L'unica vera sofferenza è quella degli ebrei
Già a caldo, mi avevano dato molto fastidio le reazioni e l’infuriata
levata di scudi di numerose personalità israeliane ed ebraiche in tutto il
mondo di fronte alle dichiarazioni di Catherine Ashton,
rappresentante Ue per la politica estera, che si era limitata ad unire nel ricordo
e nella commemorazione tutti i bambini e gli adolescenti vittime dell’odio e
della cieca violenza, a Tolosa come un anno fa in Norvegia, in Siria come a
Gaza.
Ma naturalmente tutto ciò risulta inaccettabile a quanti sostengono
Israele e le sue politiche genocidarie con cieco fanatismo e senza alcun
tentennamento, perché ai loro occhi non si può mettere sullo stesso piano l’assassinio
di quattro innocenti, tre dei quali bambini, con i tragici “errori” saltuariamente
commessi dall’esercito israeliano, che resta pur sempre l’esercito “più morale
al mondo” e che compie “sforzi erculei” per evitare l’uccisione di civili
durante i suoi raid quotidiani.
Analogo senso di fastidio e irritazione, credo, deve aver motivato
Gilad Atzmon a scrivere l’articolo che segue, in cui si da conto delle reazioni
alle affermazioni della Ashton, tutte improntate al criterio in base al quale
la sofferenza degli ebrei è unica e insuperabile, e non può essere paragonata a
nessun’altro dolore e sofferenza, tanto meno a quella dei palestinesi.
Ora, dispiace davvero dover fare queste considerazioni, soprattutto di
fronte ad una tragedia come quella di Tolosa e alla morte di poveri innocenti, perché
questo è il tempo in cui ci si dovrebbe raccogliere in un commosso silenzio e
nella commemorazione di queste giovani vite che sono state spezzate dal gesto
di un fanatico.
E, tuttavia, non si può tacere di fronte a certe dichiarazioni e a
certi distinguo che mirano a delineare la superiorità morale di Israele quale
paese che si limita a combattere il “terrorismo”, pur commettendo talvolta
qualche piccolo errore scusabile.
A costoro vorrei ricordare, tra i
tanti altri, il caso della piccola Iman
al-Hams, la scolaretta tredicenne uccisa mentre andava a scuola con il suo
zainetto da un gruppo di assassini della brigata Givati che avevano visto
benissimo – come risulterà poi dalla registrazione delle conversazioni radio –
che si trattava di una ragazzina impaurita e non di una terrorista. Una
ragazzina che uscendo di casa non avrebbe mai potuto immaginare che sulla sua
strada avrebbe incontrato un tagliagole, il Capitano R. (di questo infame
nemmeno il nome abbiamo il diritto di conoscere…), che per “confermarne la
morte” le avrebbe scaricato in corpo un intero caricatore.
Ma, a differenza di Tolosa, dove il folle assassino verrà assicurato
alla giustizia e pagherà per il suo crimine, il Capitano R. non è mai stato
condannato, nemmeno per uso illegale delle armi: come dire, licenza di
uccidere, in fondo sono solo palestinesi!
E, ancora, pensando all’uccisione di Ayoub Asaliya, un ragazzino di
soli 12 anni ucciso lo scorso 11 marzo da un raid aereo israeliano mentre era
in campo aperto e si trovava in un’area sgombra da miliziani e da armati di
alcun genere, che differenza c’è tra l’assassinio folle di una bambina uccisa
da un colpo alla testa e quello asettico di un bambino da parte di un pilota
che si limita a premere un bottone?
E dove risiede la ”superiorità morale” di chi ordina bombardamenti
indiscriminati o autorizza l’uso del fosforo bianco e di altri armamenti
proibiti in aree densamente popolate, con la certezza di causare numerose
vittime civili, donne e bambini compresi? Al contrario, a fronte del gesto
isolato di un fanatico ci troviamo di fronte a precise responsabilità della
catena di comando politica e militare, ad un vero e proprio “terrorismo di
stato”, a crimini contro l’umanità le cui vittime reclamano una giustizia che
forse mai avranno.
