27 maggio 2014

Il Papa in Terra Santa si commuove per il discorso di un ragazzino del campo profughi di Dheisheh



Papa Francesco è visibilmente commosso mentre ascolta un ragazzo palestinese ospite del campo profughi di Dheisheh, a Sud di Betlemme. Il Pontefice è al secondo giorno del suo viaggio in Terra Santa. Il giovane palestinese si è rivolto a Bergoglio in italiano e ha detto che la visita del Santo Padre fa tornare le persone come lui a credere nel sogno della libertà...

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25 marzo 2010

Un appuntamento da non perdere.


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8 settembre 2009

Palestina, tre conferenze da non perdere.

CON LA TERRA SANTA NEL CUORE

TRE CONFERENZE DI TESTIMONIANZA:
a Torino - Roma - Palermo,
il 19, 24 e 26 settembre 2009


I RACCONTI DELLE “PIETRE VIVE” DI TERRA SANTA, LE COMUNITÀ A RISCHIO D’ESTINZIONE, TESTIMONIANZE DIRETTE - RESOCONTI FOTOGRAFICI - VIDEO FILMATI ORIGINALI SENZA CENSURE E BAVAGLI

“LA VERITÀ VI RENDERÀ LIBERI”

"Alleanza per la Terra Santa Libera", in collaborazione con i diversi circoli, istituti e associazioni di seguito citati, che hanno voluto dare il loro contributo alla riuscita di queste serate, è lieta di invitarvi alle conferenze di Torino, Roma e Palermo, le quali sono anche l'occasione per il nostro amico Fadi Shirak, che ha dovuto passare più volte le forche caudine sioniste per raggiungerci, di conoscere la nostra bella Italia e gli amici italiani che vorranno ascoltare le sue storie di ordinaria ingiustizia ai danni di un popolo intero. Filippo Fortunato Pilato, responsabile organizzativo, lo accompagnerà e introdurrà.

Video e foto saranno proiettati. Diversi testi sull'argomento verranno presentati e venduti direttamente nelle rispettive sale.

Non fate mancare la vostra calorosa presenza, perchè Fadi, fra tre settimane, se ne dovrà tornare nella "galera Palestina", da suo figlio.

DI SEGUITO I DETTAGLI DELLE CONFERENZE, CITTA' PER CITTA'

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A TORINO : SABATO 19 SETTEMBRE - ORE 20,30
Presso il “Centro Educativo della Provvidenza”
Sala della Biblioteca - C.so Trento 13

RELATORI:

UNA GUIDA ARABO-CATTOLICA DI TERRA SANTA
Fadi Shirak

UN SACERDOTE, STORICO ED ESPERTO DI TEOLOGIA E POLITICA DI TERRA SANTA
Don Curzio Nitoglia

UN ORGANIZZATORE DI PELLEGRINAGGI E SUPPORTO ALLE PIETRE VIVE DI T.S.
Filippo Fortunato Pilato

UNA GIORNALISTA ITALIANA TESTIMONE
Angela Lano

UN CORRISPONDENTE DAL LIBANO
Dagoberto Huseyn Bellucci

IL MODERATORE
Alessio Margaroli

Organizzazione a cura di:Alleanza per la Terra Santa Libera

con la partecipazione di: InfoPal.it

per informazioni : aid@terrasantalibera.org

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A ROMA : GIOVEDI’ 24 SETTEMBRE - ORE 19
Presso l’aula magna della Chiesa Americana
Via Napoli 58 (angolo via Nazionale) - Roma

RELATORI:

UNA GUIDA ARABO-CATTOLICA DI TERRA SANTA
Fadi Shirak

UN SACERDOTE, STORICO ED ESPERTO DI TEOLOGIA E POLITICA DI TERRA SANTA
Don Curzio Nitoglia

UN ORGANIZZATORE DI PELLEGRINAGGI E SUPPORTO ALLE PIETRE VIVE DI T.S.
Filippo Fortunato Pilato

