha notato alcune luci che si dirigevano verso l'insediamento.

All'arrivo della polizia e dell'esercito israeliani, chiamati dagli abitanti del villaggio, le luci erano ancora visibili ma ne' i poliziotti ne' i militari hanno inseguito o fermato le persone che le portavano.

L'incendio è stato spento con l'acqua di una cisterna di proprietà degli abitanti del villaggio che fortunatamente si trovava vicino alla casa. Il propretario della casa è stato trasportato in ospedale per problemi respiratori causati dal fumo.

Gli abitanti del villaggio hanno raccontato che i militari israeliani hanno impedito ai mezzi di spegnimento palestinesi, provenienti dalla vicina città di Yatta, di avvicinarsi al luogo dell'incendio, minacciando di aprire il fuoco su di loro. “Loro (gli israeliani, ndr) non danno aiuto ai palestinesi” dice l'uomo che si trovava nella casa “In ogni caso qui c'erano degli esseri umani, qualcuno doveva fermare il fuoco, qualcuno doveva aiutarci. Ma questa è l'occupazione.”

Situato nelle colline a sud di Hebron, il villaggio di Susiya si trova esattamente tra il sito archeologico dell'antica Suseya e l'avamposto dell'insediamento israeliano di Suseya. Questo è l'ennesimo atto di violenza perpetrato dai coloni israeliani dell'area ai danni del villaggio. Il 28 dicembre 2010 è avvenuto un incidente simile: un'altra tenda usata come abitazione è stata incendiata durante la notte. L'obiettivo dei coloni è quello scacciare i palestinesi dalle loro terre per permettere l'espansione dell' insediamento.

Questo ennesimo “incidente” mostra l’escalation della violenza e la pericolosità dei coloni israeliani, che recentemente hanno dato fuoco ad una moschea nel villaggio di Qusra: al 6 settembre, gli incidenti ad opera dei coloni che hanno determinato il ferimento di palestinesi o il danneggiamento delle loro proprietà sono stati 253, a fronte dei 207 dello stesso periodo del 2010; i palestinesi feriti dai coloni israeliani sono stati ben 123 (71 nel 2010).

Come dimostra anche l’attentato di Susiya, il fenomeno della violenza dei coloni è favorito dalla totale assenza di misure di prevenzione da parte delle autorità israeliane, e dal totale disinteresse dell’esercito israeliano nel proteggere i palestinesi e nell’arrestare i colpevoli di questi atti vili e criminali.

Al contrario, spesso i soldati israeliani prendono le difese dei coloni quando costoro compiono le loro razzie e si scontrano con i residenti della West Bank, come è accaduto ancora a Qusra il 26 agosto, quando un 23enne palestinese è stato ferito dal fuoco delle truppe di Tsahal mentre cercava di impedire che alcuni coloni danneggiassero gli alberi del villaggio.

E’ appena il caso di ricordare che secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.

(fonte: sito web Operazione Colomba e OCHA)







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