26 agosto 2009

Verso la pace: l'esercito israeliano uccide 4 Palestinesi.

In un recente incontro con il presidente egiziano Mubarak, Barack Obama ha avuto modo di affermare che Israele sta muovendo i giusti passi verso la pace.

Sarà anche vero, ma i fatti che avvengono sul campo non sembrano avvalorare le parole del presidente Usa.

Poco dopo le 15:00 del 24 agosto, le truppe israeliane attestate lungo il confine a nord-ovest di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, hanno sparato a due civili palestinesi che si erano avvicinati “troppo” al confine, uccidendoli.

I due, il 16enne Sa’id ‘Ata al-Hussumi e il 19enne Mas’oud Mohammed Tanboura, lavoravano in una fattoria situata nella cittadina di Beit Lahia, a circa 350 metri dal confine, e avevano cercato di avvicinarsi alla recinzione per recuperare fili metallici da rivendere. Entrambi erano disarmati.

Israele ha unilateralmente e illegalmente deciso di imporre una zona cuscinetto a nord e a est della Striscia di Gaza, che si estende in territorio palestinese per 300 metri, sparando a vista contro chiunque si avventuri nell’area. In tal modo, a numerosi agricoltori palestinesi viene di fatto impedito di coltivare i propri terreni se situati in questa zona cuscinetto, a pena della vita, e questo senza considerare che, in numerosi casi testimoniati, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro civili palestinesi che si trovavano a distanze ben maggiori di 300 metri dal confine.

A pagare il prezzo di questa ennesima illegalità israeliana sono, naturalmente, i più poveri e disperati tra gli abitanti di Gaza, peraltro in buon numero dato che, ad oggi, i tassi di disoccupazione e di povertà nella Striscia sfiorano, rispettivamente, il 60 e l’80% della popolazione.

Nelle prime ore della mattina del 25 agosto, un aereo israeliano ha sganciato una bomba contro un tunnel scavato a sud di Rafah, lungo il confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Come risultato, sono morti due palestinesi, il 20enne Na’el ‘Ali al-Batniji e il fratello 30enne Mansour, mentre un terzo fratello, Ibrahim, di 35 anni, risulta disperso; in aggiunta, almeno sei Palestinesi sono rimasti feriti.

I tunnel che passano al di sotto del confine con l’Egitto (stimati in 1.000 da alcuni e in numero di 600-800 secondo altre fonti) sono l’unico modo attraverso cui i Palestinesi di Gaza possono ricevere quei beni, rifornimenti, carburanti e quant’altro necessario al vivere civile, che il blocco imposto da Israele alla Striscia impedisce di ricevere per le normali vie commerciali.

Basti pensare che, nel mese di luglio, il numero di carichi ammessi da Israele nella Striscia di Gaza è stato pari a 2.231, con una diminuzione del 14% rispetto al mese di giugno, raggiungendo così il livello più basso dall’inizio dell’anno, circa il 18% di quanto entrava nella Striscia prima dell’imposizione del blocco da parte di Israele (cfr. OCHA, The Humanitarian Monitor – July 2009).

La necessità di usufruire di questi precari e pericolosissimi tunnel per rifornire la Striscia di Gaza comporta un altissimo prezzo in vite umane, senza necessità di aggiungervi i Palestinesi uccisi dai raid assassini di Israele. Dalla data di imposizione del blocco da parte di Israele, nel giugno del 2007, ben 85 Palestinesi sono rimasti vittime di crolli all’interno dei tunnel, 36 solo in quest’anno.

Tutto questo mentre è passato sotto assoluto silenzio un recente rapporto dell’Onu – presentato intorno alla metà di agosto – in cui l’Alto Commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay ha accusato Israele di aver commesso gravi violazioni del diritto umanitario durante la recente operazione militare denominata “Piombo Fuso”.

E’ davvero incredibile, cosa altro deve accadere perché la comunità internazionale si attivi per costringere Israele a togliere l’assedio alla Striscia di Gaza e restituire un milione e mezzo di Palestinesi ad una vita civile e dignitosa, e soprattutto sicura?

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11 Commenti:

Alle 27 agosto 2009 alle ore 11:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

"I tunnel che passano al di sotto del confine con l’Egitto (stimati in 1.000 da alcuni e in numero di 600-800 secondo altre fonti) sono l’unico modo attraverso cui i Palestinesi di Gaza possono ricevere quei beni, rifornimenti, carburanti e....."

