La menzogna israeliana dell'autodifesa.
In relazione al conflitto israelo-palestinese (ma non solo…), gli ebrei d’Israele mantengono un atteggiamento vittimista così radicato da spingerli a rappresentare la realtà in modo incredibilmente distorto, se non addirittura sovvertito.
Solo così si può spiegare come uno stato che mantiene una occupazione militare pluridecennale, brutale e spietata, su territori non propri, che vessa, umilia e massacra un intero popolo, costringendolo a vivere sotto un regime di vero e proprio apartheid, possa avere il coraggio di accampare un preteso diritto all’autodifesa contro quei “terroristi” di Palestinesi che osano combattere per la propria indipendenza e autodeterminazione.
Solo così si possono spiegare le reazioni determinate nell’opinione pubblica israeliana dalla pubblicazione del rapporto Goldstone, che ha inchiodato Israele alla sua responsabilità nella commissione di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità gravissimi e inauditi.
Non è un caso che il Presidente israeliano Peres, un premio Nobel per la pace divenuto con l’età senile una canaglia della peggiore specie, abbia affermato che il rapporto Goldstone “si fa beffe della storia” e che le Nazioni Unite, approvandolo, rischiano di “sostenere i terroristi, piuttosto che lottare contro di loro”.
Ma Peres è degno Presidente di un popolo che ha approvato con il 71 per cento dei consensi la guerra (rectius, il massacro) di Gaza, mentre soltanto il 20% a gennaio ne chiedeva la cessazione il prima possibile.
E, attenzione, tra questi la gran parte erano favorevoli allo scatenamento dell’offensiva, soltanto volevano che non diventasse troppo sanguinosa. Ivi compreso il trio delle meraviglie finto-pacifista Grossman, Oz e Yehoshua, che per il solo fatto di essere arruolati tra le “colombe” israeliane fa ben capire a quale fondo sia caduta la tempra morale della società israeliana.
Questo per non dimenticare la tristemente nota cantante finto-pacifista Noa, che in una lettera aperta ai Palestinesi aveva avuto il coraggio di scrivere: “Io so che nel profondo del vostro cuore DESIDERATE (il maiuscolo è nel testo, n.d.t.) la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria”. Aggiungendo poi: “Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e VI LIBERI definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas.”.
Il rapporto Goldstone ha reso noto al mondo – ma ancora prima lo avevano fatto i vari report di HRW Amnesty B’tselem e altre ong di tutela dei diritti umani – che l’esercito israeliano ha compiuto a Gaza crimini inenarrabili, ha massacrato intere famiglie a cannonate, ha arso vivo persone con il fosforo bianco o le ha devastate con i proiettili a frammentazione, ha ucciso civili con la bandiera bianca in mano, ha ucciso madri e figlie sol perché avevano sbagliato la strada indicata dai soldati, ha usato civili come scudi umani, ha sparato su medici, infermieri e giornalisti, e probabilmente dimentico qualcosa d’altro ancora.
E questa guerra la pubblica opinione israeliana l’ha approvata a grande maggioranza, e qualcuno andava addirittura al confine con Gaza per godersi lo spettacolo, munito di bibite, panini e macchinetta per il caffè (Lavazza, se interessa…).
Per fortuna in Israele esiste ancora gente che la pensa in maniera diversa, e sa bene quale è la realtà delle cose. Una di queste è Larry Derfner, giornalista israeliano che abitualmente scrive sul JPost, che, nell’articolo che segue (qui riportato nella traduzione di Medarabnews), ci illustra bene il criterio dei due pesi e due misure insito nel concetto israeliano di “autodifesa”.
Ma quanto pesano i Larry Derfner nella società israeliana di oggi?
Praticamente tutta Israele sta ora parlando a una sola voce contro la relazione Goldstone, contro qualsiasi tentativo di incolparci per la guerra di Gaza. Abbiamo affinato al massimo il nostro messaggio e, ispirati dalla performance del primo ministro Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite, lo stiamo trasmettendo con il giusto tono di sdegno:
Come può osare qualcuno negarci il diritto all’autodifesa! Come può osare negarci il diritto di combattere contro il terrorismo!