Organizzazione a cura di: Alleanza per la Terra Santa Libera

in collaborazione con: Circolo di Ordine Futuro-Roma

per informazioni : aid@terrasantalibera.org

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A PALERMO : SABATO 26 SETTEMBRE, ORE 18:30
AULA MAGNA "ISTITUTO PLATONE"
( VIA S. BONO, 31 – TRAVERSA VIA SAMPOLO )
Info: 331 2455423

RELATORI:

UNA GUIDA ARABO-CATTOLICA DI TERRA SANTA
Fadi Shirak

UN ORGANIZZATORE DI PELLEGRINAGGI E SUPPORTO ALLE PIETRE VIVE DI T.S.
Filippo Fortunato Pilato

Organizzazione a cura di: Alleanza per la Terra Santa Libera

in collaborazione con: Circolo di Ordine Futuro-Palermo

in collaborazione con: Istituto Carlo Magno

per informazioni : aid@terrasantalibera.org

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Visita http://www.gerusalemmeterrasanta.org/ per ulteriori informazioni, aggiornamenti, notizie, video, libri, mercatino d'artigianato palestinese, per sostenere le pietre vive di Terra Santa, per superare i muri, per testimoniare, per non poter dire " ...io non sapevo...". Carità e Verità non possono essere separate.

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19 marzo 2009

Lettera a Papa Benedetto XVI.

Questa lettera-appello vede come primi firmatari i pellegrini che hanno partecipato, insieme ai cristiani di Betlemme, alla giornata di preghiera e sensibilizzazione Un ponte per Betlemme 2009, a partire da Don Nandino Capovilla.

Da credente quale io sono, non posso che condividerla ed esortare i lettori a firmarla.

NON DIMENTICHI!
Lettera a Papa Benedetto XVI

Carissimo Saidna, siamo sacerdoti, religiose, religiosi e laici che amano la Terra santa.

La comunione di fede e di fraterna amicizia che ci lega ai cristiani e alle comunità della terra del Santo, ci spinge a scriverLe questa lettera nel giorno in cui ha annunciato il Suo viaggio pastorale con il desiderio forte di "pregare per l’unità e per la pace".

La visita del Santo Padre alle Chiese locali in ogni parte della terra è sempre evento di Grazia per confermare nella fede, accogliere nella carità e incoraggiare nella speranza i fedeli delle parrocchie e delle diocesi. Per questo vogliamo esprimerLe la nostra preoccupazione per il grado di prostrazione, umiliazione e oppressione che i cristiani, in quanto palestinesi, vivono da decenni soprattutto nei Territori occupati.

Al Santo Padre che viene a confermare nella fede noi, ripetutamente pellegrini nelle comunità cristiane di Terra santa, confermiamo che la fede di questi nostri fratelli è duramente provata da indescrivibili sofferenze.

Al Santo Padre che viene per accogliere nella carità noi, che sperimentiamo la loro straordinaria ospitalità, attestiamo l’evangelica logica di nonviolenza che i palestinesi esercitano ogni giorno nei più di seicento check-point che frantumano le loro esistenze personali e familiari.

Al Santo Padre che viene a incoraggiare nella speranza noi, che tragicamente ne prendiamo atto ogni volta di più, ripetiamo che i nostri cristiani la stanno perdendo giorno dopo giorno, logorati dalla disperazione di una vita senza dignità e senza orizzonti di pace.

Santità, con questa lettera ci facciamo portatori della richiesta di tante sorelle e fratelli desiderosi di incontrarLa e di essere ascoltati perché, anche se fin dai tempi di Gesù la vocazione dei cristiani è stata quella del "piccolo gregge", la tragedia della loro crescente emigrazione a causa delle conseguenze dell’occupazione militare e del soffocamento economico, preoccupa non solo per la sua riduzione a meno del 2% della popolazione, ma anche perché in occidente è sempre più ricorrente la falsa interpretazione di questa diminuzione a causa di una presunta "persecuzione" da parte dei fratelli musulmani. Ma i nostri preti di Terra santa ci ribattono che non è questa la realtà dei fatti e, insieme ai loro fedeli, insistono con ancor più vigore e apprensione: "Non abbandonateci! Interessatevi di noi e della nostra vita strangolata dal sistema di permessi e restrizioni militari, espropriata, come la nostra terra natia, murata viva da quel muro illegale e immorale".

