11 marzo 2010

Appello: Fermare l'aggressione all'Iran!

Come abbiamo già avuto modo di osservare, in questi mesi si assiste al paradosso per cui i governanti di Israele - uno stato che possiede dalle duecento alle trecento testate atomiche e che non aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare - denunciano a gran voce la terribile minaccia per la pace costituita dall'Iran, uno stato che non possiede neanche una bomba atomica e che neppure vuole possederla, e che si sottopone alle ispezioni dell'Aiea.

Con l'aiuto del fedele alleato americano, Israele sta conducendo la sua battaglia per isolare l'Iran e sottoporlo a sempre più dure sanzioni economiche (chiedendone con Peres persino l'espulsione dall'Onu), senza peraltro nascondere che non esiterà in alcun modo a scegliere l'opzione militare per distruggere quella che considera una minaccia "esistenziale".

Ritengo dunque necessario e doveroso dare la massima diffusione a questo importante appello, che vuole chiamare alla mobilitazione contro l'aggressione all'Iran. E' possibile inviare la propria adesione scrivendo a giulemanidalliran@alice.it

Fermare l’aggressione all’Iran!
Denuclearizzare l’intero Medio Oriente!
Porre fine all’assedio di Gaza e al martirio del popolo palestinese!

Sin da quando G.W. Bush definì l’Iran uno “Stato canaglia” è in corso contro questo paese dalla storia plurimillenaria e il suo governo una brutale campagna di demonizzazione; una campagna fondata sulla menzogna che con tutta evidenza serve a spianare la strada all’aggressione militare.

Tutti ricordiamo come fu preparata la guerra all’Iraq. Mentre le sanzioni e l’embargo provocavano mezzo milione di morti (anzitutto bambini, a causa dell’assenza di medicinali, latte e beni di prima necessità), l’Iraq era accusato di accumulare “armi di distruzione di massa”. Come dimenticare la grande messa in scena con cui Colin Powell, per giustificare quella che sarà la più grande carneficina dopo il Vietnam, giunse a ingannare l’assemblea dell’ONU mostrando la famigerata “pistola fumante”?

Gli Stati Uniti, che difendono la loro supremazia mondiale con migliaia e migliaia di testate nucleari e la più imponente macchina bellica di tutti i tempi, giustificano le terribili sanzioni da imporre all’Iran e l’eventuale attacco militare con l’argomento secondo cui la Repubblica islamica cercherebbe di dotarsi della bomba atomica per poter attaccare Israele. L’accusa è sdegnosamente respinta da Tehran, e comunque ancora una volta la Casa Bianca usa due pesi e due misure. E’ infatti noto che Israele possiede centinaia di testate nucleari, buona parte delle quali puntate sull’Iran e ognuna delle quali potrebbe radere al suolo Tehran.

I nemici dichiarati dell’Iran (anzitutto Israele e Stati Uniti, a cui si accoda l’Unione Europea), nel tentativo di ingannare l’opinione pubblica e compattare il loro fronte interno, indossano la solita maschera, quella di paladini della libertà, della democrazia e della non-violenza. In particolare, essi contestano al governo di Tehran la dura repressione delle proteste. I sottoscritti non amano né le dittature, né la sospensione dei diritti di libertà, ovunque questo avvenga, ma prima di dare lezioni di democrazia i nemici dell’Iran dovrebbero porre fine allo Stato d’assedio e alla minaccia militare a cui sottopongono questo paese, visto che la guerra, come la storia insegna, è il più grave ostacolo alla libertà. In ogni caso, non possono ergersi a campioni dei diritti dell’uomo quegli stessi paesi, le cui truppe compiono massacri in Afghanistan o in Palestina, che sostengono colpi di stato per rovesciare governi ostili (Honduras), che non esitano a ricorrere agli attentati terroristici o all’«eliminazione mirata» di esponenti politici o scienziati considerati pericolosi.