Suona bene. Mette chiunque altro sulla difensiva. Il diritto all’autodifesa è elevato al massimo grado, come la mamma e la torta di mele – chi si permetterà di esprimersi contro di esso, soprattutto se riguarda noi, Israele, gli ebrei, il popolo della Shoah?
Il diritto all’autodifesa – perfetto.
Ma vorrei chiedere: i palestinesi hanno anch’essi il diritto all’autodifesa?
Probabilmente non lo ammettiamo a voce alta, ma nella nostra testa ci diciamo – ancora una volta, a una sola voce – “No!”
Questa è la nozione che ha Israele di un trattamento equo: siamo in diritto di fare quello che diavolo ci pare ai palestinesi, perché, per definizione, qualunque cosa facciamo a loro è autodifesa. Essi, tuttavia, non hanno il diritto di alzare un dito contro di noi perché, per definizione, qualunque cosa facciano a noi è terrorismo.
E’ così che è sempre andata, è così che è andata con l’operazione “Piombo Fuso”.
E non ci sono limiti al nostro diritto all’autodifesa. Non esiste nulla di “sproporzionato”. Possiamo assediare Gaza, possiamo rispondere ai razzi Qassam con gli F-16 e con gli Apache, possiamo prendere cento occhi per un occhio.
Possiamo deliberatamente distruggere migliaia di case di Gaza, il parlamento di Gaza, il Ministero della Giustizia, il Ministero degli Interni, i tribunali, l’unico stabilimento che a Gaza produce farina, il principale stabilimento che produce pollame, l’impianto di depurazione, i pozzi d’acqua e Dio sa cos’altro.
Deliberatamente.
Dopo tutto, stiamo agendo per autodifesa. Per definizione.
E con quale diritto i palestinesi devono difendersi da tutto questo?
Nessun diritto.
Perché? Perché noi siamo meglio di loro. Perché noi siamo una democrazia e loro sono un mucchio di islamo-fascisti. Perché la nostra è una cultura della vita e la loro è una cultura di morte. Perché loro sono qui per distruggerci, mentre tutto quello che stiamo dicendo noi è di dare una possibilità alla pace.
Uno sguardo alle rovine di Gaza dovrebbe rendere tutto questo abbastanza evidente.
Ecco la nostra idea del “diritto di guerra”: quando i bulldozer israeliani sono andati al di là del confine, nei villaggi di Gaza, e hanno spianato casa dopo casa, in modo che Hamas non avrebbe potuto usarle come rifugio una volta che le Forze di Difesa Israeliane se ne fossero andate, quella è stata legittima difesa. Ma se un ragazzo palestinese che viveva in una di quelle case ha scagliato un sasso contro uno dei bulldozer, quello è terrorismo.
I Goldstone del mondo chiamano tutto ciò ipocrisia, l’uso di due pesi e due misure. Ma come osano! Da queste parti, noi la chiamiamo chiarezza morale.
Larry Derfner è un giornalista israeliano che si occupa di questioni interne e mediorientali; scrive abitualmente sul Jerusalem Post.
Etichette: autodifesa, gaza, Israele, piombo fuso, rapporto goldstone
17 Commenti:
Palestinese gay in pericolo, salvato da colono
Ansa, 28 ott 09
Tel Aviv - Ha trovato un rifugio provvisorio nell'abitazione di un colono religioso della Cisgiordania un gay palestinese la cui vita e' adesso in pericolo. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano Yediot Ahronot. Da dieci anni, scrive il giornale, il gay palestinese T. convive con in Israele con un ebreo, Doron, che sta compiendo ampi sforzi al fine di garantire per il compagno il permesso di soggiorno a tempo indeterminato e i connessi benefici sociali.La loro vicenda ha assunto una piega imprevista dieci giorni fa quando T. ha voluto incontrare il padre, che soffre di una grave malattia. Non potendo tornare nel villaggio cisgiordano di origine (dove le tendenze sessuali di T., secondo il giornale, sono molto invise), padre e figlio si sono incontrati in Cisgiordania a breve distanza da un posto di blocco militare. Ma quando T., al termine dell'incontro, ha fatto per tornare in Israele, i soldati lo hanno bloccato.T. si e' sentito in trappola. Nel suo villaggio, ha spiegato ai soldati, la sua vita sarebbe in pericolo. Ma i militari si sono mostrati inflessibili. T. si e' allora rivolto a un israeliano che aveva conosciuto molti anni prima: un colono che abita in un insediamento religioso della zona. E la' ha ottenuto un asilo, sia pure temporaneo. Una associazione di diritti civili e lo stesso Yediot Ahronot si sono intanto interessati del suo caso ma hanno appreso da fonti militari che il ritorno di T. in Israele non e' possibile per imprecisate ''ragioni di sicurezza''.