Noi ben conosciamo quanta ingiustizia deve sopportare il popolo palestinese, e in esso i cristiani, per la perversa opera distruttiva del sistema di occupazione militare che soffoca le esistenze e le aspirazioni basilari di sopravvivenza dignitosa nella loro terra, con l’ininterrotta colonizzazione, la distruzione delle case, l’abbattimento degli ulivi e la disgregazione della vita sociale ed economica delle comunità arabe, cristiane e musulmane. Questa non è la via per garantire sicurezza e portare pace.

Lei ben conosce le conseguenze del muro di apartheid che è stato costruito per più di settecento chilometri, non sul confine della Linea Verde del 1967, ma in gran parte dentro i Territori Palestinesi per rubare terre, sorgenti d’acqua e risorse. Questo "muro di distruzione" - come lo chiama il Patriarca emerito Sabbah - è la negazione di ogni possibile conoscenza e fiducia reciproca tra israeliani e palestinesi. Per questo Giovanni Paolo II amplificava la condanna inequivocabile della Corte de L’Aja e dell’Assemblea generale dell’Onu con la sua magnifica, lapidaria e nel contempo amara considerazione: "Non di muri ha bisogno la Terra santa, ma di ponti!".

Lei conosce il dolore di quei sacerdoti che faticano ad ottenere il visto dalle autorità militari israeliane. Trattati alla stregua di terroristi, non possono lasciare le parrocchie per andare in Patriarcato a Gerusalemme o per pregare nei luoghi santi e, a volte per anni, non riescono a far visita ai loro genitori -talvolta neppure il giorno del loro funerale- pena il rischio che venga loro negato il rientro nel luogo del ministero.

Santità, con la Sua parola, Lei potrà aiutare anche tutti i pellegrini di ogni parte del mondo a ripensare le modalità del pellegrinaggio: insieme alla preghiera nei luoghi santi è necessario mettere in programma l’incontro e l’ascolto delle "pietre vive", le comunità che da due millenni qui custodiscono la presenza cristiana. Ci aiuti Santità a rispondere all’appello del Patriarca di Gerusalemme Mons. Twal : "Vi siamo riconoscenti per gli aiuti concreti che non fate mancare alla Chiesa di Terra santa ma non dimenticatevi che abbiamo bisogno di giustizia e di pace!". Ci aiuti a compiere pellegrinaggi che aprano il cuore al dolore e alla paura che segnano la vita di questi popoli spalancando gli occhi sulle ingiustizie di cui milioni di esseri umani sono vittime quotidiane.
Santità siamo consapevoli che tanti, troppi villaggi desidereranno la Sua presenza; comprendiamo l’impossibilità di visitare tutta la Terra santa, ma siamo anche certi che tanti cristiani non avranno il permesso delle autorità militari israeliane per venire ad incontrarLa, così come non possono mai recarsi a Betlemme o a Gerusalemme per pregare. Tutti loro attendono una parola di conforto di fronte a questa palese ingiustizia confidando nella Sua preghiera. Non li dimentichi!

Non dimentichi Santità di onorare la memoria delle migliaia di ulivi strappati alla terra e alle famiglie cristiane di Aboud e concentrati simbolicamente nell’ambone della chiesa parrocchiale: un tronco abbattuto dalle ruspe, da cui risuona ad ogni Eucarestia la Parola che rende veramente liberi.

Non dimentichi Santità i nostri cristiani di Gaza. Siamo consapevoli di quanto sia difficile rispondere all’appello del parroco di andare a visitare la loro comunità, dopo il massacro che solo qualche settimane fa si è abbattuto sulla Striscia, mostruoso come la pioggia infuocata di bombe e di morte che ha ucciso insieme a 1500 persone, tra cui più di 400 bambini, le speranze di sopravvivenza di un popolo stremato da anni di embargo e prigionia.

