22 ottobre 2009

Marcia per Gaza - Delegazione europea.

Ricevo e pubblico volentieri.

Gaza Freedom March
27 dicembre – 3 gennaio

Nei giorni del primo anniversario dell'assalto e massacro israeliano a Gaza, centinaia e centinaia di attivisti internazionali tenteranno di rompere l'assedio per partecipare ad una grande manifestazione nonviolenta, marciando al fianco della popolazione di Gaza il 31 dicembre 2009.

La Gaza Freedom March (http://www.gazafreedommarch.org/) sarà una manifestazione di solidarietà che intende inoltre richiamare l'attenzione sulla crisi umanitaria in corso e sulla illegalità dell'assedio, chiedendo alla comunità internazionale che vi metta fine.

Il Coordinamento europeo per la Palestina (ECCP) aderisce e parteciperà alla Gaza Freedom March del 31 dicembre con una delegazione europea, che si incontrerà prima al Cairo. Parteciperemo alla storica manifestazione, insieme a Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo, al premio Pulitzer Alice Walker, allo scrittore Walden Bello, ad attivisti provenienti da più di 30 paesi e alla società civile di Gaza per dire a Israele e alla comunità internazionale: Basta con l'assedio di Gaza!

È ora di far sapere a tutto il mondo che Gaza non è sola.

Qui potete trovare l'appello internazionale tradotto.

Per inviare l'adesione, per maggiori informazioni o per esprimere interessealla delegazione ECCP/Italia, scrivi a: europa.marciapergaza@gmail.com

LOGISTICA

Durante la permanenza a Gaza, verranno organizzati incontri con la società civile palestinese e visite in tutta la striscia.

Ipotesi di itinerario

27 dic: Incontro al Cairo, partenza la notte per Rafah

28 dic: Ingresso a Gaza*

29 dic: Visite a Gaza e incontri con la società civile

30 dic: Visite a Gaza e incontri con la società civile

31 dic: Gaza Freedom March

1 gen: Incontri con la società civile, evento per la pace in serata

2 gen: Uscita da Gaza**, ritorno al Cairo

* Data la natura dell'assedio, non è possibile garantire l'ingresso. In caso non si possa entrare, verrà organizzato un programma alternativo.
**Per chi desidera restare più a lungo, ci sarà un gruppo internazionale che rimane a Gaza per uscire tutti insieme il 9 gennaio. Si consiglia di prenotare il volo dal Cairo dal 10 gennaio in poi.

Considerato che le partenze avvengono da diverse città italiane mentre le date di ritorno non sono omogenee, chiediamo ad ognuno di organizzareautonomamente il proprio viaggio a/r , in modo di essere al Cairo entro il 27 dicembre con il volo di ritorno dal 3 gennaio in poi. Il punto diincontro per la delegazione ECCP verrà comunicato successivamente.

Il periodo è alta stagione quindi bisogna agire in fretta! Suggeriamo dicontattare l'agenzia Impronte con cui abbiamo già lavorato per viaggi inMedio Oriente e che offre condizioni più vantaggiose:

Impronte Viaggi

Tel. 067001909 – 067001906; Fax. 067001876

Riferimento: Marcia per Gaza

I partecipanti pagheranno una quota di 200 euro che comprende trasporti a/r dal Cairo a Gaza e all’interno di Gaza, 2 pasti al giorno, alloggi a Gazadel tipo dormitorio, spese dell'organizzazione. In caso di alloggio inalbergo il costo sarà di 450 euro.

Ogni partecipante dovrà coprire le proprie spese per il visto egiziano (10euro), i trasporti dall'airporto (taxi: circa 8 euro fino a 4 persone),l'albergo al Cairo (circa 20-30 Euro camera doppia), tasse doganali alvalico di Rafah (circa 28 euro).

L'iscrizione e il pagamento della quota devono essere fatti entro il 15 novembre.

Verrà convocata una riunione in Italia prima della partenza con tutti i partecipanti.

Unisciti a noi!

Action for Peace

Di seguito la traduzione dell'appello per la marcia a Gaza, insieme alla dichiarazione di contesto.

Appello Internazionale per la Gaza Freedom March

L'assedio israeliano di Gaza è una flagrante violazione del diritto internazionale che ha portato alla sofferenza di massa. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea, e il resto della comunità internazionale sono complici.