Dov'è questo nelle sue notizie sig.Vichi?
Questi bastardi coloni....
e dove sono nei vostri blog le voci critiche e o perlomeno critiche su quanto è accaduto
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1124190.html
la notizia riportata è positiva, ma ora che farà israele gli darà asilo politico o lo invierà nei TO come adombra la notizia postata? sarei curiosa di sapere il finale che spero positivo
non ho neanche cominciato a leggere, dato che ho visto il link di FN in fondo al blog, che delusione: allora non sei contro tutte le violenze...
terry
Contrariamente al concerto ipocrita che condanna Israele per l'azione intrapresa contro i banditi di Hamas, sono a fianco di Israele nella sua legittima lotta per la sopravvivenza. La perdita di vite umane è sempre un disastro, ma quando purtroppo tutte le strade sono precluse, tutti gli sforzi sono risultati vani per l'irragionevolezza e l'odio viscerale, purtroppo non rimangono altre strade se non la guerra.
I terroristi prendono di mira i cittadini israeliani sui posti di lavoro e di studio, nei luoghi di gioco e di svago, nei luoghi di culto, sui mezzi di trasporto, nei seggi elettorali, dovunque e in qualunque momento, fin dentro le loro abitazioni e le loro camere da letto.
Di fronte a un avversario irriducibile l'unica soluzione possibile è la messa in condizioni di non nuocere.
Hamas è un gruppo terroristico che vuole la distruzione d’Israele, che ha ridotto alla fame i palestinesi della Striscia di Gaza e che usa donne, bambini e cittadini inermi come scudi umani. La pace non sarà realistica fin quando l’Iran continuerà a rifornire di armi Hamas ed Hezbollah e l’Occidente farà finta di niente. Israele ha il diritto di difendersi e il decisionismo contro il terrorismo deve essere assoluto. Israele deve andare avanti con coraggio. Questa guerra la vogliono quei pazzi scatenati di Hamas.
x ale: sono d'accordo, quei bastardi di coloni!
Quelli di cui parla il Times, in un articolo tradotto da Medarabnews (http://www.medarabnews.com/2009/10/24/i-coloni-israeliani-in-cisgiordania-usano-tattiche-di-rappresaglia-per-punire-i-palestinesi/).
"... Si tratta di una nuova ed efficace tattica dei coloni, nota come “il prezzo da pagare”: se il governo invia forze di polizia o militari a smantellare un avamposto che i coloni stanno costruendo, questi ultimi fanno in modo che sia la popolazione palestinese a pagarne il prezzo.
“E’ abbastanza semplice e intelligente, sebbene malvagio”, dice Michael Sfard, un avvocato del gruppo israeliano per la difesa dei diritti umani Yesh Din. “Attaccano le proprietà palestinesi, le persone, e bloccano le strade ogni volta che le forze di sicurezza israeliane fanno qualcosa che a loro non piace” – come ad esempio demolire gli avamposti.
"...Ghassan Daghlas, un funzionario dell’Autorità Palestinese che tratta la questione degli insediamenti nel nord della Cisgiordania, dice che dall’inizio dell’anno gli attacchi dei coloni ebrei intorno alla città di Nablus hanno ucciso due palestinesi e ne hanno feriti settantacinque. Hanno anche ucciso 25 pecore e distrutto 3.400 alberi.
“Questi gruppi di coloni sono organizzati e si sostengono a vicenda”, dice. “Pochi giorni fa distribuivano volantini invitando la gente a venire a impedire ai palestinesi di fare la raccolta delle olive. Se c’è l’evacuazione di un avamposto, chiamano gente da Hebron a Jenin per fermare i palestinesi che lavorano le loro terre “.