Non dimentichi Santità che ogni venerdì dal 1 marzo 2004 ci sono suore, preti e laici che pregano il rosario sotto il muro che divide Betlemme da Gerusalemme, invocando il dono della pace e della giustizia per permettere ai due popoli di riprendere a vivere insieme sulla stessa terra.

Santità, Le chiediamo di far Sue le aspettative dei cristiani e di tutti gli uomini alla giustizia, alla dignità umana, alla pace giusta dopo tanta oppressione. Dal pulpito di Betlemme le Sue parole chiare e coraggiose potranno aiutare Israele e l’Autorità palestinese a riconoscere le reciproche responsabilità.

Non è più questo il tempo di parlare di "processo di pace". Questa è l’ora della pace. L’ora di restituire la libertà ai prigionieri, la terra ai proprietari, la sicurezza a tutti.

Betlemme, 8 marzo 2009 - II Domenica di Quaresima, Domenica della Trasfigurazione del Signore

LE FIRME DEI SACERDOTI, RELIGIOSE, RELIGIOSI E LAICI CHE CONDIVIDONO QUESTA LETTERA VERRANNO CONSEGNATE A PAPA BENEDETTO XVI IL 10 APRILE, VENERDI SANTO, TRADIZIONALE GIORNATA DI PREGHIERA E SOLIDARIETA’ CON LA CHIESA DI TERRA SANTA.

Primi firmatari sono i pellegrini che hanno partecipato, insieme ai cristiani di Betlemme, alla giornata di preghiera e sensibilizzazione Un Ponte per Betlemme 2009

don Nandino Capovilla, Venezia
seguono (fino ad ora) 376 firme
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2 gennaio 2009

L'indignazione di un cattolico.

Dal sito Terra Santa Libera pubblichiamo questo intervento redazionale, che ben raffigura (quella che dovrebbe essere) l'indignazione del mondo cattolico di fronte alle politiche genocidarie di Israele e all'inaudito massacro in atto in queste ore nella Striscia di Gaza.
LO STERMINIO CONTINUA: BUON 2009 A TUTTI.
Continuano i bombardamenti e gli ammazzamenti, sia nella Striscia di Gaza, assediata e affamata, che nella Palestina Occupata di Cisgiordania, imprigionata e stremata. Quel che succede a Gaza, anche se in differente misura, succede in tutto il territorio palestinese, dal nord (con l'aggravante dei coloni) al sud.

La cronaca della vergogna è sempre la stessa: i telegiornali ci mostrano i buchi per terra dei razzi artigianali qassam, parlano di sfuggita dei danni provocati da Israele alla popolazione civile, raccontano di danni inflitti alle postazioni militari di Hamas, e ci parlano del diritto ad esistere di Israele, negato secondo loro dalle forze della resistenza palestinese. Il coro è quasi unanime.

I più arditi prendono le difese dei palestinesi, ma li accusano nello stesso momento di essere la causa di tutto ciò, per via del loro negato diritto ad esistere di Israele. Sarebbe la fiera del ridicolo, se non fosse tutto maledettamente tragico. L'omicida che accusa la vittima, ribaltando i ruoli.

Uno Stato militarmente incontrastabile, armato sino ai denti, che opprime da decenni una popolazione ridotta al collasso, sta massacrando l'ultimo barlume di dignità e di indipendenza del popolo palestinese, sganciando tonnellate di bombe come se stesse attaccando una superpotenza militare, colpendo al cuore una cittadina abitata dagli ultimi disperati e braccati palestinesi, che preferiscono una morte da uomini liberi piuttosto che una vita in schiavitù.

All'ultima proposta di tregua della UE e dei governanti di Gaza, la leadership israeliana ha risposto picche: niente da fare, vi stermineremo tutti.

Del malanimo israeliano, della psiche deviata da una perfida inculturazione lasciata in mano a un'elite di rabbini fanatici e pericolosissimi, per se stessi e per tutti, già eravamo consci. Di quanto danno provocasse un'educazione alla supremazia razziale e teologica, malsana, basata sull'odio e sull'indifferenza verso il prossimo, instillata goccia a goccia, sin dalla più tenera infanzia, sia alla gioventù israeliana che a quella partorita in ambiente giudaico-talmudico nel mondo, sapevamo da tempo.