Mentre si aggravano i pericoli di guerra esprimiamo il nostro sdegno per le affermazioni rilasciate da Berlusconi nel corso del suo viaggio in Israele. Non solo egli ha giustificato i massacri indiscriminati contro i palestinesi di Gaza, non solo ha difeso l’idea razzista e segregazionista di Israele quale stato puramente ebraico (con la sostanziale esclusione della popolazione araba dal godimento dei diritti politici). Calpestando i sentimenti di pace del popolo italiano e danneggiando gli stessi interessi nazionali, Berlusconi ha assicurato agli israeliani che l’Italia interromperà le relazioni economiche con l’Iran e sosterrà in ogni sede la richiesta di durissime sanzioni. In altre parole Berlusconi ha dato man forte ai falchi israeliani, i quali sono pronti, una volta ottenuto il semaforo verde da Obama, a rovesciare sull’Iran un devastante bombardamento, senza escludere il ricorso all’arma atomica.

Occorre fermare l’escalation anti-iraniana e smantellare l’arsenale atomico israeliano per denuclearizzare il Medio oriente.

L’assedio israeliano di Gaza deve finire ed il popolo palestinese deve vedere finalmente riconosciuti i suoi diritti.

PRIMI FIRMATARI

Domenico Losurdo – Università di Urbino
Gianni Vattimo – Filosofo e parlamentare europeo
Danilo Zolo – Università di Firenze
Margherita Hack – Astrofisica
Lucio Manisco – Giornalista, già parlamentare europeo
Marino Badiale – Università di Torino
Aldo Bernardini – Università di Teramo
Giovanni Bacciardi – Università di Firenze
Enzo Apicella - Designer, Londra
Fernando Rossi - ex senatore, Per il Bene Comune
Sergio Cararo - Rivista Contropiano
Maurizio Fratta - Coordinatore Rivoluzione Democratica
Fausto Sorini - Redazione de l'Ernesto
Leonardo Mazzei – Campo Antimperialista
Alessandro Leoni - Cpn Prc
Riccardo Filesi - Comunisti Uniti Lazio
Miriam Pellegrini - Partigiana di Giustizia e Libertà
Andrea Catone - Direttore de l'Ernesto
Spartaco Ferri - Partigiano della Divisione Garibaldi
Andrea Fioretti - Comunisti Uniti del Lazio
Fabio Marcelli - Vicesegretario Ass. Internazionale Giuristi Democratici
Mary Rizzo Palestine Think tank
Andrea Torre - Ist. Naz. Storia del Mov. di Liberazione in Italia
Vladimiro Giacché – Economista
Costanzo Preve – Filosofo, Torino
Carlo Fabretti - Matematico, Accademia della Scienze New York
Michela Maffezzoni - Fondazione Cipriani, Cremona
Walter Ceccotti - Coord. naz. l'Ernesto
Francesco Rozza - Coord. naz. l'Ernesto
Enrico Sodacci - Presidente Sumud
Maria Grazia Da Costa - Campo Antimperialista
Gualtiero Alunni - Cpn Prc
Ugo Giannangeli – Avvocato, Milano
Urbano Boscoscuro - Cpn Prc
Paolo Simonelli - Cpn Prc
Giuseppe Pelazza – Avvocato, Milano
Moreno Pasquinelli – Campo Antimperialista
Hamza Roberto Piccardo – Direttore www.islam-online.it
Tusio De Iuliis – Presidente “Passage to the South.org”
Nuccia Pelazza – Insegnante, Milano
Stefania Campetti - Archeologa
Carlo Oliva – Pubblicista
Gabriella Solaro – Resp. archivio Ist. Naz. Storia del Mov. di Liberazione in Italia
Giuseppe Zambon – Editore
Vainer Burani – Avvocato, Reggio Emilia
Cesare Allara – Com. Sol. con il Popolo Palestinese, Torino
Umar Andrea Lazzaro – Amministratore www.islam.forumup
Sergio Starace – Colletivo Iqbal Masih, Lecce
Antonio Stacchiotti – L.u.p.o. Osimo (Ancona)
Gian Marco Martignoni – Segreteria provinciale Cgil, Varese
Ascanio Bernardeschi – Prc Volterra (PI)
Fausto Schiavetto – Soccorso Popolare, Padova
Elvio Arancio - Resp. esteri Per il Bene Comune
Aldo Zanchetta – Lucca
Marina Minicucci - Giornalista
John Catalinotto - IAC (USA)
Paola Redaelli - Redazione "Italia Contemporanea"
Corrado Bertani - Operatore culturale
Stefano Franchi - Prc Bologna
Marco Trapassi - Direttivo prov. Prc Parma
Sergio Ricaldone - Comitato Mondiale Partigiani della Pace
Luciano Giannoni - Segreteria prov. Pdci Livorno
Alexander Hoebel - Università di Napoli
Mirco Solero - Coord. naz. l'Ernesto
Pio De Angelis - Coord. naz. l'Ernesto
Mauro Gemma - Direttore l'Ernesto online
Stefano G. Azzarà - Università di Urbino
Manuela Ausilio - Comunisti Uniti Lazio
Luca Minghinelli - Campo Antimperialista
Massimo Maccagno - Campo Antimperialista
Antonio Mazzeo - Giornalista
Aurelio Fabiani - Casa Rossa, Spoleto
Miguel Urbano - Scrittore
Enrico Mascelloni - Critico d’arte, Roma