Ecco i coloni che conosco io, dei fanatici invasati che ritengono che la Palestina sia solo cosa loro (perchè Dio gliel'ha data), che costruiscono colonie illegali e sottraggono risorse e acqua ai Palestinesi, e che occasionalmente ne approfittano per ammazzarne qualcuno.
x arial: ho letto l'articolo, ma lo condivido solo in parte, perchè vi è una responsabilità politica, certo, ma anche una responsabilità di chi, sul campo, ha commesso dei crimini mostruosi e spietati.
x anonimo: ho avuto modo di partecipare ad un bel convegno sulla Palestina organizzato da FN, da lì è nato lo scambio di link.
Vorrei capire cosa significa l'affermazione secondo cui non è vero che sono "contro tutte le violenze".
Forse il blog di FN incita alla violenza, oppure sta scritto da qualche parte "ebrei tutti appesi"?
A me non pare.
Per il resto, ognuno ha la responsabilità - e dovrebbe essere giudicato - per ciò che fa e scrive in prima persona.
Per andrea non sarebbe necessario alcun commento, dato che i suoi deliri sono ormai tristemente noti, ahimé, anche ai lettori di questo blog.
Certo sorprendono certe affermazioni, troppo farneticanti persino per lui, quali ad esempio il fatto che sia hamas ad affamare la popolazione di Gaza: strano, a me sembrava che fosse Israele ad assediare la Striscia!
Naturalmente, figuriamoci se si rende conto che trattasi di punizione collettiva, come tale crimine sanzionabile in base al diritto internazionale.
E figuriamoci se sa che il rapporto Goldstone, come i molti altri report di ong per la tutela dei diritti umani, ha affermato con chiarezza che è israele a far uso di civili come scudi umani, non hamas.
Ma evidentemente andrea ha un debole per questa soldataglia formata solo da vili assassini.
x anonimo.
Noto che sei molto disinformato sulla nostra attività e sulle nostre battaglie.
Ti invito a visualizzare il nostro Blog. Così potrai informarti direttamente.
www.ilcuibpalermo.blogspot.com
La violenza fisica la lasciamo ad altri.
La nostra "violenza" è questa:
http://ilcuibpalermo.blogspot.com/2009/10/la-redazione-de-ilcuibpalermoblogspotco.html
Ho posto un interrogativo per sapere, non ho accusato nessuno; non sarebbe questo il luogo, comunque: io non sono di sinistra ma penso che stare dalla parte dei palestinesi per FN significhi solo fare antisemitismo; esponenti che si esibiscono nel saluto nazifascista durante le manifestazioni, con spranghe tricolori e slogan come "Boia chi molla" e "Sieg Heil" vengono allontanati dopo essere stati denunciati per apologia di fascismo?
Con tutto il rispetto per le attività di Palermo, vengono arrestati dirigenti per "violazione della legge antiterrorismo, sequestro di persona, possesso di armi e materiale inneggiante al Terzo Reich", mentre stanno per compiere aggressioni squadriste (anche senza essere stati provocati) come al centro sociale di Rimini... sono solo casi isolati?
Grazie per l'attenzione.
terry
Forza Nuova fa politica alla luce del sole, non masconde ne un antisemitismo, ne un nazifascismo.
Anzi per dirtela tutta noi siamo assolutamente anti-nazisti.
Per quanto riguarda gli "stronzi" che si infiltrano tra le nostre fila è una cosa che riguarda anche altri movimenti sia di destra che di sinistra, che di centro.
Caro terry ti invito di nuovo ad andare a fondo e a guardare oltre le righe dei giornali(sai bene che scrivono solo cazzate).
Non metto in dubbio la tua buona fede.
Anzi ti invito ufficialmente in sede ad una delle nostre riunioni
così potrai farti una idea corretta.
Nè destra, Nè sinistra. Ma Nazional Popolari.
Avanti per una Palestina libera ed indipendente!
