4 agosto 2012

Romney, chiedi scusa al popolo palestinese!


Capiamo bene quanto sia importante, in una campagna presidenziale Usa, avere l’appoggio della strapotente Israel Lobby, e comprendiamo quanto sia difficile competere, con un’amministrazione uscente come quella Obama-Clinton che, in fatto di favori allo stato israeliano, non è stata seconda a nessuno.

Capiamo bene che il pubblico a cui si stava rivolgendo Mitt Romney era costituito da Ebrei americani e da Cristiani evangelici, tra i quali il magnate dei casino Sheldon Adelson – conosciuto per le sue idee apertamente filo-israeliane e per essere il donatore americano che più ha speso per sconfiggere Obama (100 milioni di dollari!).

Capiamo che persino l’ambientazione – lo storico King David Hotel di Gerusalemme teatro delle gesta del terrorista Menachem Begin (non a caso poi divenuto primo ministro israeliano) – abbia favorito un certo innalzamento dei toni.

Ma – tutto ciò considerato – le dichiarazioni fatte da Mitt Romney durante il suo soggiorno in Israele sono del tutto inaccettabili e, francamente, vergognose.

E non solo e non tanto la bislacca affermazione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ma, soprattutto, quella secondo cui le migliori performance dell’economia israeliana rispetto a quella palestinese sarebbero dovute ad una supposta superiorità culturale degli Ebrei rispetto ai loro vicini palestinesi.  

Perché tale tesi mostra non solo una sorprendente disconoscenza dei reali fattori che limitano la crescita dell’economia palestinese – l’occupazione, i check-point, i limiti all’import e all’export, la sottrazione della terra e delle risorse naturali e via discorrendo – ma risulta intrisa di un razzismo davvero nauseante.

Vorrei invitarvi, dunque, a sottoscrivere la lettera di protesta che Jewish Voice for Peace intende presentare a Romney entro la fine di questa settimana e che è riportata qui sotto. Tanto per chiarirgli che negli Usa e nel mondo non c’è solo la lobby ebraica a cui rendere conto delle proprie idee e dei propri atti. 

Lettera aperta al Governatore Mitt Romney: porga le sue scuse al popolo palestinese
Ieri (30 luglio, n.d.t.) a Gerusalemme, il Governatore Mitt Romney ha reso alcune dichiarazioni che erano non solo sbagliate ma, francamente, intrise di pregiudizi e di ignoranza.
Romney ha dichiarato che la ragione per cui l’economia palestinese non cresce tanto quanto quella israeliana è costituita da “differenze culturali”, senza neppure citare l’Occupazione. Per di più, egli è riuscito a rendere completamente sbagliate persino le sue verità, sostenendo che il PIL israeliano è pari al doppio di quello dei Territori palestinesi occupati, quando in realtà è circa 10 volte più elevato. (1)
La maggior parte delle persone che, anche sommariamente, si tiene al passo con le notizie sa che Israele controlla in gran parte non solo l’ingresso e l’uscita delle merci da e per la Cisgiordania e Gaza, ma anche l’ingresso e l’uscita dei Palestinesi. I soldati israeliani possono arbitrariamente vietare l’accesso degli agricoltori alle loro terre, degli studenti ai loro corsi di studio, e dei pazienti alle cure mediche. Israele può e ha chiuso le Università palestinesi per interi anni alla volta.
Israele non consente nemmeno che i prodotti più innocui, come le fragole prodotte a Gaza, vengano venduti in Cisgiordania, il che serve a impedire agli agricoltori di Gaza di guadagnarsi da vivere. (2) In diverse occasioni, non ha consentito l’ingresso a Gaza di acciaio, vetro, o persino della pasta, al fine di permettere la ricostruzione dopo la devastante guerra a Gaza nel 2008-2009. E Israele consente alle aziende private come Ahava di impadronirsi delle risorse naturali della Cisgiordania e di venderle per trarne un profitto. (3) (4) (5)
 E’ questa infrastruttura di controllo che soffoca non solo la crescita economica, ma qualsiasi cosa che si avvicini ad una vita normale.
L’intenzionale mancanza di comprensione da parte del Governatore Romney della realtà fattuale e quelli che sembrano essere dei presupposti razzisti su Israeliani e Palestinesi non ci rappresentano. Firma la nostra lettera per invitarlo a rettificare le sue dichiarazioni e a chiedere scusa. Noi la consegneremo al quartier generale della campagna elettorale di Romney alla fine della settimana.   
Romney rivendica il suo valore come leader sulla base del suo successo negli affari. Ma ogni uomo d’affari dovrebbe sapere che bloccare il libero scambio ed il commercio, trarre profitto dallo sfruttamento della terra sottratta, e tenere in ostaggio un’intera economia non è esattamente una competizione leale.
Per favore aiutaci ad inviare a Mitt Romney il messaggio che questo tipo di ignoranza e di razzismo è inaccettabile. I membri di Jewish Voice for Peace di Boston consegneranno personalmente la tua firma al quartier generale di Romney prima della fine di questa settimana. Spargi la voce tra i tuoi amici e le comunità – vogliamo abbastanza firme entro la fine di questa settimana per rendere chiaro che le sue dichiarazioni non riflettono i valori che gli Ebrei, gli Americani e i nostri alleati tengono cari.
Rebecca Vilkomerson, Direttore Esecutivo
Jewish Voice for Peace    

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