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13 Commenti:

Alle 11 marzo 2010 alle ore 19:49 , Anonymous Ale ha detto...

Aggressione all'Iran?Difendi un regime che condanna a morte gli innocenti e che minaccia di distruggere uno Stato Legittimo?...stiamo proprio alla frutta!

 
Alle 12 marzo 2010 alle ore 00:41 , Anonymous Andrea ha detto...

Sì Ale, siamo davvero alla frutta, se c'è gente che si identifica con un regime come quello iraniano che offende le donne, i gay, i non-musulmani, i dissidenti e i sostenitori dei diritti umani, e intanto demonizza un regime democratico che garantisce eguali diritti alle donne (il presidente della Corte Suprema e il presidente del parlamento israeliano sono donne), ai gay (vi sono nell’esercito israeliano generali che sono gay dichiarati), ai non-ebrei (musulmani e cristiani occupano posizioni importanti in tutta la società israeliana), ai dissenzienti (praticamente ogni singolo cittadini israeliano dissente apertamente su qualcosa).
C’è qualcosa di molto sbagliato in tutto questo.

 
Alle 12 marzo 2010 alle ore 12:18 , Blogger Unknown ha detto...

E dopo la frutta caffè e ammazza caffè.
Peccato che dietro i vostri discorsetti ci sia uno Stato che è legittimo e democratico solo sulla carta, ma non nei fatti. Siete sicuri, poi, che i cittadini israeliani siano così liberi di dissentire? A me pare che chi dissenta dalla politica sanguinaria di Israele e si rifiuti di arruolarsi venga sottoposto ad un trattamento affatto piacevole, di sedute psichiatriche, arresti e ancora sedute psichiatriche fino alla fine del periodo di leva, perché un refusenik deve essere proprio fuori di testa per dichiararsi tale.
Bella la mossa del depistaggio che concentra le attenzioni sul falso problema Iran, per poter avviare il progetto dei 1600 nuovi insediamenti…illegali. Israele su queste tattiche ci ha costituito uno Stato (legittimo e democratico, per carità)… che poi il segretario generale dell’Onu abbia condannato anche questi è solo un dettaglio, no?
È la stessa politica di Berlusconi, che usa il problema Iran per arruffianarsi Israele per i suoi altrettanto legittimi e democratici interessi personali…e che ci si può aspettare da uno che dichiara di non aver notato il muro.

 
Alle 12 marzo 2010 alle ore 13:13 , Blogger vichi ha detto...

Strani questi campioni del sionismo, pretendono di commentare gli articoli che nemmeno leggono.