La legge è chiara. La coscienza dell'umanità è scossa. Eppure, l'assedio di Gaza continua. È giunto il momento di agire! Il 31 dicembre 2009 concluderemo l'anno marciando al fianco del popolo palestinese di Gaza in una manifestazione nonviolenta per rompere il blocco illegale.

Il nostro scopo in questa marcia è rompere l'assedio di Gaza. Chiediamo che Israele ponga fine al blocco. Chiediamo anche all'Egitto di aprire la frontiera di Gaza a Rafah. I palestinesi devono avere la libertà di viaggiare per motivi di studio, di lavoro, e di cura e anche di ricevere visitatori provenienti dall'estero.

Essendo noi una coalizione internazionale, non spetta a noi sostenere una soluzione politica specifica a questo conflitto. Eppure la fiducia nella nostra comune umanità ci spinge a chiedere a tutte le parti di rispettare e sostenere il diritto internazionale e i diritti umani fondamentali per porre fine all'occupazione militare israeliana dei territori palestinesi del 1967 e per perseguire una pace giusta e duratura.

La marcia potrà avere successo soltanto se risveglierà la coscienza dell'umanità.

Vi invitiamo tutti ad unirsi a noi.

La Coalizione internazionale per la fine dell'assedio illegale di Gaza

Gaza Freedom March
Dichiarazione di Contesto

Amnesty International ha descritto il blocco di Gaza come una "forma di punizione collettiva di tutta la popolazione di Gaza, una flagrante violazione di obblighi di Israele nel quadro della quarta convenzione di Ginevra." Human Rights Watch ha chiamato il blocco una "grave violazione del diritto internazionale". Il Relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori occupati palestinesi, Richard Falk, ha condannato l'assedio israeliano di Gaza che rappresenta un "crimine contro l'umanità".

L'ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha detto che la gente di Gaza viene trattata "come animali", e ha chiesto di "porre fine all'assedio di Gaza" che sta privando "un milione e mezzo di persone delle necessità della vita."

Uno dei principali esperti a livello mondiale di Gaza, Sara Roy dell'Università di Harvard, ha detto che le conseguenze dell'assedio "provocano innegabilmente una situazione di sofferenza di massa, che è creata in gran parte da Israele, ma con la complicità attiva della comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti e l'Unione Europea".

La legge è chiara. La coscienza dell'umanità è scossa.

I palestinesi di Gaza hanno esortato la comunità internazionale ad andare oltre le parole di condanna.

Eppure, l'assedio di Gaza continua.

La difesa del diritto internazionale

L'assedio illegale di Gaza non avviene nel vuoto. E 'uno dei tanti atti illeciti commessi da Israele nei territori palestinesi occupati militarmente nel 1967.

Il muro e gli insediamenti sono illegali, secondo la Corte internazionale di giustizia dell'Aia.

La demolizione di case e la distruzione indiscriminata delle terre agricole sono illegali.

La chiusura e il coprifuoco sono illegali.

I blocchi stradali e i checkpoint sono illegali.

La detenzione e la tortura sono illegali.

L'occupazione stessa è illegale.

La verità è che se il diritto internazionale fosse applicato l'occupazione finerebbe.

La fine della occupazione militare iniziata nel 1967 è una condizione fondamentale per instaurare una pace giusta e duratura. Per oltre sei decenni, al popolo palestinese sono stati negati il diritto alla libertà, all’ autodeterminazione e all’ uguaglianza. Alle centinaia di migliaia di palestinesi costretti ad abbandonare le loro case con la creazione di Israele nel 1947-48 sono ancora negati i diritti riconosciuti loro dalla risoluzione ONU 194.

Fonti d'ispirazione

La Gaza Freedom March trae ispirazione da decenni di anni di resistenza non violenta palestinese, dalla sollevazione popolare di massa della prima Intifada agli abitanti dei villaggi in Cisgiordania che attualmente resistono al furto di terre attuato con la costruzione dal muro annessionista di Israele.

Trae ispirazione dalla stessa gente di Gaza, che ha formato una catena umana da Rafah a Erez, ha demolito la barriera di confine che separa Gaza dall'Egitto, e ha marciato verso i sei posti di blocco che separa la Striscia di Gaza occupata da Israele.

La Gaza Freedom March trae ispirazione anche dai volontari internazionali che hanno difeso gli agricoltori palestinesi durante durante il periodo raccolta nei campi, dagli equipaggi delle navi che hanno sfidato il blocco di Gaza via mare, e dai conducenti dei convogli che hanno consegnato gli aiuti umanitari a Gaza.