Non sfugga, peraltro, che il vittimismo di cui gli israeliani sono
formidabili maestri non è certo fine a sé stesso, ma punta ad ottenere ben
precisi risultati politici. Non è un caso che comincino a circolare articoli
come questo,
in cui si accusa l’Europa di avere uno scarso senso morale e di essere cieca di
fronte alla realtà mediorientale. Deplorando i pallidi tentativi della Ue di
supportare i diritti del popolo palestinese e persino gli interventi in favore
dei prigionieri in sciopero della fame, infatti, si cerca di mettere pressione
sui rappresentanti istituzionali europei per convincerli ad adagiarsi
comodamente sulle posizioni smaccatamente filo-israeliane dell’amministrazione
Obama.
Bene ha fatto, dunque, il premier palestinese Salam Fayyad a
intervenire con decisione, affermando che deve cessare l’uso strumentale della
causa palestinese da parte di gruppi criminali di fanatici e che nulla può
giustificare crimini orrendi come quello di Tolosa.
Ma non può certo essere consentito ad Israele di strumentalizzare le
povere vittime di Tolosa per lavarsi le mani sporche del sangue di migliaia di
palestinesi, vantando una superiorità morale (anche nei confronti di noi europei
par di capire…) che non ha alcun fondamento nella realtà. Direi anzi che i
fatti di ogni giorno mostrano proprio l’esatto contrario.
di Gilad Atzmon - 21 marzo 2012
L’Alto Rappresentante
dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e le Politiche della Sicurezza ieri è
stato criticato per aver messo a confronto l’uccisione a colpi d’arma da fuoco
di tre bambini e di un rabbino in un attentato in Francia con la situazione di
Gaza.
Alla conferenza “I
profughi palestinesi nel Medio Oriente che cambia”, a Bruxelles, la baronessa
Ashton ha descritto gli omicidi di Tolosa come una “terribile tragedia”, ma poi
ha aggiunto: “quando vediamo quel che accade a Gaza e in varie parti del mondo
– ricordiamo i giovani e i bambini che perdono le loro vite”.
Apparentemente alcuni
importanti leader ebrei e israeliani non potevano essere maggiormente in
disaccordo. Per essi la sofferenza degli
ebrei supera ogni altra sofferenza e in particolare quella dei palestinesi.
Il London Jewish Chronicle ha citato alcuni dei critici indignati.
“Anche se lette nel loro contesto, le parole della Ashton sono più che
inaccettabili”, ha detto Oliver Worth, il presidente dell’Unione Mondiale degli
studenti ebrei in Gran Bretagna. Egli ha affermato che tali parole sono state
“veramente scandalose e ripugnanti” e le ha chiesto di dimettersi avendo “perso
ogni credibilità”. E tuttavia, il sig. Worth non spiega perché sia “scandaloso
e ripugnante” mettere sullo stesso piano la sofferenza ebraica con quella
palestinese.
“I commenti della baronessa
Ashton sono ad un tempo stupidi e del tutto inappropriati” ha detto il
direttore generale del Comitato dei Rappresentanti, tuttavia anch’egli non ha
fornito alcuna motivazione.
“Non c’è assolutamente
alcuna equivalenza tra la situazione di Gaza e lo spietato assassinio a sangue
freddo del rabbino Jonathan Sandler e di tre bambini” ha detto Stefan Kerner,
direttore per gli affari pubblici della Federazione Sionista. E io mi chiedo
perché non vi sia alcuna “equivalenza”, è perché gli ebrei devono ancora
ritirarsi da Tolosa? O forse il sig. Kerner si aspetta in realtà che siano i
francesi a ritirarsi da Tolosa, lasciandola al rabbino Sandler e a pochi altri
ebrei? Evidentemente trovo davvero difficile continuare a seguire la logica
sionista.
Il rabbino ha aggiunto:
“per una persona nella posizione della Baronessa Ashton è vergognoso perfino il
giudicare i propri commenti come appropriati. Dovrebbe ritirare immediatamente
le proprie dichiarazioni e scusarsi senza riserve per le offese che ha
arrecato”. E io mi chiedo perché gli ebrei considerino offensivo che qualcuno
equipari il loro dolore alle sofferenze dei Goyim. Davvero il rabbino ritiene
che le sofferenze degli ebrei siano in qualche modo superiori?
Avigdor Lieberman, il
ministro degli esteri israeliano, ha detto di considerare le sue osservazioni
come “inappropriate”. Ha affermato che spera che la Ashton le riesamini e le
ritiri”. E io mi chiedo quale tipo di ritrattazione farebbe piacere al governo
israeliano. Davvero si aspettano che la baronessa Ashton accetti che la
sofferenza degli ebrei sia la massima forma del dolore umano?