E infatti nell'appello sta scritto (per chi vuole leggere):

"I nemici dichiarati dell’Iran (anzitutto Israele e Stati Uniti, a cui si accoda l’Unione Europea), nel tentativo di ingannare l’opinione pubblica e compattare il loro fronte interno, indossano la solita maschera, quella di paladini della libertà, della democrazia e della non-violenza. In particolare, essi contestano al governo di Tehran la dura repressione delle proteste. I sottoscritti non amano né le dittature, né la sospensione dei diritti di libertà, ovunque questo avvenga, ma prima di dare lezioni di democrazia i nemici dell’Iran dovrebbero porre fine allo Stato d’assedio e alla minaccia militare a cui sottopongono questo paese, visto che la guerra, come la storia insegna, è il più grave ostacolo alla libertà. In ogni caso, non possono ergersi a campioni dei diritti dell’uomo quegli stessi paesi, le cui truppe compiono massacri in Afghanistan o in Palestina, che sostengono colpi di stato per rovesciare governi ostili (Honduras), che non esitano a ricorrere agli attentati terroristici o all’«eliminazione mirata» di esponenti politici o scienziati considerati pericolosi.".

Detto questo, Israele discrimina la minoranza araba al suo interno, sia sul piano legislativo, sia su quello amministrativo, sia per quanto riguarda il welfare, la distribuzione degli stanziamenti, l'assegnazione delle terre e quant'altro.

Non dimenticando che, all'interno dei Territori occupati, pratica una politica dell'apartheid al cui confronto impallidisce persino quella praticata in Sudafrica.

E, infine, chi è che minaccia chi, dato che Israele ha già pronti da tempo i piani (e le armi...) per colpire l'Iran con raid aerei?

Il vero è che - come bene sosteneva Kissinger - Israele non ha una politica estera, ma solo una "domestic policy".

Israele se ne fotte bellamente degli equilibri geopolitici, della pace in medio oriente e nel mondo, dei diritti umani in Iran o altrove, a Israele e agli Israeliani interessa soltanto la loro maledetta terra "promessa" su cui costruire le loro belle villette a schiera.

E pazienza se, in questo modo, la pace non potrà mai essere raggiunta.

 
Alle 13 marzo 2010 alle ore 18:40 , Anonymous Ale ha detto...

"sul falso problema Iran"

Già,chi in un quel regime dittatoriale non vuole bene ad Israele? Mi sembra di essere improvvisamente catapultato a sessant'anni fa dove inizialmente nessuno avrebbe mai potuto concepire ciò che sarebbe accaduto agli ebrei. Oggi,come allora,un regime che auspica una nuova shoà sta piano piano ottenendo i mezzi per compierla. Come è possibile solo pensarle certe cose?Neanche di fronte all'evidenza vi rassegnate?Ma no,non sarebbe possibile...quel che è ormai certo è che nel profondo di voi stessi sperate che accada una simile catastrofe.
Sperate dunque di poter dire ancora: "guarda,ancora una volta i poveri ebrei sono stati perseguitati". Ma questo non accadrà, finchè ci sarà Israele a proteggerli non saranno più esseri subumani destinati ad essere massacrati.

Per la cronaca,persino Obama ha dichiarato Gerusalemme capitale unica dello Stato d'Israele,i palestinesi non ne hanno mai avuto diritto e mai lo avranno.

 
Alle 15 marzo 2010 alle ore 09:31 , Blogger Unknown ha detto...