Sapevamo anche della viltà e mancanza di dignità degli omuncoli che, soddisfatti dei loro 30 denari sporchi di sangue, sono preposti a far da cassa mediatica di risonanza: i banditori di un re nudo. Per non parlare, perchè ci disgustano seriamente, dei politici in carriera, sempre a far anticamera in loggia o in sinagoga.

Quel che fa ribollire il sangue è l'ignobile comportamento dei rappresentanti delle Nazioni, falsamente cristiani e veramente farisaici. Se l'apostasia non avesse colpito a morte nazioni un tempo cristiane, oggi forse uno Stato di serial killers non esisterebbe neppure. Al di là delle retoriche, nessuno dimentichi che il luogo più sicuro, dove le comunità ebraiche sefardite trovarono protezione e prosperità, fu proprio Roma.

Basta quindi con inesistenti sensi di colpa, che impediscono a molti di immaginare e vedere le cose nel loro reale contesto, impedendo contemporaneamente di esprimere chiare condanne e chiedere azioni restrittive nei confronti di tanta arroganza e prepotenza giudaico-sionista.

Ascoltate il vostro cuore e la vostra coscienza, spegnete la televisione o cambiate canale quando parlano Pagliara o Napolitano, Fassino o Frattini, Fini o Deaglio, Capezzone o Pannella, Politi o Ferrara, Alemanno o Fiammetta, ecc...

Ma quello che ci fa impallidire è il silenzio della cattolicità, sia nella sua gerarchia, che nelle sue associazioni di base, tutti ostaggio di quel fantomatico, quanto ricattatorio, "dialogo" con i fratelli maggiori, che sappiamo essere quelli poi sempre rinnegati da Dio, da Caino in poi.

Ma si sà, "nessuno tocchi Caino", mentre di Abele si può fare tranquillamente ciò che si vuole, tagliarlo a pezzi, affamarlo, ridurlo in schiavitù, criminalizzarlo.

La forza di chi affama il mondo, lo dissangua ed impoverisce con le sue istituzioni usuraie, lo deprava con la sua cultura hollywoodiana ed editoriale, lo governa attraverso i suoi maggiordomi della politica, lo stermina se osa ribellarsi o sganciarsi dal cappio, è data solo dalla nostra debolezza, dalla nostra remissione, dalla nostra viltà, dal nostro rinunciare ad una dignità superiore come uomini, tutti gli uomini, creati a Sua immagine e somiglianza, dal decadere in una degradazione etica e spirituale che ci fa assomigliare più alle bestie, e come tali ci rende governabili.

Se la cattolicità, nominalmente maggioritaria nel mondo, non sarà capace di alzare la testa e seguire coerentemente l'esempio del suo Fondatore, sincero e fiero della Sua verità universale, irrinunciabile e irrinnegabile sino alla morte, alla peggior morte, quella di croce, essa diventerà sale insipido, buono da essere mischiato alla sabbia e calpestato.

Il risveglio dei pastori potrebbe salvare, non solo il gregge, attualmente molto confuso, ma il mondo intero.

Altrimenti potrebbe accadere che proprio i più umili, i discendenti del figlio della schiava, siano coloro che prenderanno in eredità la responsabilità del destino dei tempi ultimi, diventando le schiere più numerose nella battaglia finale di evangelica memoria, presso l'Har Megido, la collina di Megiddo, fuori Gerusalemme.

Quando? "Beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna".

12 Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. 13 Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: 14 sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente.15 Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.
16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.

Apocalisse 16,12-16

E da ultimo rinnoviamo nuovamente l'appello a Benedetto XVI, che chi può, come può, tramite chi può, gli faccia pervenire, o comunque amplifichi, tramite la diffusione di questo testo:

Santo Padre, non si rechi, ora, in Terra Santa, perchè anche nella migliore delle ipotesi la sua visita verrebbe strumentalizzata a vantaggio di persone senza scrupoli, veri criminali di guerra, che stanno compiendo una vera pulizia etnica in Palestina, TERRA SANTA PER ECCELLENZA.

