Tzipi, perchè è morta Cristine?
Dal sito dell'agenzia Misna, la testimonianza di padre Manuel Musallam, parroco della piccola comunità cattolica di Gaza.
E' un breve racconto che vibra di sdegno, per la morte della povera Cristine, uccisa dal freddo e dagli stenti, per i crimini di guerra israeliani, per l'indifferenza del mondo (rectius, dei governi del mondo) alla tragedia del popolo palestinese, per la disinformazione dei media.
Nella Striscia non si muore solo per le bombe, ma anche per il freddo, la fame, le terribili condizioni igieniche. Contrariamente a quanto sostiene Tzipi l'assassina, fonti del Programma alimentare mondiale descrivono la situazione alimentare di Gaza come "disastrosa".
Manca il conbustibile, anche per i riscaldamenti, e per soprammercato i Palestinesi sono costretti a tenere le finestre aperte perchè il rischio che i vetri vadano in frantumi per lo scoppio delle bombe è troppo alto. E se qualche filosinista dal cuore d'oro se lo fosse dimenticato, anche a Gaza è inverno.
Circa l'80% dei Palestinesi di Gaza dipende dagli aiuti umanitari, ma la distribuzione delle razioni alimentari è saltuaria ed erratica, a causa degli ovvii problemi di sicurezza. Il World Food Programme segnala, inoltre, una grave scarsità di alcuni alimenti essenziali quali farina, riso, zucchero, frutta, carne.
Secondo l'OCHA, 250.000 persone nella zona centrale e settentrionale di Gaza sono senza luce per tutto il giorno, gli altri abitanti devono far fronte a blackout che durano diverse ore; altrettanti Palestinesi a Gaza City e nel nord della Striscia sono privi di acqua corrente, mentre a Beit Hanoun i bombardamenti hanno seriamente danneggiato le fogne e i liquami si riversano per le strade.
Ma per Tzipi e per i cantori della propaganda sionista, a Gaza non c'è un'emergenza umanitaria, probabilmente creata ad arte da Hamas.
Ma Tzipi, Olmert, Barak e compagnia sono sinceri in quel che affermano, perchè come possono questi criminali assassini e coloro che li appoggiano riconoscere una crisi di tipo umanitario quando in loro non v'è davvero un briciolo di umanità?
Padre Musallam ricorda Cristine
3.1.2009
“Cristine è una vittima ‘indiretta’ dei bombardamenti israeliani di quest’ultima settimana… è morta di paura, di stenti e di freddo; e come lei ci sono migliaia di minori, di bambini e adolescenti, che non resistono al continuo martellamento dei bombardamenti, ai boati tremendi che il resto del mondo si ostina a non sentire o a definire incidenti collaterali”: padre Manuel Musallam, parroco della Sacra Famiglia, unica chiesa cattolica della Striscia, parla alla MISNA di Cristine al-Turk, una ragazza di 16 anni morta ieri nella sua casa della città di Gaza nel quartiere di Rimal non perché colpita da un ordigno israeliano o da un crollo ma di stenti, di freddo, dopo giorni e giorni di terrore.
Nella Striscia, per divieto di Israele, non sono ufficialmente presenti operatori dell’informazione stranieri e padre Musallam è diventato, non solo per la MISNA, un punto di riferimento anche per notizie sulle condizioni dei circa 3000 cristiani presenti a Gaza. Le sue descrizioni, testimonianze senza fronzoli, chiare e inconfutabili, raccontano anche le storie dei ‘piccoli’, degli innocenti, della gente di solito anonima e ignorata come Cristine, quello che le grandi cronache di guerra e i freddi bilanci non fanno sapere.
“Da giorni - continua - stanno colpendo Gaza dal mare con le loro navi da guerra, dall’alto con aerei ed elicotteri, da terra con carri armati e cannoni; vengono colpite case di civili con dentro persone”. Gli abitanti di Gaza uccisi in una settimana, dopo le 750 incursioni aeree ammesse da Israele, sono, secondo fonti mediche locali, 436, almeno un quarto civili dice l’Onu, inclusi 75 bambini e 21 donne.
Cristine frequentava la scuola diretta da padre Musallam ed era una cristiana della piccola comunità greco-ortodossa. “Avrebbe potuto anche essere musulmana - continua padre Musallam - ma che importanza ha? Nelle stesse ore Iyad, Mohammed e Abdelsattar al-Astal – tre fratellini di età compresa tra i 7 e i 10 anni - sono stati uccisi da un missile vicino alla loro abitazione ad al-Qarara. I missili qui non guardano in faccia, non bussano a nessuna porta. Uccidono”. E’ stanco, ma non vuole fermarsi padre Musallam, racconta di come la gente abbia saputo di proteste e manifestazioni a loro favore in diverse città e paesi del mondo, racconta della rabbia di dover sentire solo una verità.