Ecco, qui sta venendo fuori tutto il tuo spirito sionista estremista fanatico che ti porta a stravolgere completamente ciò che “l’altro” intende. Tieniti pronto che te lo ripeto (anche se fai finta di non capire): LA NUOVA SHOAH NON È VOLUTA DAI PALESTINESI, MA DAGLI ISRAELIANI CONTRO I PALESTINESI, ed è ciò che viene continuamente condannato proprio per il fatto che gli ebrei hanno vissuto una tragedia simile e il solo pensare di farla rivivere ad un altro popolo è a dir poco deplorevole.
Non solo, nel gran finale (“Per la cronaca, persino Obama ha dichiarato Gerusalemme capitale unica dello Stato d'Israele, i palestinesi non ne hanno mai avuto diritto e mai lo avranno.”) hai praticamente dimostrato la scintilla che ha fatto nascere il movimento sionista più estremo: la volontà di annientare un popolo che in quella terra c’era già, perché sul Tanakh è scritto che quella è la loro Terra Promessa, il che giustifica qualsiasi genocidio (ironicamente, sennò tu fraintendi di nuovo).
Moshe Dayan nell’aprile del 1969 dichiarò: “Arrivammo in questo paese che era già popolato dagli arabi e vi stiamo consolidando uno stato ebraico, uno stato per gli ebrei. In alcune zone comprammo la terra dagli arabi. Villaggi ebraici furono costruiti al posto di quelli arabi. Oggi voi ignorate persino i nomi di quegli antichi insediamenti e non è colpa vostra poiché non esistono più dei libri di geografia che ne parlino (…) neppure quei villaggi. Nahalal è sorto al posto di Mahalul, Gevat al posto di Jibta, Sarif al posto di Haneifs e Kefar Yehoshua al posto di Tell Shaman. Non c’è un solo posto in questo paese che non fosse stato prima abitato da popolazioni arabe.” (Ha’aretz, 4 aprile 1969)
Theodor Herzl ancora prima, nel 1895, disse : “Dovremo incoraggiare questa misera popolazione ad andarsene oltre il confine procurando loro un lavoro nei paesi di destinazione, e negandoglielo nel nostro. Sia il processo di espropriazione che quello di allontanamento dei poveri devono essere effettuati con discrezione e cautela”…ecco, la discrezione e la cautela non sono state mantenute perché quel misero popolo ha osato difendersi.
Non ti offendi, vero, se ti dico che le tue argomentazioni sono penose?

 
Alle 15 marzo 2010 alle ore 19:45 , Blogger Casuale ha detto...

Solito off-topic! ;)

Scusami sempre Vichi!

http://ilcuibpalermo.blogspot.com/2010/03/come-gli-israeliani-rendono-felici-i.html

 
Alle 15 marzo 2010 alle ore 23:27 , Anonymous Andrea ha detto...

Carla, basta con l'odiosa falsità del genocidio di palestinesi!
Ma quale genocidio?? Sono i fatti a smentire la tua visione ideologica e appiattita sulla propaganda araba: secondo l'Ufficio Palestinese di Statistiche (!) la crescita annuale dei palestinesi è tre volte superiore al resto del mondo!
Dal 1997 al 2007 la popolazione palestinese è aumentata del 40%.
Quale genocidio!!! Dal 1948 a oggi sono aumentati più di dieci volte!
La verità è che invece i palestinesi rifiutano la pace perché non vogliono uno stato, averlo li costringerebbe a lavorare e loro è Israele che vogliono per avere la soddisfazione di distruggerlo, nient'altro.
Sono l'unico popolo al mondo che avendo a disposizione tanti soldi riesce solo a distruggere senza sapere o voler costruire niente.

 
Alle 16 marzo 2010 alle ore 00:45 , Blogger vichi ha detto...

Chi è davvero a non volere la pace lo si vede in questi giorni, con Israele che continua a costruire le sue belle casette a Gerusalemme est e in Cisgiordania.

In quest'ultimo caso riuscendo persino a smentire e stesso e il promesso "congelamento".

Ringrazio Casuale per il link, che ci ricorda come Israele è un paese nato sulla pulizia etnica compiuta ai danni del popolo palestinese.

Un peccato originale di cui cerca in ogni modo di nascondere le tracce, impedendo persino ai Palestinesi di commemorare la Nakba.

 
Alle 16 marzo 2010 alle ore 20:52 , Blogger Unknown ha detto...

E’ esattamente questo che vi dà fastidio, Andrea, ‘sto tasso di natalità così alto che desta non poche preoccupazioni ad uno Stato che finora non ha fatto altro che cercare di renderli invisibili, i palestinesi; ma loro no, continuano a crescere numericamente e inesorabilmente…
E quanto amerebbero, tanto per dirne una, lavorare la loro terra! Ma invece no, ecco gli israeliani che se ne appropriano, che ci lavorano, che estirpano con le ruspe gli alberi che i palestinesi abbracciano fino all’ultimo secondo.
Finora non sono stati loro a distruggere, sono stati solo testimoni impotenti della distruzione di tutto ciò che possedevano.
E’ vergognoso ciò che continuate ad affermare, e triste, perché vi riempite la bocca con la democrazia di uno Stato assassino.