Anche il criminale di guerra israeliano nonché leader
dell’opposizione Tzipi Livni ha cercato di offrire qualche ragionamento. Ella
ha descritto il commento della Ashton come “biasimevole, irritante e sbagliato”
nel delineare un qualsiasi collegamento “tra l’assassinio dei bambini a Tolosa
e il massacro che Assad sta conducendo in Siria e la situazione a Gaza”. La Livni
tanto per cambiare può aver ragione, il crimine commesso a Gaza dallo stato
ebraico in nome del popolo ebraico è infatti unico nella storia della
brutalità. Anche il fatto che il 94% della popolazione ebraica israeliana
appoggiasse le tattiche di genocidio dell’Idf al tempo dell’operazione Piombo
Fuso è anch’esso davvero unico. E i crimini di guerra israeliani sono davvero
di una crudeltà senza eguali e senza paragone.
Ma la Livni non si è
fermata solo lì, ha cercato di
qualificare le proprie affermazioni. “Un delitto dettato dall’odio o un leader
che uccide il suo popolo non sono la stessa cosa di un paese che combatte il
terrorismo, anche se i civili vengono colpiti”. Secondo la Livni, la baronessa
non è riuscita a fare “l’appropriata
distinzione morale”. Per cominciare non sappiamo ancora cosa abbia portato
ai tragici eventi di Tolosa. Tuttavia, il fatto che Israele definisca i
palestinesi come “terroristi” serve ancora a fornire allo stato ebraico una
scusa morale per trucidare la popolazione indigena di quella terra e per prevaricare
ogni diritto umano possibile.
Credo che noi tutti
stiamo diventando impermeabili alla logica politica ebraica. Ma può darsi che
questo sia un altro sintomo della sionizzazione della nostra realtà. D’ora in
poi ci si aspetta che noi obbediamo.
Etichette: ashton, gilad atzmon, palestina, tolosa, ue
16 Commenti:
Il tuo antisionismo è ben noto. Ma è con questi articoli che viene fuori il tuo antisemitismo viscerale. L'accostare la tragedia di Tolosa a Gaza è sintomo di un grande odio. L'accostare dei bambini cittadini francesi di religione ebraica ai Gazawi è privo di ogni logica.
"Credo che noi tutti stiamo diventando impermeabili alla logica politica ebraica. Ma può darsi che questo sia un altro sintomo della sionizzazione della nostra realtà. D’ora in poi ci si aspetta che noi obbediamo."
Questa tua affermazione è eloquente. Crediamo ancora alla lobby massonico-giudaica che controlla le banche? Hitler sosteneva le stesse fandonie...è come se 70 anni fa non sia successo niente, abbiamo dimenticato e siamo tornati indietro. Cosa succederà ora?
Davvero non si riesce a capire in cosa consista e dove si nasconda l'antisemitismo di chi vorrebbe che tutti i bambini vittime delle violenze e dei crimini siano accomunati nello stesso dolore.
E questa è l'ennesima riprova - laddove ce ne fosse bisgono - che per tanti ebrei, e per tanti amici di israele, veri o presunti che siano, le uniche tragedie e le uniche sofferenze degne di essere menzionate sono quelle che colpiscono il popolo ebraico.
Evidentemente non basta lo smisurato spazio mediatico ad esse riservato, in confronto a quello pressocché nullo concesso per i crimini di israele.
cari vicki il grande compianto vittorio arrigoni ha lasciato un posto vuoto in palestina, in molti aspettiamo che tu lo vada a coprire
e così libereremo l'Italia di un altro odiatore di Israele
Che tristezza leggere certe scempiaggini - perchè tali sono. E che tristezza sentir definire Vittorio un "odiatore di israele": Vik non odiava proprio nessuno, soffriva per le sofferenze dei più deboli e lottava per il loro riscatto.
Israele potrebbe davvero essere un punto di riferimento nel medio oriente, se sfruttasse le sue enormi potenzialità per il progresso dell'umanità e non per la sua distruzione. Se capisse che la terra e le risorse vanno condivise e non sottratte illegalmente e difese a prezzo del sangue di tanti.