ARMI. o sbaglio?

 
Alle 27 agosto 2009 alle ore 13:08 , Blogger vichi ha detto...

La cosa più interessante (o triste, se volete) da notare è che ormai è passato il messaggio - veicolato dallo strapotere della propaganda sionista - secondo cui una potenza occupante, brutale e feroce, che ha commesso crimini di guerra inauditi e denunciati in varie sedi (anche all'Onu) può tranquillamente ricevere ed esportare armi in tutto il mondo (con il contributo dei tax payers Usa...).

Un popolo sotto occupazione, e segnatamente una forza paramilitare che difende i propri fratelli dalle incursioni assassine di Israele non ha invece alcun diritto di possedere armi.

E perchè mai? Certo, perchè loro sono i "terroristi", mentre i lanzichenecchi assassini di Israele sono le forze del bene...

Per il resto, i tunnel sono l'unico modo attraverso cui gli abitanti di Gaza possono ricevere quanto necessario per SOPRAVVIVERE.

Secondo il report dell'OCHA, "mentre i tunnel hanno recato qualche sollievo a breve termine alla popolazione, attraverso la fornitura di beni in altro modo non ottenibili, economicamente essi non costituiscono una alternativa sostenibile all'abolizione del blocco e alla ripresa del movimento attraverso i valichi ufficiali in Israele. In aggiunta, come sopra mostrato, la situazione in corso ha costretto migliaia di persone colpite da povertà a rischiare quotidianamente le proprie vite per assicurarsi il sostentamento".

Le vite di chi muore nei tunnel, a causa del criminale blocco imposto a un milione e mezzo di Palestinesi imprigionati a Gaza.

La vita di chi si arrischia a entrare nella zona cuscinetto a ridosso del confine per raccattare qualche rottame da rivendere, con il rischio di farsi sparare addosso dagli assassini di Tsahal.

E non solo il mondo assiste senza far niente a questo orrore, ma in giro si trova anche della bella gente che trova tutto questo perfettamente legittimo e normale.

 
Alle 27 agosto 2009 alle ore 13:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

"e segnatamente una forza paramilitare che difende i propri fratelli dalle incursioni assassine di Israele non ha invece alcun diritto di possedere armi."

Hamas difende i propri fratelli???e come?radunandoli dentro un palazzo in attesa di esplodere?oppure gambizzandoli e torturandoli se non rispettano i loro comandi?

e mi dica come li difende i propri fratelli??lanciando missili contro i civili israeliani e provocando l'ira di Israele con le conseguenti ritorsioni??

tutto ciò è legittimo e normale vero?

 
Alle 28 agosto 2009 alle ore 09:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mentre voi siete adagiati nella quiete della vostra bambagia borghese,a Gaza si continua a morire.Non statevene impalati,reagite.


Il vostro Vittorio da Gaza

 
Alle 28 agosto 2009 alle ore 11:01 , Blogger vichi ha detto...

messaggio 3;
sempre la solita propaganda sionista, vero? Ma almeno, su, un po' di originalità ogni tanto!

Volevo rilevare, peraltro, che i numerosi report sull'operazione Piombo Fuso a Gaza - da quelli delle associazioni come Amnesty o Hrw a quelli dell'Onu - hanno rilevato diversi casi in cui i valorosi soldati israeliani hanno usato civili palesinesi (anche bambini) come scudi umani, nessun caso invece riguardante Hamas.

Ma naturalmente le fonti indipendenti non interessano quanti sono accecati dal fanatismo e dal razzismo antiarabo.

messaggio n.4:
nn credo proprio che Vittorio (quello "nostro") scriverebbe una simile cazzata...

Purtroppo è vero - ed è davvero uno scandalo - che non vi sia una mobilitazione internazionale contro il crimine disumano che è l'assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza.

Ma la manipolazione dell'informazione e lo strapotere della propaganda sionista impedisce alla pubblica opinione di sapere ciò che sta realmente accadendo.

Perchè, altrimenti, il "brand" Israele sarebbe quotato in maniera ben peggiore di quanto non sia già adesso!

 
Alle 28 agosto 2009 alle ore 12:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=BoH19b1TrZo

Accidenti!propaganda sionista fatta dagli stessi cittadini di gaza!!

