Con il consenso popolare.
"Ogni giorno sempre più bambini vengono colpiti, i loro piccoli corpi feriti, le loro giovani vite spezzate.Queste non sono solo fredde cifre. Parliamo di vite di bambini interrotte. Nessun essere umano può guardare a questo senza essere commosso. Nessun genitore può essere testimone di questo e non vedere il proprio bambino. Tutto questo è tragico. Tutto questo è inaccettabile" (dichiarazione di Ann Veneman, Direttore generale dell'Unicef, 14 gennaio).
Alla data di ieri, secondo l'ultimo rapporto dell'Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA Protection of civilians weekly report 9-15 gennaio), nel corso dell'operazione denominata "Piombo Fuso" l'esercito israeliano aveva ucciso 1086 Palestinesi e ne aveva feriti oltre 4900.
Quasi il 32% di tutti gli uccisi (346) erano bambini, così come sono bambini oltre 1700 dei feriti, dei quali centinaia in gravissime condizioni.
A fronte della dichiarazione sopra riportata del Direttore generale dell'Unicef, che non posso che condividere come uomo, come genitore e come cristiano, devo constatare che, secondo un sondaggio condotto dal giornale israeliano Ha'aretz, il 78% degli intervistati hanno definito "un successo" le operazioni militari in corso, mentre addirittura l'82% non ritiene che Israele abbia fatto ricorso ad un uso eccessivo della forza.
Un tale massiccio consenso popolare che si registra in Israele nei confronti del massacro perpetrato da Tsahal nella Striscia di Gaza, confermato da dati simili forniti da un altro sondaggio del giornale Maariv, non può che far riflettere.
Ognuno ne tragga le conclusioni che ritiene.
E però, di fronte alle devastazioni, alle sofferenze, ai corpi massacrati, ai crimini contro l'umanità commessi dall'esercito israeliano, le cui immagini sono state ampiamente diffuse in tutto il mondo, e anche in Israele, dalle televisioni e da internet, nessuno un giorno potrà dire "io non sapevo".
Come è accaduto in passato per altri crimini e altri massacri di pari ferocia.
Etichette: gaza, haaretz, piombo fuso, unicef
10 Commenti:
Vorrei ricordare il massacro di 200.000 algerini innocenti da parte degli islamisti. Quando si dice io non sapevo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pensate cosa sarebbe successo se le vittime fossero a parti invertite: 1100 ebrei morti e 13 soldati palestinesi vittime del fuoco amico. Questo non sarebbe stato tollerato. Invece il TERRORISMO EBRAICO viene non solo tollerato ma anche incoraggiato!
ciao.Ho appena aperto un blog a scopo benefico a seguito di alcune situazioni rabbrividevoli che ho visto in alcuni canili.
volevo chiederti se potresti fare un post circa il mio sito oppure inserire il mio link.io farò lo stesso con il tuo.grazie ciao!
il sito è: http://soscane.blogspot.com/
in mattinata Hamas ha rotto la tregua di Israele lanciando 6 grad...
Per anonimo 1:
la solita solfa sionista. Lo sappiamo bene che non viviamo in un mondo perfetto, e che massacri di ogni specie e brutalità avvengono o sono avvenuti in Cecenia, nel Darfur e in mille altri posti.
Noi qui, però, ci occupiamo di Israele e dei massacri e dei crimini contro l'umanità commessi da questa grande, democratica e civile nazione.
Con una specificità: solo a Israele, incredibilmente, è consentito da oltre 40 anni di violare oltre 70 risoluzioni Onu e di occupare con militaresca ferocia territori non propri.
Godendo persino di ottimi rapporti politici e commerciali con le altri nazioni "civili".
Per anonimo 2:
perfettamente d'accordo, lo faceva notare qualche giorno addietro Uri Avnery. Davvero c'è un problema etico di livello mondiale se le ragioni della geopolitica portano a calpestare i diritti fondamentali di milioni di civili inermi.
Ivi incluso il diritto alla vita.
per break the cycle:
ok, certo!
Per anonimo 4:
viene da ridere per quest'ennesima trovata della propaganda sionista, peraltro rilanciata dall'informazione (?) rai.
Come si fa a "violare" una tregua che non si è concordata, ma dichiarata unilateralmente da una sola parte?
E come si fa a sostenere che si sta "violando" una tregua quando l'esercito avversario non solo ti ha massacrato 1300 fratelli, ma per giunta continua ad occupare massicciamente il tuo territorio?
Ed infatti Hamas ha dato una settimana di tempo a Israele per allontanare le proprie truppe dalla Striscia di Gaza.
Solo a queste condizioni si può concordare una tregua, il resto è solo propaganda goebbelsiana.
Un portavoce del braccio armato di Hamas ha promesso che il gruppo rifornirà nuovamente i suoi arsenali di razzi e altre armi, in sfida agli sforzi israeliani e internazionali di interrompere le rotte del contrabbando di armamenti.