Ah, un attacco razzista da parte di una bestia che ha attaccato dei civili non deve essere eclatante? siamo alla follia. Arrigoni si é apertamente schierato con hamas,ci sono foto in cui "amoreggia" con haniye dunque é sicuramente um mondo migliore senza di lui.
Vichi,Israele la tecnologia la usa per costruire e ci sono migliaia di arabi israeliani che lo possono confermare. Gli arabi hanno solo distrutto fino ad ora. (Non palestinesi,i palestinesi non esistono)
Mah, la prima parte del commento proprio non l'ho capita! Per il resto, a parte il fatto che Vik non era affatto schierato con Hamas, "amoreggiare" con Haniyeh non è affatto cosa disonorevole, lo sarebbe "amoreggiare" con i vari criminali di guerra che si sono succeduti al governo di Israele, da Netanyahu a Olmert e via così.
Sorvoliamo poi sulle considerazioni relative ai popoli che esistono (il popolo palestinese) e a cui viene sottratta la terra che possedevano da generazioni e quelli inventati di sana pianta (il popolo ebraico), che sostengono che la terra gliel'ha promessa Dio in persona. Vorrà dire che ti manderò per posta, se sarai così cortese da inviarmi il tuo indirizzo privatamente, una copia dell'ottimo saggio di Shlomo Sand sull'argomento.
Te lo puoi anche tenere il "saggio". Se avessi studiato la storia sapresti che prima dell'800 in Giudea non vi erano che un paio di beduini sparsi qua e la,tranne che a Gerusalemme ovviamente dove gli ebrei hanno sempre mantenuto la maggioranza rispetto agli arabi e ai cristiani.
Quali sono queste generazioni? Quale città è stata mai edificata da questi "fantapalestinesi" di cui parli? E' vero,quasi non esiste più il popolo ebraico dopo tutte le vessazioni,le persecuzioni,i massacri subiti.
Amoreggiare con chi vuole la distruzione di Israele e attacca civili innocenti per qualunque persona con un pizzico di buon senso significa schierarsi. Ovviamente non per i pacifinti..
Sorvoliamo poi sulle considerazioni relative ai popoli che esistono (il popolo palestinese) e a cui viene sottratta la terra che possedevano da generazioni e quelli inventati di sana pianta (il popolo ebraico), che sostengono che la terra gliel'ha promessa Dio in persona.
certo che grande deve essere il suo odio per Israele per arrivare a scrivere certe scemenze.
Se riesce provi a rispondere magari ad alcune di queste domande :
sarebbe così gentile da rispondere a qualche domanda? Se lei è così sicuro che la "Palestina" sia stata fondata molti secoli fa, ben prima della presenza degli ebrei e abbia lasciato tracce nella storia, beni culturali da conservare, eredità da difendere, certamente lei sarà in grado di rispondere alle seguenti domande:
- Quando è stata fondata e da chi?
- Quali erano i suoi confini?
- Qual era la sua capitale?
- Quali erano le sue città più importanti?
- Qual era la base della sua economia?
- Qual era la sua forma di governo?
- Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?
- La "palestina" è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?
Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?
Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C'era un parlamento o un consiglio? Hanno combattutto delle battaglie?
C'è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?
Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?
Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?
Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?
Scelga pure una data nel passato anche recente e ci dica: qual era il tasso di cambio della moneta palestinese nei confronti del dollaro, yen, franco, ecc.?
Poiché questo paese oggi non esiste, può spiegare la ragione per cui ha cessato di esistere? E può specificarne la data di estinzione?
Se la sua organizzazione piange per il destino dei poveri palestinesi "occupati", mi può dire quando questo paese era orgoglioso e indipendente?
Se le persone che, a torto o a ragione, chiamate palestinesi non sono solo una collezione di immigrati dai paesi arabi e se davvero hanno una identità definita etnica che assicura il diritto di autodeterminazione, mi sa spiegare perché non hanno cercato di essere indipendenti dai paesi arabi prima della devastante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni? Perché datano l'"occupazione" dal '67, se prima i "territori palestinesi" erano governati da stati "non palestinesi" come l'Egitto e la Giordania?
ma ve l'hanno mai detto che il primo attacco terroristico in palestina l'hanno fatto gli ebrei?
perchè non provi anche tu, scienziato, a rispondere a solo alcune delle domandi di cui sopra
allora ??? nessuna risposta ?? mi rendo conto che le domande sono molte ma basta rispondere a qualcuna
ne metto qualcuna di meno così forse riesce più facile risposndere
Quando è stata fondata e da chi?