è davvero ridicolo e penoso che si legittimi hamas dicendo che difende i propri fratelli..un insulto ai palestinesi stessi.

lei si ostina a giustificare l'ingiustificabile...ciò che i palestinesi stessi condannano

 
Alle 28 agosto 2009 alle ore 16:04 , Anonymous Anonimo ha detto...

sono patetiche queste rivendicazioni. Non credo che qualcuno possa addossare le colpe di tutto sui palestinesi, ma voi che scrivete siete troppo faziosi per poter essere presi in considerazione.
Se i 2 ragazzi che erano andati a prendere il filo sono entrati nella zona vietata come dare torto a chi ha sparato, che magari ha 20 anni e da quando è nato non ha visto altro che violenza gratuita, attentati, bombe, rapimenti. Tendo presente che da qui è molto più facile argomentare visto che dalla scrivania non arrivano quei grossi pericoli.

 
Alle 30 agosto 2009 alle ore 00:42 , Blogger Palestinese di Gaza ha detto...

Ma i 2 ragazzi sono andati a prendere il filo nella loro terra, e lo stato sionista non ha nessun diritto di vietare ai nativi palestinesi di fare quello che gli pare nelle loro proprietà.
Secondo quello che dici bisogna dare torto ai pescatori palestinesi (che rischando la vita vanno a pescare nel proprio mare per sfamare i propri figli) solo perchè lo vieta l'aggressore Israeliano!

 
Alle 30 agosto 2009 alle ore 16:37 , Anonymous Gary78 ha detto...

Vichi, ma i palestineis verso quale soluzione della questione mediorientale sono orientati? Sarebbero disposti a volere uno stato bi-nazionale e a condividerlo con gli ebrei oppure vorrebbero una nazione indipendente? Io so che esistono varie fazioni, da quella più radicale che vorrebbe stabilire la sovranità palestinese su tutta la Palestina storica (minoritaria) ad altre posizioni più moderate che sarebbero per lo stato indipendente accanto a quello ebraico o, al più, per lo Stato unico bi-nazionale.
Io personalmente vorrei che la regione diventasse uno Stato laico bi-nazionale in cui i due gruppi etnici convivono, anche perchè non mi sembra che abbia molto senso fare due Stati separati;temo, però, che il mio resti solo un sogno irrealizzabile, perchè gli israeliani non permetterebbero mai una soluzione del genere.

 
Alle 16 settembre 2009 alle ore 14:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

fa pensare come una fazione terroristica come Hamas possa letteralmente "tirare in torta" uomini che penso siano degnamente istruiti quali siate voi. Israele è uno stato in guerra da quando è stato creato con appoggio Inglese, non si può pensare che esso tolleri ancora aggressioni da parte dell'ennesimo gruppo terroristico.
Lasciando perdere le vittime civili, che penso in una guerra moderna siano difficilmente evitabili, Israele non punta alla distruzione della striscia di Gaza che, alla fine, èlei stessa ha concesso: punta al mantenimento della sicurezza sul proprio territorio, minacciata dai razzi dei terroristi di Hamas; penso che senza un attacco da parte loro, Israele nonj avrebbe avuto motivo di attaccare la striscia, sprecando energie e uomini in modo inutile... e per favore smettiamola con queste storie della casta sionista, complotti eccetera, vorrei vedere la reazione del governo se dalla Croazia tirassero dei razzi su Trieste...

 
Alle 16 settembre 2009 alle ore 15:13 , Blogger vichi ha detto...

Il rapporto della commissione di inchiesta dell'Onu presieduta da Richard Goldstone sull'operazione "Piombo Fuso" contro la Striscia di Gaza, presentato ufficialmente ieri, ha messo in evidenza come non solo Israele si sia macchiato di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità, ma che l'intera operazione è stata pianificata e portata avanti con l'intento di punire la popolazione di Gaza per il sostegno dato ad Hamas.

Ciò premeesso, è dolorosamente vero che le guerre moderne portano con sé un tributo ineliminabile di vittime civili "collaterali", ma i morti di Gaza erano per l'83 (OTTANTATRE)% civili: un po' troppi per non dare ai soldati israeliani che hanno condotto le ostilità, ai generali che li hanno comandati e ai politici che hanno dato il loro ok alle operazioni la patente di canaglie e di assassini.

 

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