Romney, chiedi scusa al popolo palestinese!
Capiamo bene quanto sia importante, in una
campagna presidenziale Usa, avere l’appoggio della strapotente Israel Lobby, e
comprendiamo quanto sia difficile competere, con un’amministrazione uscente
come quella Obama-Clinton che, in fatto di favori allo stato israeliano, non è
stata seconda a nessuno.
Capiamo bene che il pubblico a cui si stava
rivolgendo Mitt Romney era costituito da Ebrei americani e da Cristiani
evangelici, tra i quali il magnate dei casino Sheldon Adelson – conosciuto per
le sue idee apertamente filo-israeliane e per essere il donatore americano che
più ha speso per sconfiggere Obama (100 milioni di dollari!).
Capiamo che persino l’ambientazione – lo storico
King David Hotel di Gerusalemme teatro delle gesta del terrorista Menachem
Begin (non a caso poi divenuto primo ministro israeliano) – abbia favorito un
certo innalzamento dei toni.
Ma – tutto ciò considerato – le dichiarazioni
fatte da Mitt Romney durante il suo soggiorno in Israele sono del tutto
inaccettabili e, francamente, vergognose.
E non solo e non tanto la bislacca
affermazione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele ma,
soprattutto, quella secondo cui le migliori performance dell’economia
israeliana rispetto a quella palestinese sarebbero dovute ad una supposta superiorità
culturale degli Ebrei rispetto ai loro vicini palestinesi.
Perché tale tesi mostra non solo una
sorprendente disconoscenza dei reali fattori che limitano la crescita dell’economia
palestinese – l’occupazione, i check-point, i limiti all’import e all’export,
la sottrazione della terra e delle risorse naturali e via discorrendo – ma risulta
intrisa di un razzismo davvero nauseante.
Vorrei invitarvi, dunque, a sottoscrivere la
lettera di protesta che Jewish Voice for Peace intende presentare a Romney entro
la fine di questa settimana e che è riportata qui sotto. Tanto per chiarirgli
che negli Usa e nel mondo non c’è solo la lobby ebraica a cui rendere conto
delle proprie idee e dei propri atti.
Lettera aperta al Governatore Mitt Romney: porga le sue
scuse al popolo palestinese
Ieri (30
luglio, n.d.t.) a Gerusalemme, il Governatore Mitt Romney ha reso alcune
dichiarazioni che erano non solo sbagliate ma, francamente, intrise di
pregiudizi e di ignoranza.
Romney ha
dichiarato che la ragione per cui l’economia palestinese non cresce tanto
quanto quella israeliana è costituita da “differenze culturali”, senza neppure citare l’Occupazione. Per
di più, egli è riuscito a rendere completamente sbagliate persino le sue
verità, sostenendo che il PIL israeliano è pari al doppio di quello dei
Territori palestinesi occupati, quando in realtà è circa 10 volte più elevato. (1)
La maggior
parte delle persone che, anche sommariamente, si tiene al passo con le notizie
sa che Israele controlla in gran parte non solo l’ingresso e l’uscita delle
merci da e per la Cisgiordania e Gaza, ma anche l’ingresso e l’uscita dei Palestinesi.
I soldati israeliani possono arbitrariamente vietare l’accesso degli
agricoltori alle loro terre, degli studenti ai loro corsi di studio, e dei
pazienti alle cure mediche. Israele può e ha chiuso le Università palestinesi
per interi anni alla volta.
Israele non
consente nemmeno che i prodotti più innocui, come le fragole prodotte a Gaza,
vengano venduti in Cisgiordania, il che serve a impedire agli agricoltori di
Gaza di guadagnarsi da vivere. (2) In diverse
occasioni, non ha consentito l’ingresso a Gaza di acciaio, vetro, o persino
della pasta, al fine di permettere la ricostruzione dopo la devastante guerra a
Gaza nel 2008-2009. E Israele consente alle aziende private come Ahava di
impadronirsi delle risorse naturali della Cisgiordania e di venderle per trarne
un profitto. (3) (4)
(5)
E’ questa infrastruttura di controllo che
soffoca non solo la crescita economica, ma qualsiasi cosa che si avvicini ad
una vita normale.
L’intenzionale
mancanza di comprensione da parte del Governatore Romney della realtà fattuale
e quelli che sembrano essere dei presupposti razzisti su Israeliani e
Palestinesi non ci rappresentano. Firma
la nostra lettera per invitarlo a rettificare le sue dichiarazioni e a chiedere
scusa. Noi la consegneremo al quartier generale della campagna elettorale di
Romney alla fine della settimana.
Romney
rivendica il suo valore come leader sulla base del suo successo negli affari.
Ma ogni uomo d’affari dovrebbe sapere che bloccare il libero scambio ed il
commercio, trarre profitto dallo sfruttamento della terra sottratta, e tenere
in ostaggio un’intera economia non è esattamente una competizione leale.
Per
favore aiutaci ad inviare a Mitt Romney il messaggio che questo tipo di
ignoranza e di razzismo è inaccettabile. I membri di Jewish Voice for Peace di Boston consegneranno personalmente la tua
firma al quartier generale di Romney prima della fine di questa settimana.
Spargi la voce tra i tuoi amici e le comunità – vogliamo abbastanza firme entro
la fine di questa settimana per rendere chiaro che le sue dichiarazioni non
riflettono i valori che gli Ebrei, gli Americani e i nostri alleati tengono
cari.
Rebecca Vilkomerson, Direttore Esecutivo
Jewish Voice for Peace
Etichette: israel lobby, mitt romney, occupazione, palestina
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