“Riusciamo a vedere i vostri telegiornali – continua – e restiamo costernati per le bugie che sentiamo. Quanto vale la vita di un palestinese? Perché un razzo artigianale lanciato dalla resistenza palestinese - ordigni che dal 2002 ad oggi avranno causato al massimo una decina di vittime - fa più notizia di 432 persone morte in una settimana? Israele dice che teme le minacce palestinesi e intanto ci butta in mare; dice che teme i razzi e intanto ci bombarda; dice che siamo terroristi e intanto uccide indiscriminatamente…: la verità è il primo pilastro della pace; la verità è che fino al 1948 Israele non esisteva, la Palestina tutta non era un deserto ma era abitata dai palestinesi; la verità è che prima ci hanno cacciato e adesso tentano di cancellare quel che resta di un popolo mentre il resto del mondo gira gli occhi dall’altra parte. La verità è il solo strumento che abbiamo per riaprire il processo di pace; perché noi ancora ci crediamo”.
Anche in memoria di Cristine che “aveva un sogno - ricorda padre Musallam - poter uscire da questa prigione dove è nata e viaggiare, vedere con i suoi occhi i posti di cui parlavamo in classe, vedere Gerusalemme, i luoghi dell’altra Palestina, la Cisgiordania, visitare i monumenti e le città che poteva vedere solo sui libri in foto; questo era il suo sogno, ma anche quello di migliaia di bambini che qui sono nati e morti”. (A cura di Gianfranco Belgrano)
Etichette: crimini contro l'umanità, gaza, misna, musallam, ocha
4 Commenti:
Tzipi non è peggiore di Golda, che diceva che i Palestinesi non esistevano. Forse è solo più bugiarda.
Sono d'accordo.
Quel che mi sgomenta, tuttavia, è il fatto che questo mare di menzogne sparse a piene mani dai leader israeliani (guerra "difensiva", non c'è emergenza umanitaria, vogliamo solo dare una lezione ad Hamas, etc. etc.) viene accolto acriticamente dai governi occidentali e dai più importanti media.
Non c'è più alcun freno allo strapotere militare israeliano e alla gravità dei crimini di guerra commessi dal suo esercito, fin dove si dovrà arrivare?
C'è davvero una questione etica in gioco qui nel medio oriente, e concetti basilari del diritto umanitario internazionale vengono stravolti senza che nessuno senta il bisogno di intervenire a difesa di civili inermi, donne e poveri bambini compresi.
Di fronte all'orrore dei 600 morti,provocati da una brutalità senza pari, non resta che riflettere sulla criminale disinformazione che accompagna la tragedia di Gaza. Pensate cosa sarebbe accaduto se invece,purtroppo, di 340 civili Palestinesi si fosse trattato di 6 , dico sei ebrei! Si sarebbe gridato al genocidio. Ma finchè a gestire tutta l'informazione ci saranno i Mieli e i Panebianco, autore, peraltro di un rivoltante articolo sulla diversa considerazione dei morti da parte dei Palestinesi e dei sionisti, non c'è da farsi illusioni: la verità sul dramma della striscia , vero lager ahimè, non sarà mai posta nella sua giusta luce e cioè di olocausto del popolo di Palestina ad opera del sionismo di tutte le risme.Onore ai poveri combattenti per la liberazione della Palestina!
Un giorno spero venga fuori in Italia un duo come quello made in Usa Mearsheimer & Walt a spiegarci in dettaglio i meccanismi dell'influenza preponderante della lobby ebraica nella politica e nell'informazione italiana.
Voglio solo dire che sono complici e responsabili dei massacri e dei crimini in atto a Gaza - al pari dei nazisti che li hanno commessi -anche coloro i quali spaccano il capello in quattro pur di giustificare l'indifendibile, un inaudito crimine contro l'umanità ai danni di una popolazione inerme e terrorizzata.
Qualche giorno addietro, alla vita in diretta, ho potuto ascoltare Lamberto Sposini discettare sulla fandonia propagandistica degli "scudi umani" usati da Hamas.
E questo mentre gli ospedali palestinesi sono pieni di bambini con i corpi maciullati è semplicemente mostruoso e criminale.
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