Volevo chiedere a terry come giudica, ad esempio, un partito come il PD. Solo negli ultimi tempi, ho contato: un presidente di circolo violentatore seriale, che fingeva di dare la caccia al violentatore seriale..., un paio di killer della camorra, che hanno fatto fuori altrettanti cammoristi dirigenti locali del PD, un ex sindaco che spendeva migliaia di euro in coca e viados, che scriveva sul suo sito di amare la famiglia e di essere cattolico, una mezza dozzina di amministratori inquisiti... Cosa facciamo? Mettiamo il PD fuorilegge?
La firma del post precedente è:
Geremia
scusami Vichi ma devo precisare!
per Geremia:
cosa c'entra il PD? ho detto che non sono di sinistra! ho parlato di FN perchè ho visto il link, in questo blog che apprezzo per l'interessamento alla causa del popolo palestinese e che è vicino all'operato di una persona come Vittorio Arrigoni...
per Casuale:
può darsi che FN sia sinceramente attenta alle questioni del popolo per quanto riguarda temi come casa e lavoro ma io, essendo donna e laica, non posso accettare per esempio la contrarietà all'aborto (perchè, anche se dovrebbe esserci un'educazione diversa, le morti quand'era clandestino sono state un dato di fatto); e la politica contro gli immigrati - perchè lo siamo stati anche noi, e loro scappano da guerre alle quali anche il nostro Paese, purtroppo, contribuisce!
terry
Per terry:
Ho specificato che quello del PD era un esempio. Potremmo dire le stesse cose per l'UDC o per qualunque altro partito.
In FN ci sono anche delle donne che non possono accettare la liceità dell'omicidio di innocenti...
Sul numero degli aborti clandestini la invito ad informarsi. Le cifre furono gonfiate, e non di poco, ad arte dai radicali. Come si potevano conoscere esattamente, del resto, quelle cifre visto che si trattava di aborti clandestini?
FN non è contro gli immigrati ma contro l'immigrazione selvaggia, si tratta di due cose ben diverse...
Riguardo alla natura dell'immigrazione attuale basta leggere i giornali. Non mi risulta che i nostri emigrati si dedicassero alle irruzioni negli appartamenti con annessa violenza sessuale su donne ultra settantenni; alludo al recente episodio verificatosi a Grammichele, purtroppo nient'affatto isolato.
Scusa Casuale, ho risposto per te.
mi scuso anche con Vichi per l'Off Topic. Spero serva a fare chiarezza sulle reali posizioni di FN che possono essere, naturalmente, criticate lo stesso, che lo siano però a ragion veduta.
Geremia
Risposta a Geremia (mi spiace che questa conversazione non possa proseguire altrove...perciò penso che sarà il mio ultimo intervento):
a questo punto vale qualsiasi esempio...Gaetano Godino, detto "El Petiso Orejudo", sbarcato da una nave genovese in Argentina: arrestato a 15 anni quando già aveva ucciso 4 bambini e tentato di assassinarne altri 8; per non parlare dell'esportazione della malavita organizzata - anche settentrionale - perchè c'è il buono e il cattivo dappertutto!
Spero comunque che il nostro Paese possa accogliere quei palestinesi che decidono di lasciare una terra che non riescono più a difendere (sempre che glielo permettano!)
terry
No terry, non posso accettare questi accostamenti. Gli italiani hanno portato nel mondo lavoro onesto, hanno contribuito in positivo ai destini dei Paesi in cui hanno lavorato. In quelle terre, inoltre, si recavano molto spesso perché la manodopera era richiesta con la formula delle quote. I casi negativi furono minimi, dire che c'è il buono e il cattivo dappertutto è scontato, troppo facile e comodo; non è però realistico e fa parte di uno sport oggi fin troppo diffuso "parlar male degli italiani" pur di non passare per razzisti. Se parliamo di Argentina poi... vorresti paragonare la nostra emigrazione lì e i suoi frutti con quello che ha già prodotto in pochi anni l'immigrazione romena in Italia? Da noi arriva solo la feccia, se ne vergognano gli stessi romeni.
Io spero che i palestinesi, e credo che questa sia la stessa speranza che nutrono i palestinesi, riescano un giorno a conquistare la loro terra e mi auguro che ogni popolo possa prosperare a casa propria senza dover più emigrare.
Geremia
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