Ed è ispirato da Nelson Mandela che ha detto: "Ho camminato nella lunga strada verso la libertà. Ho cercato di non vacillare; ho fatto passi falsi lungo il percorso. Ma ho scoperto che, dopo aver scalato una grande collina, ci sono ancora molte altre colline da scalare. Non oso indugiare, per il mio lungo cammino non è finita. "

Si da ascolto alle parole del Mahatma Gandhi, che chiamò il suo movimento “Satyagraha “cioè “aggrapparsi alla verità”. Noi ci aggrappiamo alla verità che l'assedio israeliano di Gaza è illegale e disumano.

Gandhi ha detto che lo scopo dell'azione nonviolenta è quello di "accelerare" la coscienza dell'umanità. Attraverso la Gaza Freedom March, l'umanità non solo deplorerà la brutalità israeliana, ma interverrà per fermarla.

La società civile palestinese ha seguito i passi di Gandhi e Mandela. Proprio come i due leader, ha invitato la società civile internazionale a boicottare i prodotti e le istituzioni dei propri oppressori. Associazioni, sindacati e movimenti di massa palestinesi nel 2005 hanno lanciato un appello che invita tutte le persone di coscienza a sostenere una campagna nonviolenta di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni fino a quando Israele non rispetterà pienamente i suoi obblighi di diritto internazionale.

La Gaza Freedom March trae anche ispirazione dal movimento dei diritti civili negli Stati Uniti.
Se Israele svaluta la vita dei palestinesi allora noi internazionali dobbiamo sia interporre i nostri corpi per proteggere i palestinesi dalla brutalità israeliana che testimoniare personalmente la disumanità con la quale i palestinesi si confrontano ogni giorno.

Se Israele sfida il diritto internazionale allora le persone di coscienza devono inviare corpi civili nonviolenti da tutto il mondo per applicare la legge della comunità internazionale a Gaza. La Coalizione internazionale, per porre fine all'assedio illegale di Gaza, invierà contingenti provenienti da tutto il mondo a Gaza per ricordare l'anniversario del sanguinoso assalto israeliano durato 22 giorni dal dicembre 2008 al gennaio 2009.

La Gaza Freedom March non vuole assumere alcuna posizione rispetto alla politica interna palestinese. Si schiera solo con il diritto internazionale e il primato dei diritti umani.

La marcia è un altro anello nella catena di resistenza nonviolenta e di opposizione al totale disprezzo di Israele nei confronti del diritto internazionale.

I cittadini del mondo sono chiamati ad unirsi ai palestinesi il 31 gennaio per rompere l'assedio disumano di Gaza.

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4 Commenti:

Alle 22 ottobre 2009 alle ore 15:24 , Anonymous Andrea ha detto...

Il solito pacifismo unilaterale (quindi finto-pacifismo): la marcia non prevede neanche una tappa nelle località israeliane la cui popolazione civile è stata più colpita dal brutale terrorismo palestinese. Più che essere finalizzata ad aiutare le parti a raggiungere la pace, questa marcia è quindi una semplce chiacchierata con propagandisti palestinesi, da parte di turisti della protesta. Se il conflitto sparisse, le legioni di "pacifisti" di professione non potrebbero più definirsi “attivisti pacifisti”. Ma la gente non agisce contro il proprio interesse: se il loro lavoro è “la pace”, vivono per il conflitto perché senza il conflitto il lavoro di tutta la loro vita scomparirebbe.

 
Alle 22 ottobre 2009 alle ore 16:09 , Blogger vichi ha detto...

Questa cazzata è talmente grossa che non è nemmeno degna di te, che pure sei un vero esperto.

Marginalmente voglio solo ricordarti che è Gaza e non Sderot o altre località ad essere assediata.

E a Gaza che non si può entrare o uscire, che non arrivano i materiali per la ricostruzione né gli aiuti finanziari sbandierati dalla comunità internazionale.

E a Gaza che la stragrande maggioranza della popolazione non ha lavoro e riesce a mangiare soltanto quanto necessario alla pura e semplice sussistenza in vita.

Davvero certe volte continuo a sorprendermi di come uno stato-canaglia e assassino come Israele possa ancora trovare sostenitori sparsi per il mondo.

 
Alle 16 novembre 2009 alle ore 11:09 , Blogger vichi ha detto...