Mentre i palestinesi a Gaza contano oltre 1.300 morti e si aggirano tra ciò che resta delle loro case, il capo di Hamas ha parlato di una "vittoria popolare" contro Israele.
"Il nemico non ha raggiunto i suoi obiettivi", ha detto Ismail Haniyeh in un discorso.
La tregua annunciata da Hamas, condizionata al ritiro di Israele entro una settimana, è stata una decisione "saggia e responsabile", ha aggiunto.
Abu Ubaida, un portavoce del braccio armato di Hamas, ha detto che "tutte le opzioni sono aperte" se Israele non soddisferà il termine per il ritiro.
"Fate quello che volete, importare e produrre le armi sacre è la nostra missione, e noi sappiamo come procurarci le armi", ha detto in una conferenza stampa Abu Ubaida.
Il ministro dell'Interno israeliano Avi Dichter ha minacciato una risposta militare a qualsiasi eventuale nuovo flusso di armi nella Striscia di Gaza.
"Se si rinnovasse il contrabbando, Israele la prenderà come se (le armi) avessero sparato", ha detto Dichter a Radio Israele.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon oggi ha chiesto agli arabi di sostenere il presidente palestinese Mahmoud Abbas nei suoi sforzi per riunire Striscia di Gaza e Cisgiordania.
Parlando il giorno dopo il cessate-il-fuoco separati, Ban ha anche detto che l'unità araba è cruciale perché il conflitto di tre settimane non si ripeta in futuro.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas oggi ha lanciato un appello per un governo di unità nazionale che apra la strada ad elezioni "simultanee" presidenziali e parlamentari.
Guardando alle ultime settimane il presidente egiziano Hosni Mubarak ha accusato Hamas di avere spinto Israele all'offensiva contro Gaza, rifiutandosi di estendere il loro cessate il fuoco che scadeva il mese scorso.
"Sapete tutti degli sforzi profusi dall'Egitto per prolungare il cessate il fuoco e del nostro avvertimento che un rifiuto delle fazioni sarebbe stato un chiaro invito all'aggressione israeliana", ha detto Mubarak ad un vertice di leader arabi in Kuwait.
Gerusalemme, 19 gen. (Adnkronos) - I servizi israeliani concordano nel ritenere che l'Iran intenda riarmare Hamas, dotando il movimento islamico palestinese di nuovi missili, magari con una portata piu' ampia capace di raggiungere Tel Aviv. Lo scrive oggi il quotidiano israeliano Haaretz, sottolineando che l'Egitto ha "un cosiderevole interesse" ad impedire tale riarmo.
Gerusalemme, 19 gen. (Adnkronos) - Israele intende ritirare tutte le truppe da Gaza entro l'insediamento del presidente americano eletto Barack Obama, che giurera' domani a mezzogiorno a Washington (le 19 in Israele). Lo scrive il quotidiano isareliano Haaretz, citando fonti dell'esercito che hanno chiesto di rimanere anonime. Il portavoce del governo Mark Regev non ha voluto confermare tale calendario, ma ha aggiunto che se Gaza rimarra' tranquilla il ritiro avverra' in maniera praticamente immediata.
Preferisco lasciare perdere ogni commento sulle parole di Mubarak. Basterà ricordare, infatti, che l'Egitto è il secondo beneficiario nella regione dei finanziamenti Usa (il primo, manco a dirlo, è Israele).
Il riferimento all'Iran è, invece, interessante e consente qualche approfondimento. Giusto stasera ascoltavo su rainews24 la registrazione di un'intervista al giornalista Gideon Levy di haaretz.
Levy afferma che l'Iran non è presente a Gaza, e i rifornimenti di missili micidiali con cui Hamas doveva minacciare Israele, di tutta evidenza, non si sono materializzati. E dunque l'Iran dovrà fare meglio in futuro!
Battute a parte, la propaganda israeliana ha volutamente ingigantito le capacità militari di Hamas che era ed è una milizia male armata, non certo un esercito.
E lo ha fatto a fini interni, per poter glorificare la schiacciante "vittoria" di Tsahal, e a fini internazionali per giustificare una guerra feroce e criminale.
Certo è che, se Israele e soprattutto l'occidente continueranno a non trattare con i "terroristi" di Hamas, a Gaza dovranno giocoforza rivolgersi ad altri. Se è questo che vogliamo...
Da ultimo, non si può che segnalare con tristezza la pretestuosità di una guerra inutile e sanguinosa, nata per ragioni elettorali e chiusa in ragione di un'altra scadenza in qualche modo elettorale, e cioè l'insediamento del nuovo Presidente Usa.
Una guerra che non ha portato alcun vantaggio a Israele, se non nel breve periodo, mentre di certo ha contribuito a rafforzare la popolarità di Hamas nel mondo arabo e ad accrescere l'odio e il risentimento verso Israele.
E non solo a Gaza...
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