Essi vedono in lei, e in quello che rappresenta, il peggior nemico da annientare e, possibilmente, distruggere fisicamente, così come stanno facendo con le loro armi di distruzione di massa ai danni delle pietre vive di Terra Santa.

Non si presti alle macchinazioni sioniste e non dia ascolto ai marrani che la circondano e insidiano sin nei palazzi vaticani.

Anche se non è nelle Sue intenzioni dare valenza politica alla Sua visita, comunque essa verrà in tal senso manipolata.

infine, lei sa bene, quanto sarebbe utile un papa ammazzato per mano "islamica", ad opera di qualche abilissima organizzazione specializzata in operazioni terroristiche in "false-flags".

otterrebbero il doppio scopo di essersi liberati di un papa odioso, per via del motu proprio e della preghiera pro-judeorum, lasciando la cattolicità in balia della sua decadenza, e darebbero un fiato enorme a coloro che stanno spingendo a più non posso per lo scontro di civiltà.

uno di essi ci pare lei l'abbia anche di recente battezzato. ATTO DOVUTO, ANCHE SE, LEI SA BENE, SIA STATO SFRUTTATO PER SCOPI PROPAGANDISTICI E SPETTACOLARI DAL NEOCATECUMENO PER ISTIGARE ODIO E FAVORIRE CHI DELL'ODIO NE FA UN BUSINNESS.

concludiamo chiedendole anche maggior fermezza ed esplicita chiarezza nel condannare l'olocausto palestinese, che si sta compiendo per mano dello stato ebraico.

se non lo farà, PUBBLICAMENTE, in modo inequivocabile e forte, un giorno sarà anche lei, ingiustamente, messo sul banco degli imputati come lo sono oggi, INGIUSTAMENTE, i suoi predecessori pio xi e pio xii.

LA STORIA CAMBIA E RIBALTA LE POSIZIONI, COLORO CHE ERANO LE VITTIME DIVENTANO I CARNEFICI, E AVANTI COSÌ, QUESTO È IL MONDO, E DOMANI SARÀ IL CONTRARIO, SE LA PROVVIDENZA CE NE HA RISERVATO UNO.

MA LA VERITÀ È IMMUTABILI ED ETERNA E NON SI PUÒ TACERE.

non c'è dialogo che possa tappare le bocche. lei lo sa, che È la verità A RENDERCI LIBERI.

coraggio santità, bastano poche sue parole per dare forza agli umili, per farli rialzare dalla polvere, per infondere loro il coraggio necessario a CONTRASTARE gli anticristi.

Ma Lei è persona dotata di particolare e raffinata intelligenza e questo nostro appello sarà certamente superfluo. tuttavia AVEVAMO IN PETTO di doverlo esternare.

CON DEVOZIONE FILIALE,

La Redazione di www.TerraSantaLibera.org
con i più sinceri auguri,
1/1/2009

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1 ottobre 2008

Incontro: essere cristiani in Terra Santa.

ESSERE CRISTIANI IN TERRA SANTA
affrontare l'occupazione, riscattare la speranza
Venerdì 10 ottobre 2008, ore 20,45
Istituto Missioni Consolata, Via Cialdini, 4 - TORINO

INTERVENGONO
don Nandino Capovilla, Referente di Pax Christi per la Palestina
Gianluca Solera, Coordinatore del network Anna Lindh per il dialogo tra le culture
p. Ugo Pozzoli, Direttore di Missioni Consolata
Filippo Fortunato Pilato, Direttore di http://www.jerusalem-holy-land.org/ (http://www.terrasantalibera.org/)

MODERATRICE
Angela Lano, Direttrice di Infopal.it

Durante l’incontro verranno presentati i libri
BOCCHESCUCITE, di N. Capovilla e B. Tusset, Paoline
VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO, di Michel Sabbah, Paoline
MURI, LACRIME E ZA’TAR, di Gianluca Solera, Nuovadimensione

Info: http://www.infopal.it/ - redazione@infopal.it - tel. 011.19838359

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