AGGIORNAMENTO SULLA GAZA FREEDOM MARCH dal Forum Palestina

L’organizzazione della partecipazione italiana è in dirittura d’arrivo. Questi sono i riferimenti dei voli che abbiamo prenotato:

Partenza da Roma il 25 dicembre alle ore 22.00, arrivo al Cairo alle ore 02.20; ritorno il 5 gennaio (notte fra il 4 e il 5) alle 04.55, con arrivo a Roma alle 07.35. Costo: 460 euro.

Partenza da Milano il 26 dicembre alle ore 19.55, arrivo al Cairo alle 00.35; ritorno il 5 gennaio alle ore 11.25, con arrivo a Milano alle 14.30. Costo: 530 euro.

ATTENZIONE: gli orari dei voli sono soggetti a riconferma.

Sono disponibili ancora alcuni posti, da richiedere a Gabriella al n. 347-9286707.

Per chi si è organizzato autonomamente per il viaggio: è assolutamente necessario comunicare i vostri dati a gazaliberasubito@libero.it, compilare il formulario che riceverete e rispedirlo allo stesso indirizzo tassativamente entro giovedì 19, perché dobbiamo compiere tutti i passi burocratici necessari. Ricordate che chi non sarà compreso nei nostri elenchi trasmessi alle autorità competenti, sia italiane che egiziane, di entrare a Gaza se lo può scordare e non avrà la possibilità di fruire dei servizi che stiamo organizzando (trasporti, alloggio, ecc.).

Altrettanto se lo può scordare chi non dispone di passaporto valido e con scadenza non inferiore a sei mesi, perché con la sola carta di identità si può entrare in Egitto ma non certo a Gaza.

Infine, i numeri di cui siamo a conoscenza, che rappresentano solo parzialmente la situazione che si determinerà, perché mancano ancora o sono incomplete le informazioni sulla partecipazione da molti Paesi. Allo stato attuale, i partecipanti sono (circa) 350 dagli U.S.A., 300 dalla Francia, 70 dall’Italia, 100 dall’America Latina, 50 dal Belgio, 20 dal Giappone, 10 dall’Australia.

Stiamo aspettando i dati dagli altri Paesi europei (Gran Bretagna, Irlanda, Svizzera, area scandinava, Spagna, Grecia …), dalla Turchia e, naturalmente, dai Paesi arabi.

E’già evidente che la Gaza Freedom March si configura come la più grande iniziativa di solidarietà internazionale della storia recente: non sarà facile per nessuno ignorarla.

 
Alle 17 novembre 2009 alle ore 13:18 , Blogger vichi ha detto...

AGGIORNAMENTO
Gaza Freedom March 28 dicembre - 4 gennaio

C'è ancora posto sul volo di gruppo per il Cairo! Prenotate subito! La marcia a Gaza promette di essere un evento storico!

Arriveranno centinaia e centinaia di attivisti provenienti da più di 35 paesi. A Gaza, la società civile si sta mobilitando e stima la partecipazionein decine di migliaia di palestinesi.

Dall'Italia partecipiamo insiemea Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo, nella delegazione ECCP (Coordinamento europeo per la Palestina). Tutte e tutti insieme per dire che l'assedio di Gaza deve finire!

Per chi non ha prenotato il volo, c'è ancora tempo per farlo sulvolo di gruppo con partenza da Roma Fiumicino oppure Milano Malpensail 28 dicembre e rientro il 4 gennaio. La tariffa è di Euro 544,00(spese e tasse incluse).

Maggiori informazioni sul sito: http://www.actionforpeace.org/gfm-eccp.html

Vi preghiamo di comunicarci immediatamente i nomi di coloro che sono interessati a questo volo e la città di partenza:
europa.marciapergaza@gmail.com

Rimane sempre l'opzione di organizzare il proprio volo al Cairo,tenendo conto delle date indicate sul sito:http://www.actionforpeace.org/gfm-eccp.html

Unisciti a noi! È ora di far sapere a tutto il mondo che Gaza non è sola.

Per maggiori informazioni o adesioni: europa.marciapergaza@gmail.com
333 11 03 510 http://www.actionforpeace.org/gfm-eccp.html

Prime adesioni dall'Italia: Action for Peace
Associazione per la pace
Berretti bianchi ONLUS Coordinamento Nord Sud del Mondo Donne in nero
FIOM-CGIL
Gazzella Onlus
IPRI-Rete corpi civili di pace APS Servizio Civile Internazionale Italia
Un ponte per...
U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome

 

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