- Quali erano i suoi confini?
- Qual era la sua capitale?
- Quali erano le sue città più importanti?
- Qual era la sua forma di governo?
- Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?
- La "palestina" è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?
Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?
Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C'era un parlamento o un consiglio? Hanno combattutto delle battaglie?
C'è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?
Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?
Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?
Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?
Come sempre accade quando si discute con gli amici di israele, si parte da un argomento e subito dopo, quando la discussione non conviene, si passa ad altro.
Qui, partendo dall'attentato di Tolosa per argomentare sul fatto che israele considera i suoi massacri e i suoi crimini abietti a gaza come semplici e "morali" azioni militari, si giunge a parlare di Vittorio Arrigoni e poi, addirittura, si discetta sull'esistenza o meno del popolo palestinese!
Qui voglio ricordare solo un paio di cose:
1) ai tempi della dichiarazione Balfour, gli ebrei erano poco più del 10% della popolazione complessiva della regione, in numero quasi pari a quello dei cristiani;
2) la legittimità di israele riposa sulla stessa risoluzione onu (la 181) sul quale si poggia quello dello stato palestinese: aut simul stabunt, aut simul cadent, insegnano;
3) lo stato israeliano è stato creato con una colossale operazione di pulizia etnica, che in maniera strisciante continua ancora oggi;
4) il diritto al ritorno è riconosciuto come diritto universale dalla Carta dei Diritti dell'Uomo.
Il resto sono futili sciocchezze.
anche le cazzate che scrivi tu caro vichi sono "inutili sciocchezze"
comunque complimenti non sai rispondere ma sai molto bene continuare a sputare veleno contro Israele,
più sopra c'è scritto che vittorio, vick per gli amici, ha lasciato un posto vagante in medio oriente perchè non ci vai tu ??? così libererai il suolo italiano da un antisemita quale sei tu ??
Dal Giordano al Mare RIPULIREMO la Palestina!
Poi ripuliremo anche l'Italia e l'Europa, stai tranquillo!
Certo che gli amici dei sionisti sono stati addestrati bene, negare l'evienza e difendere l'indifendibile sono le parole d'ordine, il rabbino ucciso a Tolosa era contro il sionismo, quindi non mi stupirei se fossero stati loro a falo uccidere da un loro lobotomizzato come ce ne sono tanti in Siria e Iran, perchè questo odio, quanto volete campare, 100 anni? Fatelo serenamente. Riguardo i confini Israele è l'unico "stato" al mondo a non aver dichiarato i propri confini, sembrate proprio ignoranti! Gli attivisti arrivati in israele hanno ricevuto la seguente lettera di benvenuto, per dire quanto sono falsi: Lettera agli attivisti da Israele: manifestate in Siria e in Iran. Con una ironica lettera di Benvenuto, le autorità israeliane solleciteranno gli attivisti filo-palestinesi a dedicare le loro energie a cause umanitarie a loro parere più urgenti: in Siria, Iran e Gaza. Nel messaggio - indirizzato al Caro attivista - si afferma che quanti lottano per la difesa diritti umani potrebbero scegliere piuttosto di protestare «contro le stragi quotidiane perpetrate dal regime siriano nei confronti del suo stesso popolo... o contro la repressione violenta messa in atto dal regime iraniano verso i suoi oppositori... o contro il regime di Hamas a Gaza che si macchia due volte di crimini di guerra quando spara contro civili (israeliani) facendosi scudo di altri civili (palestinesi)».
Stupore per la protesta. Nel messaggio viene poi espresso stupore che come obiettivo della protesta sia stato scelto invece Israele, «unica democrazia del Medio-Oriente, dove le donne beneficiano di eguali diritti, dove la stampa è libera di criticare il governo, dove le organizzazioni umanitarie sono libere di agire, dove viene garantita libertà di culto e dove le minoranze non vivono nella paura». Le autorità israeliane consigliano dunque a questi attivisti di «risolvere prima i veri problemi» della Regione e quindi di tornare in Israele per riferire della loro esperienza.
la palestina la inventata Tito capo dell impero romano che odiava gli EBREI e brucio la citta di GERUSALEMME leggi la storia poi tito cadde
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