 
Alle 16 marzo 2010 alle ore 23:15 , Anonymous Andrea ha detto...

Carla, ma quale terra rubata!!!
Israele ha posto fine all’occupazione della striscia di Gaza già alcuni anni fa [estate 2005], col solo risultato di venire attaccato dai razzi di Hamas. Israele mantiene la sua occupazione in Cisgiordania solo perché i palestinesi hanno preso le distanze dalla generosa offerta che prevedeva indipendenza statale sul 97% della Cisgiordania, capitale a Gerusalemme e 35 miliardi di dollari come pacchetto di indennizzi per i profughi! Se avessero accettato quell’offerta dell’allora presidente americano Bill Clinton e dell’allora primo ministro israeliano Ehud Barak, oggi esisterebbe (da quasi dieci anni) uno stato palestinese in Cisgiordania, non vi sarebbe la barriera difensiva, non vi sarebbero strade a circolazione limitata ai cittadini israeliani (ebrei, musulmani e cristiani) e non vi sarebbero insediamenti civili!

 
Alle 17 marzo 2010 alle ore 12:15 , Blogger vichi ha detto...

Il principio sovrano che ha sempre guidato Israele nelle sue trattative è: ciò che è mio è mio, su quello che è tuo dobbiamo trattare!

Perchè mai, dato che esistono svariate risoluzioni Onu che impongono ad Israele di ritirarsi dai territori occupati, i Palestinesi dovrebbero regalare porzioni di territorio agli Israeliani (che poi sono quelle su cui sorgono i "blocchi" di insediamenti, le zone più fertili e maggiormente dotate di risorse naturali)?

A parte il fatto che Israele vorrebbe mantenere una presenza militare nella Valle del Giordano, inconcepibile per la sovranità di uno Stato.

Il vero è che il piano Clinton - anche con riguardo a Gerusalemme - voleva rispettare i famosi "facts on the ground", cioè gli insediamenti colonici già costruiti, pur illegali secondo il diritto internazionale.

Un principio questo che si è rivelato rovinoso, perchè ha spinto in questi anni Israele a un ritmo di costruzioni nelle colonie forsennato, nella certa aspettativa che gli Usa comunque avrebbero mantenuto le colonie a Israele.

Ma così la pace non si raggiungerà mai, perchè se c'è una cosa che accomuna tutti i Palestinesi - e ancor più tutto il mondo islamico - è che Gerusalemme est deve essere la capitale del futuro Stato palestinese.

Questo, peraltro, per non parlare del diritto al ritorno dei profughi, bellamente ignorato.

Ma quando si ha a che fare con le canaglue, persino la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo diventa carta straccia.

In nome della "ebraicità" dello Stato di Israele.

 
Alle 17 marzo 2010 alle ore 16:30 , Blogger Unknown ha detto...

Ah, parli di quella colossale bufala di Camp David, dove la malafede di Israele, appoggiata proprio da Clinton che fingeva di fare da intermediario, era evidente?
E qual era la generosa proposta, tra l’altro solo verbale, quella di un territorio, la Cisgiordania, spezzettato e circondato dall’esercito israeliano e dai coloni ebrei? Quella di straccetti di Gerusalemme Est, da sempre appartenuta a loro? E che doveva fare Arafat, accettare un accordo fasullo, dove il rientro dei profughi, centinaia di migliaia, non era neanche menzionato, nonostante fosse sancito dalla risoluzione ONU n.194 del ’48, riapprovata per ben 28 volte da allora, e indefessamente ignorata da Israele?
E il rifiuto di questa nauseabonda offerta dovrebbe giustificare le barriere (su “difensive” avrei qualche obiezione), le strade a circolazione limitata agli ebrei, gli insediamenti?
Bella pretesa!

 

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